Superman è nato Superman

La filosofia dei fumetti secondo Quentin Tarantino

Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi.
Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante.
Prendi il mio supereroe preferito: Superman.
Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! […]
Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno.
Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent.
Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede.
E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco.
Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana.

– da Kill Bill vol.2, recitato da David Carradine alias Bill –

Grande contributo di Quentin Tarantino.
Si parla di Superman.
A ben vedere… si parla di noi.

Come Bill, trovo la filosofia della vita umana non soltanto eccelsa ma unica!
Ognuno di noi nasce col suo Sé (la sua verità nonché il suo più grande super potere) e nel suo cammino di vita, per sopravvivenza, inizia a mimetizzarsi creandosi il suo Non Sé (alter ego). Una strategia ‘mimetica’ di sopravvivenza, un ‘costume’ necessario per riuscire a confondersi e omologarsi in modo da non apparire troppo ‘diverso’… troppo ‘unico’ in una società che, per l’attuale livello di consapevolezza sin qui maturato, tende ad una forzata moralista depotenziante ‘armonia’.
Il dramma – la tragedia – è che l’individuo progressivamente tende a identificarsi nel suo alter-ego finendo miseramente per dimenticarsi chi è in un oblio di sofferenza e paura.
Come se Clark Kent finisse per dimenticarsi di essere Superman rinunciando completamente ai suoi super poteri completamente identificato in un insicuro giornalista sfruttato e sottopagato.
Cosa accadrebbe alla vita di Superman se finisse col credere di essere Clark Kent?
Cosa accadrebbe alla sua vita se si dimenticasse delle sue vere origini?
Che contributo finirebbe per dare a se stesso e al mondo intero?

Ed io, oggi, come decido di comportarmi? Come Superman o come Clark Kent?
Mi comporto come un super eroe o come un super schiavo?
Decido e agisco col mio Sé… o no?

Super eroe o super schiavo???
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