La Vera Abbondanza

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Salve a Tutti,
dal 19 al 24 febbraio il Sole ci irradia di abbondanza (o no) nell’Esagramma 55: la Porta dello Spirito; Abbondanza.

Ricordo che, nella parte dell’anno che stiamo attraversando, in questo 1° Quarto dell’Iniziazione dove il proposito si attua attraverso la realizzazione mentale, la consapevolezza sul piano mentale… il Sole in queste settimane sta progressivamente passando ed attivando praticamente tutte le Porte del Centro del Plesso Solare, il Centro di Consapevolezza dello Spirito nonché il Centro Motore che produce emozioni.
Questo significa che, in particolare in queste settimane, il Programma Evolutivo ci invita a conoscerci attraverso il confronto con le emozioni.
Quelle emozioni che sono strumento evolutivo per consapevolizzarci a livello mentale. Quella mente che è psiche (“soffio vitale”) e ha il compito di farci accedere all’Anima, al Ricordo di Sé: il nostro più alto ed ultimo proposito esistenziale su questo Piano in quanto esseri umani.
Questo incredibile Viaggio al Ricordo di Sè ci è – qui – garantito specie attraverso le nostre Relazioni: il confronto con l’altro, con la mente, il modo di vivere le emozioni dell’altro che ci fa da specchio e ci permette di conoscerci ad un altro alto livello di profondità.
Quando parliamo di emozioni in Human Design sostanzialmente stiamo parlando di cicli fluttuanti di piacere e dolore, speranza e scoramento, umore alto e umore basso. E ciò che è più determinante in questo Viaggio al Ricordo di Sè è il confronto col dolore.
Il dolore quale formidabile agente mutativo secondo solo alla Morte a cui per altro è intimamente connesso ed ispirato.
Il dolore ci richiama la Morte la quale ineluttabilmente ci riporta alla Vita, alla Sua Essenza.

Questo ruolo evolutivo del dolore, della morte, delle emozioni, della mente… riCORdiamolo, ramMENTiamolo, riMEMBRIamolo specie quando siamo nella difficoltà e nel dolore per una separazione, un lutto, un incidente, una mancanza, un licenziamento, una perdita, una distanza… un senso di solitudine, scarsità, miseria… vuoto. Lo straziante struggente – quanto potenziante – dolore del Vuoto, il Vuoto d’Amore: la primaria ferita del rifiuto, dell’abbandono.
Quel dolore che quando è particolarmente acuto nei momenti di profonda malinconia e quando ce lo dona nella sua piena forza la depressione, ci fa sperimentare la morte in vita. Non dobbiamo avere paura. Sono momenti, occasioni, preziose opportunità di grande avvicinamento alla nostra Anima. O no.

È con questa premessa, in questo contesto, che sento di introdurre questo transito del Sole nella Porta 55.
Un transito molto importante perché ci permette di sperimentare la frequenza di questa Porta che è il fulcro della mutazione in atto.
Quella mutazione del Plesso Solare che, secondo Human Design, apre l’arrivo dei Rave: la nuova specie che – molto lentamente – sostituirà noi Homo Sapiens in Transitus.
Tuttavia per noi l’importanza di questo transito non riguarda tanto quello che verrà e che noi non riusciremo a sperimentare ma quello che c’è già e possiamo vivere già adesso: un cambio di Consapevolezza; attraverso un’apertura alla ricettività che ci porta a sviluppare quello che personalmente chiamo l’Intuito del Sé. Una connessione con la nostra anima, con l’Anima del Mondo, il “Campo”; un’attenzione alle sincronicità e alle interconnessioni sistemiche e animiche tra le forme. Ciò che possiamo chiamare il risveglio dell’Intelligenza del Cuore. Qualcosa di strettamente collegato ai principi di non-dualità. Tutto ciò che, opportunamente accolto, stimolato, allenato, ci conduce naturalmente al Ricordo di Sé.
Un lento processo, che in estrema sintesi, inizia con il sensibilizzarci ai nostri veri bisogni. E manifestarli attraverso il confronto con la nostra intima individuale Verità. Dove lo strumento più fondaMentale è l’auto-osservazione. La costante AUTO-OSSERVAZIONE.

L’auto osservazione dei pensieri e delle emozioni che ci attraversano. Di ciò che ci comunica l’intelligenza del corpo con cui possiamo stanare e riconoscere la natura, il senso dei pensieri e delle emozioni che ci attraversano.
La capacità di osservare e accogliere, saper gestire il nostro campo mentale ed emozionale (chiaramente anche quello corporeo) onde evitare di essere gestiti da queste forze.

