In generale, è meglio non concludere mai una conversazione con parole negative. Anche se si è costretti a fare delle osservazioni giustificate su qualcuno, si deve cercare di concludere la conversazione con parole positive nei riguardi di quella persona.
In ogni creatura c’è immancabilmente qualcosa di buono, quindi, trovate in essa almeno una buona qualità da mettere in evidenza, e poi fermatevi.
Un buon criterio è quello di analizzare le proprie parole per conoscere se stesso e sapere a che punto ci si trova.
Parlate alla leggera? Ciò che dite è sconnesso, eccessivo, interessato e malevolo?… Prima di parlare, chiedetevi per quale motivo volete aprir bocca: per far del bene, per illuminare qualcuno, liberarlo, guarirlo, oppure per confonderlo, per regolare dei conti, per umiliarlo e soddisfare in tal modo le tendenze della natura inferiore? In tal caso è preferibile tacere.
Comunque, in generale, è sempre meglio parlare il meno possibile.
Spesso è la parola che trattiene gli esseri ai livelli più bassi della loro evoluzione.
In futuro, fate quindi attenzione. Indipendentemente dal tipo di persone che incontrate, cercate sempre di parlare solo di argomenti utili e costruttivi, affinché, tornando alla propria casa, ognuno possa pensare degli altri: “Siano benedetti quegli esseri per tutte le buone parole che hanno pronunciato, parole che mi hanno infuso coraggio e resa possibile una migliore visione delle cose, ispirandomi inoltre il desiderio di proseguire nel cammino della luce!”
La lingua non è stata data agli uomini per mortificare o annientare gli altri.
La sua funzione è quella di sollevare chi cade, di illuminare chi si trova nelle tenebre e di guidare chi si è smarrito.
La lingua è stata data agli uomini per benedire, ringraziare e comunicare nella saggezza, nella giustizia e nell’amore.
– 𝗢𝗺𝗿𝗮𝗮𝗺 𝗠𝗶𝗸𝗵𝗮𝗲𝗹 𝗔𝗶𝘃𝗮𝗻𝗵𝗼𝘃 (𝘙𝘦𝘨𝘰𝘭𝘦 𝘥’𝘰𝘳𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘪𝘥𝘪𝘢𝘯𝘢) –