Sono tempi dove dolorose potenzianti esperienze, piccole o grandi, quando ben integrate… ci riconducono sempre a noi.
Dove LA GUARIGIONE È SEMPRE POSSIBILE nel momento in cui spostiamo l’attenzione dall’altro a noi stessi:
– quando realizziamo che l’amore dell’altro esiste SOLO come riflesso dell’amore a noi stessi;
– quando smettiamo di dare la priorità a quello che è esterno a noi e rivolgiamo la nostra attenzione al nostro interno: la nostra verità;
– quando ci togliamo dal senso del dovere, dal senso di colpa, dal bisogno di approvazione e dalla paura del giudizio e smettiamo di sacrificarci nello sforzo di essere leali a tutti i costi nei confronti dell’altro (buonismo) finendo per tradire noi stessi nel risentimento;
– quando ci assumiamo TUTTA la responsabilità di ciò che accade.
E per quanto la responsabilità nella coppia sia di ognuno il 50%… che l’assunzione di quel 50% sia totale e l’attenzione/energia sia rivolta al nostro 50% senza distrazioni e dispersioni alla ricerca di facili capi espiatori (pre) occupandoci dell’altro 50% che non ci compete.
L’altro assorbe, riflette e amplifica ciò che siamo.
L’altro – specie con chi abbiamo deciso di convivere e condividere in intimità – ci “serve” a riconoscere aspetti di noi oscuri, nascosti prestandoci il grande “servizio” di riflettercelo affinché ci possiamo riconoscere, comprendere e accogliere totalmente.
Tutto parte e ritorna a noi.
Qui, su questo piano, al nostro corpo che ci ricorda costantemente momento per momento il nostro SÌ ad essere qui! Essere. Qui. Presenti. Adesso.
Il nostro corpo ci “ri-membra” la DETERMINAZIONE a Esserci, Essere. Esserci come NOI stessi. Nella nostra Unicità.
Il nostro cuore ci “ri-corda” (cuore dal latino cor-cordis) la DETERMINAZIONE ad Amare. Amare innanzitutto NOI stessi. PER amare l’altro, il Tutto.
È solo dal nostro corpo e dalla sua spontanea intelligenza che possiamo radicarci nell’unica dimensione possibile: l’adesso.
È solo dal nostro corpo e dalla sua spontanea intelligenza che possiamo garantirci questa esperienza di vita con i suoi cili di piacere e dolore (esperienze di consapevolezza/risveglio).
È solo dal nostro corpo e dalla sua spontanea intelligenza che possiamo “sentire” e connetterci con noi stessi e l’altro trascendendo i limiti della mente identificata (verso l’intelligenza del Cuore).
Fidiamoci del nostro bio-veicolo, di questo strumento animico che ci conduce – momento per momento – al Ricordo di Sé attraverso la serendipità.
Quella serendipità sorella della sincronicità che inaspettatamente e “casualmente” (spesso considerata mera “fortuna”, “casualità”) ci fa essere nel posto giusto al momento giusto PER fare trascendenti scoperte ma che nel profondo non è casuale ma causale.
Il “caso” non esiste. Tutto ciò che ci accade è causato dalla determinazione con cui ci ascoltiamo (ascoltiamo il nostro bio-veicolo) e lo seguiamo in amore a noi stessi: Strategia e Autorità.
Questa è la più serendipica e trascendente delle scoperte: conoscere e amare la nostra unicità!
Grazie al nostro corpo.
E qui mi fermo che nella foga del mio essere, al di là della premessa iniziale, ho già seguito la mia determinazione a fare “pipponi”.
Per quanto sarebbe più che opportuno, visti i tempi, parlare di amore per il corpo come di accogliere ciò che siamo nella unicità che la nostra anima ha deciso di incarnare: nella sua forma maschile e nella sua forma femminile in accordo agli archetipi/leggi universali.
Nonché all’amore per il corpo del nostro linguaggio: le parole che sono magia e determinano il nostro modo di percepire e interpretare/determinare la realtà.
Ma… vi risparmio e per ora va bene così… e… chi ha orecchie per intendere… intenda.
ATTENZIONE alla cura del corpo… e delle parole.
Buona determinazione ad Essere, a rinnovare il nostro autentico SÌ alla Vita, attraverso l’amore al nostro corpo, a noi stessi… grazie alla relazione col corpo dell’altro.
Individualmente Insieme… proseguiAMO…
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Dal 21 al 26 settembre il Sole è nell’Esagramma 46: la Porta della Determinazione del Sé; Spingere verso l’alto.
La determinazione del nostro Sé che ci porta a serendipiche scoperte.
Il messaggio della Porta 46:
Buona fortuna che può essere percepita come il risultato della serendipità, ma deriva da sforzo (impegno) e dedizione.
La determinazione di accettare che si è nel posto giusto è profondamente spirituale.
Questa Porta (del Centro G: identità, direzione, amore) è una delle Porte della Croce di Incarnazione della Coppa dell’Amore ed è connessa all’amore del corpo, della carne: il mezzo (bio-veicolo) che ci permette come anime di sperimentare la vita e maturare consapevolezza incarnati nei limiti della materia.
Con questa Porta inizia la parte in Luce del Quarto dei Legami/Relazioni.
Seconda parte del Quarto in cui il Sole toccherà ogni 5/6 giorni (fino a inizi novembre) tutte le sette porte del Centro della Milza (il Centro di Consapevolezza del Corpo connesso all’intelligenza del corpo e alle sue paure).