E ritorniamo al senso pratico di questi tempi dove GRAZIE all’Oscurità – SE ce lo sappiamo concedere – possiamo accedere alla Luce.
Come?
Osservando e accogliendo, in particolare, il dolore, il senso di Vuoto/Mancanza.
Iniziando a fare questo nelle nostre relazioni: osservando la rabbia, la colpa, il bisogno di attenzione, il bisogno di approvazione, le dipendenze, gli attaccamenti, la paure del giudizio, la paura della solitudine, la paura dell’esclusione… l’esclusione dall’Amore.
E osservando che tutte queste sensazioni, percezioni, credenze, convinzioni… non sono reali. Sono illusioni della nostra mente a cui siamo identificati.
Sono il prodotto della nostra inconsapevolezza.
Sapendo che gli atomi che costituiscono la materia sono per lo più “vuoti”: spazio libero intorno al nucleo di neutroni e protoni per far muovere l’elettrone. Come possiamo avere paura del Vuoto quando l’Universo e noi stessi siamo fatti di Vuoto?
Come possiamo temere la solitudine ed il vuoto d’amore quando Tutto l’Universo è Amore?
Come possiamo percepire miseria e scarsità quanto Tutto è Abbondanza?

Cosa ci impedisce di accedere all’Abbondanza?
E se l’Abbondanza, in ultima istanza, è Abbondanza d’Amore…
Cosa ci impedisce di accedere all’Amore? Vivere, Essere Amore?

In pratica: Cosa ci impedisce di vedere il bicchiere “mezzo pieno” invece che “mezzo vuoto”?

Come recita l’Esagramma 55: L’ABBONDANZA È STRETTAMENTE QUESTIONE DI SPIRITO.

Finché, nell’inconsapevolezza, siamo condizionati dalle impattanti meccaniche dell’onda emozionale il “proverbiale” bicchiere (la relazione, il lavoro, la realtà…) lo possiamo percepire a tratti “mezzo pieno” e a tratti “mezzo vuoto”. Seppur di fatto la quantità d’acqua al suo interno rimanga invariata.
Cosa cambia quindi?
Non cambia la realtà. Cambia la nostra percezione della realtà in base alle nostre convinzioni: pensieri cristallizzati nel tempo in emozioni sulla base del nostro passato. Che appunto, è passato ma continua – illusoriamente – ad essere percepito come presente nel momento in cui ritorniamo ad essere sollecitati (farci sollecitare dalla mente) in un certo modo.
Non riusciamo quindi a vedere il bicchiere per quello che è perché siamo rapiti dalle emozioni, ingannati dalla mente identificata/Non sé.

Il punto sta nel vedere che il bicchiere esiste! Questo è la sola cosa che conta. Questa la Vera Grande Iniziazione Mentale.
Ma non è certo facile arrivare a questo. Prima serve un lungo percorso di auto-osservazione per uscire da questo auto-inganno – dall’identificazione con la mente – che ci porta nella separazione del “mezzo pieno” e “mezzo vuoto”, del bene e del male, del giusto e dello sbagliato. Non certo a caso questa separazione – questo peccato originario – è ciò che ci ha fatto cacciare dal Paradiso (Abbondanza, Amore di Dio) una volta mangiata la mela dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Finché siamo nella separazione (mente) e non vediamo la totalità… non possiamo tornare all’unità, a Dio, all’Amore.
Siamo chiamati a stare all’Inferno o, bene che ci vada, in un limbo. Nel mondo della Materia; del falso Spirito.

E l’inganno della mente identificata è talmente sottile che facilmente finora, pur riconosciuto, abbiamo cercato di risolvere il tutto col “pensiero positivo” ovvero sforzandoci di vedere il bicchiere “mezzo pieno” in ogni caso, anche quando lo percepivamo “mezzo vuoto”.
La soluzione, come abbiamo detto è quella di renderci conto che la tazza esiste, che la Vita c’è.
Già il fatto di sapere, essere coscienti che stiamo osservando/vivendo in presenza… già quella è l’Abbondanza, l’Amore che cerchiamo.
Ogni altra soluzione è vana, depistante.
Ci vuole pazienza, SAPER ATTENDERE, che si sviluppi in noi questa consapevolezza attraverso il portare attenzione a ciò che (ci) accade.
Non è qualcosa che possiamo ottenere con un atto di volontà mentale.
La soluzione non è certo quella di auto imporci qualcosa che non sentiamo vero in quel momento.
La Porta 55, il Plesso Solare, la mutazione in atto è qui per dirci che la soluzione a tutto sta nel CONFRONTO CON LA VERITÀ.
Se in quel momento di dolore percepiamo il bicchiere “mezzo vuoto” è inutile che entriamo nello sconforto e nel lamento così quanto ci sforziamo a vederlo diversamente.
Lo sforzo non è naturale, non ci è richiesto. Non può certo essere con uno sforzo, un’auto-imposizione che possiamo accedere all’Abbondanza.

