Se ragioni sui disagi non puoi superarli

Cercare le cause del dolore lo rende cronico.

È una fatica inutile andare a caccia di spiegazioni dei propri disagi, devi solo osservare ciò che succede dentro di te e chiederti dove ti vuole portare.

Nei mie molti anni di lavoro in psicoterapia, una cosa mi è diventata molto chiara: cercare di spiegare un disturbo ragionandoci sopra, collegandolo a una causa scatenante, finisce inevitabilmente col complicarlo, col renderlo cronico.

C’è una regola da imparare: non bisogna mai ragionare sulle cose dell’anima, mai dare spiegazioni alle emozioni, i sentimenti, e men che meno pensare alle cause della tristezza o dell’ansia.
Il mondo dei pensieri appartiene un’energia pesante, quella della terra, mentre il mondo dei sentimenti e degli affetti per appartiene alla sfera dell’acqua.
 I pensieri sono terreni, statici. Gli stati d’animo sono mutevoli, cambiano costantemente.
Ogni volta che ragiono sul mio disagio sta buttando terra sull’acqua, e così crea una palude energetica, rendo statica la mia anima.
Bisogna sentire i dolori che arrivano, annullando l’idea che ti sei fatto della causa che li ha determinati.
Se vengono accolti senza pensieri, allora passano, scorrono via, così come l’acqua. Più ci pensiamo, più ci ragioniamo sopra, più li spieghiamo e più  diventano cronici. Conosco persone che dopo dieci anni da un addio, sono ancora lì a lamentarsi, e chiedersi perché, vivere di rancori.
Mentre io indago sulle cause esterne del mio malessere, mentre rimugino sul mio passato, non mi accorgo che il disagio arriva da qualcosa che è in me, dal nucleo profondo della mia anima…

COSA VUOLE DA ME?

Qualcosa mi manda l’ansia o la depressione per inondarmi di un’energia psichica che mi faccia rinascere; vuole portarmi altrove, su un sentiero in cui non vincano i soliti ragionamenti i soliti modelli di comportamento.
Il disagio nasce da te stesso e a maggior ragione non lo devi combattere.
Allora chiediti cosa vuole da me la depressione? Dove vuole condurmi l’ansia? Che progetti ha per la mia anima, dato che mi invia l’attacco di panico?
Farsi la domanda è fondamentale altrettanto fondamentale è non darsi la risposta.
I nostri stati d’animo non possono essere spiegati attraverso ragionamento; non possiamo investigare gli scientificamente.
È inutile cercare di decifrare con sterili argomentazioni i sentimenti, le emozioni e gli affetti.
Possiamo solo percepire ciò che affiora in noi stessi e arrenderci.

– Raffaele Morelli, le 10 regole del benessere –

Come l’occhio, se si fissa a lungo su un oggetto, diventa inefficiente e non vede più nulla, così l’intelletto pensando continuamente la stessa questione, diventa incapace di afferrarle e di estrarne qualcosa di più: diventando così ottuso e confuso.

– Arthur Schopenhauer, Aforismi –


STRATEGIA & AUTORITÀ

Non pensare alle soluzioni. Non cercare di capire cosa non funziona.
Fatti delle domande. Ma non darti risposte.
ATTENDI IN SILENTE ASCOLTO.
La tua anima ti rilascia quello che ti serve. Quando ti serve.

Procedi nella pratica della tua Strategia & Autorità in Fiducia, Pazienza e Perseveranza.

Buon Cammino…

C'è una regola da imparare: non bisogna mai ragionare sulle cose dell'anima.
Bisogna sentire i dolori che arrivano, annullando l'idea che ti sei fatto della causa che li ha determinati.
Il disagio nasce da te stesso e a maggior ragione non lo devi combattere.
Farsi la domanda è fondamentale altrettanto fondamentale è non darsi la risposta.
Smetti di chiederti perché stai male domandati invece: che cosa mi fa stare bene?
Chiediti che cosa ti faceva stare bene una volta, che ora non fai più. Da lì, spontaneamente, arriveranno le risposte che non riuscivi a trovare.
Io non soffro per i motivi che credo: è un'illusione della mia mente. La sofferenza viene per sbloccarmi dalla stasi energetica in cui sono precipitato, vuole farmi imboccare la mia strada.
- Raffaele Morelli, le 10 regole del benessere -
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