Relazioni umane
In immagine Danza Macabra: il giro di danza che nessuno può rifiutare (Hrastovlje)
C’era una volta una donna che era innamorata di un uomo.
La donna si presentò all’uomo e disse: “Io sono questo”.
L’uomo la guardò e rispose: “Questo non è abbastanza”.
Allora la donna cercò di diventare altro e ascoltò tutte le richieste dell’uomo e, anche se ogni volta era come tagliarsi la pelle e poi raschiarla, le accontentò tutte.
In fondo non era importante chi fosse lei, ma solo stare insieme.
Poi un giorno si guardò e si chiese: “Ma chi sono io?”.
Non c’erano specchi quella volta ma la donna non ne aveva bisogno, perché le donne si guardano dentro e conoscono sempre la risposta.
C’erano una volta un uomo e una donna che erano innamorati.
Sembravano nati l’uno per l’altra, perfetta sintonia, nessun rumore di fondo.
Poi un giorno la donna disse all’uomo: “Non potresti essere un po’ più questo?”.
E l’uomo rispose: “Solo se tu sarai un po’ più quest’altro”.
Fu così che l’amore perfetto divenne una merce perfetta.
Entrambi diventarono abbastanza l’uno per l’altra senza essere mai troppo.
L’amore fece le valigie e se ne andò non più richiesto.
Un uomo e una donna si incontrarono.
Non c’entravano niente l’uno con l’altra, erano così diversi tra loro.
La sintonia era poca, molto il rumore di fondo.
Si guardarono una volta, divisi da un tavolino e due bicchieri.
L’uomo considerò che la donna non era abbastanza e non lo sarebbe stata mai.
La donna pensò che l’uomo sarebbe forse potuto diventarlo – perché le donne sono sempre fiduciose – ma che non sarebbe accaduto.
Si presero così, esattamente per quel che erano.
Nessuno volle cambiare niente e fu per questo che cambiò tutto.
Il rumore divenne musica e la poca sintonia voglia di scoprirsi.
L’amore bussò, entrò e disfò le valigie.
Non c’erano armadi e allora buttò tutto a terra, pensando che tanto ci sarebbe stato tempo anche per quello.
– Matteo Bussola –
In immagine Danza Macabra: il giro di danza che nessuno può rifiutare (Hrastovlje)
Testo scritto in oro all’entrata del tempio della Dea egizia Sekhmet; tempio di Karnak.
Affermazioni sull’influenza prenatale 1) Non c’è via di fuga dalla libertà. 2) Io posso prendermi cura di me stesso. 3) Siccome posso prendermi cura di me stesso, posso tranquillamente permettere agli altri di sostenermi. 4) È fonte di sicurezza per me condividere la mia vulnerabilità. 5) Io sono al sicuro quando mostro la mia vulnerabilità. […]
Molte terapie ci dicono di accettare noi stessi, ma questa accettazione psicologica, attraverso vari tipi di analisi, si riferisce sempre un centro individuale. Finché rimane l’idea di individuo, nell’accettazione c’è una motivazione nascosta. Non è accettazione incondizionata, ma è basata su un ideale, o un paragone, e contiene sempre un elemento di rassegnazione. La psicologia […]
clicca qui e controlla in spam e promozioni
Dal 6 al 9 luglio c'è il Living Your Design EXPERIENCE
seminario esperienziale residenziale sul proprio Tipo.
Clicca qui per tutte le informazioni e il pdf della location.