In questo Tempo dove siamo chiamati a Saper Accogliere è fondamentale Accogliere la nostra Verità, quello che sentiamo vero per noi.
E se quel bicchiere in quel momento lo sentiamo “mezzo vuoto”, se l’esperienza che stiamo vivendo la percepiamo “mancante” di qualcosa/qualcuno… l’Abbondanza non è evitare o negare quello che sentiamo ma Accoglierlo.
E, anche se non siamo risvegliati al punto di vedere le cose per quello che realmente sono, il primo fondamentale passo è Accoglierle Così Come le Sentiamo.
Questa è già Abbondanza.
L’Abbondanza non è cambiare la realtà con degli inganni mentali ma Accogliere esattamente quello che c’è. Così com’è.
Iniziando ad accogliere noi stessi, la nostra mente identificata, i suoi limiti.

È la mente identificata che ci inganna col “mezzo pieno” e “mezzo vuoto”.
Una volta sanata la mente, guarita con il balsamo dell’accoglienza di quello che c’è… la realtà si palesa e rimane solo il bicchiere. Senza giudizio. Senza paura. Senza aspettativa. Senza inutile sofferenza.

Questo è da applicare nella nostra vita. In tutte le situazioni. In tutte le relazioni. Adesso.

La nostra felicità non dipende da fattori esterni. Ma da come noi percepiamo le cose.
La nostra felicità dipende dal grado di Pace Interiore che siamo in grado di concederci nel confronto con il dolore dato dall’identificazione mentale che non accetta quello che c’è e si immagina altro sulla base di incatenanti convinzioni del passato.

Liberiamoci da queste convinzioni. Portiamo la Pace della nostra Chiarezza in ciò che ci accade.
Liberiamoci dalla colpa di sentirci responsabili per l’altro e di sentirci vittime di qualcosa.
L’Abbondanza che cerchiamo altro non è che Amore. E non possiamo cercarlo fuori di noi se prima non lo abbiamo trovato dentro di noi.
Un Amore che possiamo contattare ad ogni respiro. Ogni singolo consapevole respiro.
Ad ogni inspirazione ed espirazione quando ci concediamo di respirare – con Presenza – nel dolore, nelle nostre ferite e rispondere a questi stimoli evolutivi della vita anziché reagire nell’inconsapevolezza e perseverare nella sofferenza.

La Vera Abbondanza è sapere dire Sì a Tutto. Tutto ciò che c’è: Tutto ciò che attiriamo.
Un Sì TOTALE. Un Sì TOTALE che abbraccia Tutto: anche i nostri No e anche i No dell’altro che ci attiriAmo.
Un Sì alla nostra rabbia, alla nostra frustrazione, al nostro risentimento, alla nostra amarezza, alla nostra delusione, al nostro giudizio… un Sì alla nostra umanità, ai nostri limiti, alle nostre perfette imperfezioni… un Sì TOTALE anche al nostro Non sé.
Un Sì che non è indiscriminato ma SENTITO. Un Sì che proviene dalla nostra Verità, dal nostro Sé.
Nella sua Abbondanza. Quella Vera. L’Unica possibile.

Confido di avere uno spazio più idoneo per approfondire queste tematiche che ci accompagneranno per tutta la vita.

Per ora, osserviamo e riconosciamo l’Abbondanza che c’è.
Focalizziamoci su quello che c’è. Non su quello che manca.
Ricordiamoci che solo il fatto che respiriamo, che siamo vivi, che siamo Presenti è già Abbondanza.

PortiAmo Attenzione, Presenza al nostro respiro. Specie nelle difficoltà.

Buona esperienza di Abbondanza, nell’osservare ciò che siamo e abbiamo.

Individualmente Insieme.

L'ABBONDANZA È STRETTAMENTE QUESTIONE DI SPIRITO.
- Porta 55, I Ching del Rave -
Just Now 19.2.23
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