La vita è beata quando il desiderio è il nome più proprio del dovere.
Quando “devo” fare ciò che desidero,
quando il dovere non sospende il desiderio, ma lo realizza.
Non c’è dovere contro desiderio. Se c’è dovere contro desiderio, la vita è malata.
Se riusciamo a vivere seguendo questa nuova forma della legge, il dovere non schiaccia il desiderio.
Il dovere è la forma più pura del desiderio.
La sola domanda che ha senso per l’essere umano (a cui dovremo rispondere alla fine della nostra vita) è:
“Hai tu agito conformemente alla legge del desiderio che ti abita?”
Gesù:
“Cosa hai fatto della tua vita? la vita è adesso, il regno è adesso, quindi cosa ne hai fatto?”
Hai tu fatto fruttificare i tuoi talenti, le tue risorse, la tua inclinazione?
oppure hai avuto paura?
Non è facile, perché innanzitutto l’essere umano è troppo preoccupato a farsi amare, a risultare amabile agli altri, e nella misura in cui è troppo occupato di farsi amare, rinuncia al proprio desiderio per soddisfare quello degli altri e questa rinuncia introduce nella vita la mortificazione e il risentimento.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
La “legge del desiderio” rende possibile la “moltiplicazione dei pani e pesci”; che espande la vita.
“moltiplicare i pani e i pesci significa non seppellire il proprio talento”
Se vivi obbedendo alla legge del desiderio, se fai quello che desideri, fai esperienza di “moltiplicazioni di pani e pesci”. Esempio: se studi le cose che ti piacciono, verifichi che il tuo studio è molto più produttivo che non quando studi le cose che non ti piacciono.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
E’ IMPORTANTE “CREARE LA LEGGE (PROPRIA) DEL DESIDERIO (PROPRIO)”
“FARE LA LEGGE DEL PROPRIO DESIDERIO”
DESIDERIO COME LEGGE, NON LEGGE CONTRO DESIDERIO O DESIDERIO CONTRO LEGGE