Salve a tutti,
dal 21 al 27 settembre il Sole si e ci eleva nell’esagramma 46: la Porta della Determinazione del Sé; Spingere verso l’alto.
Negli scorsi giorni (vedi transito precedente) il Programma Evolutivo ci ha proposto di confrontarci con noi stessi e, da qui, con l’altro, mostrandoci come questo “attrito” tra noi possa generare conflitto così come una nuova armonia.
Un’esperienza non così immediata da apprendere perché, nelle relazioni – per lo più dominate dal Non sé – è facile essere mossi dalla paura e fissarci su degli ideali mentali di perfezione, volere cambiare l’altro o noi stessi senza la capacità di saper accogliere la nostra unicità e quella dell’altro, finendo così per capitolare in conflitti contro noi stessi e (di conseguenza) contro l’altro; nell’immane inutile sforzo di voler cambiare qualcosa che in realtà è perfetto così com’è.
Nel momento in cui trascendiamo certi giudizi, convinzioni e aspettative su come dovremmo essere e su come dovrebbe essere l’altro e ci arrendiamo a quello che siamo e che c’è… ecco che riusciamo ad approdare all’amore: l’amore vero che per sua natura è unione e non separazione.
Un’unione innanzitutto interna/interiore che non è casuale ma è il frutto di una costante determinazione a seguire la nostra natura, la missione della nostra anima, il nostro Sé. Una missione che può realizzarsi su questo piano solo attraverso un’intima amorevole unione con il nostro corpo: il nostro bio-veicolo.
Senza il nostro corpo, senza questa forma limitata, non potremmo mai fare consapevole esperienza di vita. Non potremmo maturare la consapevolezza che è lo scopo per cui ci siamo incarnati. Come possiamo consapevolizzarci come anime del nostro immenso potere creativo se prima non ci sperimentiamo nei limiti della forma?
Per la divinità del nostro Sé il corpo è il nostro Tempio: ilsacro laboratorioin cui forgiare il nostro Spirito, la nostra Consapevolezza.
È attraverso il corpo che ci è possibile relazionarci all’altro e, non dimentichiamoci, è attraverso un’intima relazione che il nostro corpo è nato. Su questo piano senza il corpo non potrebbe esistere nessuna forma di relazione e di conseguenza è necessario portare molta attenzione alla relazione con il nostro corpo e tenerlo in grande considerazione: amare il nostro corpo. Tutto ciò che possiamo sperimentare, esperire, apprendere dipende dal nostro corpo.
Nell’equilibrato innocente amore per il nostro corpo (che per mantenere armonia non può sfociare in ossessione, narcisismo) sta la fondamentale determinazione a vivere, Essere: proseguire la nostra missione animica. È il corpo che ci guida. Che ci guida in una direzione d’Amore attraverso laSerendipità. La serendipità che è sorella della sincronicità: la capacità di trovarci sempre nel posto giusto al momento giusto.
La serendipità ci permette di tendere ad una meta per imbatterci lungo la strada in qualcos’altro di completamente inaspettato e scoprire improvvisamente che quel qualcosa che non avevamo minimamente previsto è esattamente quello che stavamo cercando. In pratica, senza volerlo e immaginarlo, ci troviamo nel posto giusto al momento giusto per fare la giusta esperienza.
Un fatto che potrebbe apparire del tutto fortuito e casuale ma che in realtà così non è in quanto la fortuna ed il caso non esistono. Ciò che ci accade di “fortuito” non è casuale ma causale: è causato dalla determinazione con la quale stiamo ascoltando e seguendo le indicazioni del nostro bio-veicolo.
Una determinazione che è necessario venga dal Sé (Determinazione del Sé) per poterci trovare nella serendipica situazione di essere nel posto giusto al momento giusto: nella giusta situazione con la giusta persona.
Altrimenti, nel momento in cui ci lasciamo condurre dal Non sé (la mente anziché il corpo), inevitabilmente ci troviamo nel posto sbagliato nel momento sbagliato: nella situazione sbagliata con la persona sbagliata.
Per questo è fondamentale ascoltare e seguire il nostro bio-veicolo.
Il nostro bio-veicolo non è una sorta di fantoccio che possediamo con l’anima e che è solo qui per servirci in maniera passiva.
