Le emozioni non possono essere permanenti, per questo si chiamano emozioni: il termine deriva da “moto”, movimento.
Si muovono, dunque sono emozioni: passi di continuo dall’una all’altra: un momento sei triste, il prossimo sei felice, adesso sei arrabbiato, dopo sei tranquillo. Un momento sei amorevole, un altro sei carico d’odio, la mattina era tutto bello, la sera uno strazio. E va avanti così.
Non può essere questa la tua natura, perché dietro a tutti questi cambiamenti occorre qualcosa di simile a un filo che tenga tutto insieme.
Proprio come in una ghirlanda si vedono i fiori e non il filo, ma è questo che tiene insieme i fiori, allo stesso modo le emozioni sono come quei fiori: a volte fiori rabbiosi, a volte fiori tristi, a volte felici, o sofferenti, o angoscianti; ma sono tutti fiori, e tutta la tua vita è una ghirlanda.
Ci dev’essere un filo, altrimenti saresti andato in pezzi da tanto tempo fa; invece vai avanti, in quanto entità: qual è dunque il filo conduttore, la stella polare? Cos’è che in te è permanente?
– Osho, Il Benessere Emotivo –
Le emozioni servono a rivelare i pensieri e la programmazione che li ha creati. È in questo modo che possiamo ricordarci Chi siamo.
Non siamo le nostre emozioni. Né la nostra mente. E nemmeno il corpo.
Tutto ciò è transitorio, ‘mortale’, ‘umano’. Tutto cambia in continuazione.
Tranne una cosa che permane.
Cos’è che in te è permanente?
Ogni tanto è opportuno porsi questa domanda e aprirci alla risposta.
NB. Strategia e Autorità – in quanto tecniche di Ricordo di Sé – ci aiutano in questo proposito.