È lui, il nostro bio-veicolo, a guidarci su questo piano, in quanto appartenente a questo piano e di conseguenza è lui il vero esperto, l’indigeno guida qui sul Pianeta Terra, non certo la nostra anima che non sa minimamente come poter interagire con la forma.
Senza il nostro corpo qui sulla Terra siamo persi così com’è persa la nostra missione senza il nostro corpo.
Dal momento che il nostro corpo ha concluso la sua funzione… la missione qui è finita.
Questo in teoria lo sappiamo benissimo ma abbiamo molta difficoltà a ricordarcelo e applicare questa consapevolezza nella nostra quotidianità.
Questa “dimenticanza” accade ogni volta in cui non onoriamo il nostro corpo e lo sottoponiamo a situazioni che non sono sane per lui e di conseguenza per la nostra missione. Il nostro corpo ci segnala sempre quello che funziona o non funziona per noi, ciò che ci conduce e garantisce l’armonia o no.
È dalla profonda intelligenza del nostro corpo che sono emersi tutti i concetti di “male” e “bene” con cui noi ci muoviamo e relazioniamo nel mondo, e che spesso – con l’interferenza del dominio della mente identificata – sono degenerati in castranti moralismi proprio a scapito dello nostro stesso corpo.
Nella nostra evoluzione è necessario ristabilire un armonioso rapporto col nostro corpo, con noi stessi per poter ristabilire un armonioso rapporto con l’altro, col Tutto.
Lasciamoci guidare dal nostro corpo: ascoltiamolo, sentiamolo, portiamogli attenzione e cura.
Il nostro corpo, per sua stessa natura, non può che condurci al Presente, all’Adesso che è l’unica dimensione possibile. NO CHOICE. Nel momento in cui siamo nel corpo, siamo in contatto col nostro sentire, siamo automaticamente Presenti: funzionali alla nostra missione che può compiersi SOLO nel Qui e Ora.
Il nostro corpo ci guida e ci mostra con la sua progressiva trasformazione che tutto è ciclico e transitorio: tutto cambia e non ne dobbiamo avere paura.
Come vedremo nelle prossime settimane fino a inizi novembre quando il Sole entrerà in tutte le Porte del Centro della Milza (il centro di consapevolezza del corpo) e quindi andremo ad esaminare le varie paure del corpo, il corpo ci permette di fare esperienza di cosa significa la paura.
Un’esperienza necessaria perché solo sperimentando e riconoscendo le nostre paure abbiamo la possibilità di sviluppare consapevolezza e vivere l’amore.
Tutto QUI è originato dal nostro corpo: la vita come la morte; e da qui il piacere come il dolore.
Ogni nostra esperienza, relazione, possibilità di comprensione/conoscenza è data dal nostro corpo.
Tutto dipende dal corpo, dal nostro prezioso unico bio-veicolo: il Sacro Tempio del nostro Sé.
Che relazione ho con il mio corpo? Mi piace il mio corpo? Mi piace come lo vivo, come lo esperisco? Mi faccio guidare dal mio corpo? Lo ascolto?
Ho amore per il mio corpo? E per il corpo dell’altro?
Riconosciamo il valore del nostro corpo con la sua unicità e del corpo dell’altro con la sua unicità. Ringraziamo, benediciamo e celebriamo il nostro corpo. Se siamo qui è grazie a lui. Ringraziamo, benediciamo e celebriamo la SALUTE e tutto ciò che nutre e preserva il nostro corpo.
Ringraziamo, benediciamo e celebriamo chi ci ha dato questo corpo: i nostri genitori e i nostri avi prima di loro. Ringraziamo, benediciamo e celebriamo la VITA che scorre nel nostro corpo e ci permette di riconoscerla, benedirla e celebrala.
Soprattutto… GIOCHIAMO, DANZIAMO E CELEBRIAMO, con SPIRITO: ciò che più di ogni altra cosa ama fare il nostro corpo.
GIOCHIAMO, DANZIAMO E CELEBRIAMO CON SPIRITO, CON/ATTRAVERSO IL NOSTRO CORPO.
GRAZIE AL NOSTRO CORPO.
Nella Determinazione del nostro Sé.
Individualmente Insieme.
Buona fortuna che può essere percepita come il risultato della serendipità ma deriva da sforzo e dedizione.
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