Luminosi travagli

Salve a tutti,
dalla tarda mattina del 15 alle prime ore del 21 settembre il Sole soggiorna nell’Esagramma 6: la Porta dell’Attrito; Conflitto.
Mentre la Terra e Nettuno sono nell’Esagramma 36: la Porta della Crisi; l’Oscuramento della Luce.
Siamo alle soglie del passaggio tra la metà in ombra del Quarto dei Legami/Relazioni… alla metà in luce (per comprendere meglio leggere transiti precedenti).

In questa fase dell’anno, il Programma Evolutivo ci ricorda che il nostro dire alla vita – incarnati nei limiti della forma, condizionati dalla dualità – implica relazionarci con l’altro per scoprire chi siamo. Relazionarci con il corpo, la mente, le emozioni, l’identità, il passato, lo storico dell’altro… per riconoscere chi siamo.
Dove per riconoscere chi siamo (Ricordo di Sé) l’unico modo è saper prendere e agire decisioni corrette () ovvero decondizionarci dalla mente identificata (Non sé).
Un processo verso la luminosa consapevolezza che necessariamente sembra dover passare attraverso un passaggio “oscuro” addensato di oppressioni mentali e sequestri emozionali.
[per chi ama la saga del Signore degli Anelli viene in mente “La Tana di Shelob” con le sue robuste vischiose ragnatele e i numerosi artigli e occhi famelici in attesa che ti intrappoli da solo]

In queste ultime due settimane ed in particolare in questi ultimi giorni di metà settembre siamo stati condizionati dai transiti – con pensieri retrospettivi e sogni – ad immergerci nella confusione del nostro passato, tra le nostre relazioni (specie quelle intime), per far riemergere chiarezza nel presente.
Attraverso un travaglio mentale/emozionale di confusione e dubbi siamo chiamati a vivere e/o rivivere dei conflitti, degli attriti con l’altro per partorire – grazie al confronto con l’altro e col nostro passato – una nuova forma di consapevolezza.
Una chiarezza di chi sa discriminare a cosa dire sì e a cosa dire no partendo dalle più profonde delle esperienze umane: la sessualità, l’intimo incontro con l’altro.
È proprio quando ci mettiamo letteralmente a nudo con l’altro che siamo più esposti, più vulnerabili, più aperti e sensibili.
È in particolare nei legami intimi – con tutta la densità ed intensità emozionale e i dolorosi processi di crisi sentimentali – che riusciamo veramente a maturare consapevolezza per sapere cosa è giusto, potenziante, nutriente per noi. Cosa è “bene” o “male” far entrare nella nostra vita per soddisfare i nostri bisogni, sentirci riconosciuti e garantirci la pace. Questo lo possiamo sperimentare in particolare con il partner ma è vero che in diversa misura siamo chiamati a sperimentarlo in tutte le nostre relazioni.
In questi giorni focus sulla relazione intima, sulla sessualità, sulla chiarezza nei sentimenti, sull’unione creativa.
Attenzione a litigi, contrasti, conflitti, incomprensioni, separazioni, nervosismi.

Il confronto con l’altro ci stimola a saper riconoscere
le nostre emozioni (cosa sento?)
le credenze da cui provengono (cosa credo sia vero?)
i valori da cui prendono forma (cos’è veramente importante?)
per arrivare a chiarire la nostra identità (chi credo di essere?)
ed infine – attraverso il nostro Daimon (qual è lo scopo della mia vita?)…
riconoscere la nostra Missione (come posso contribuire ad un sistema più grande?)
… e così la nostra Essenza (il nostro Ricordo di Sé).

Ed ecco la Luce in fondo al tunnel!
Che, come vedremo la settimana prossima con il Sole nell’Esagramma 46, qui, su questo piano, scopriamo partendo dal corpo: il nostro bio-veicolo governato dalle sue regole (Strategia e Autorità). Tutto parte dal sentire il nostro corpo! (cosa senti nel corpo? cosa ti dice il corpo?)

Di tanto in tanto, alla bisogna, invito caldamente chi sente… a porsi le domande di cui sopra.
Specie quando ci sono momenti difficili e dolorosi dove la mente identificata vuole fuggire o incita a reagire (che è pur sempre una fuga).
È necessario fermarci – – – – – RESPIRARE – – – – – e con introspettiva pazienza e fiducia (ascolto interiore) attendere la chiarezza.
Ricordiamoci che la tematica fondamentale ed il senso ultimo di tutte le nostre relazioni è saperci confrontare con la nostra verità.
E il dolore (che non è sofferenza!) è lo strumento più funzionale che abbiamo per farlo.
Questo siamo qui a sperimentare. Grazie all’altro e alla sua unicità/diversità.
Nella consapevolezza di chi siamo noi; dei nostri attuali limiti.
Delle nostre ombre che finché non riconosciamo ed integriamo (attraverso il dolore)… non avremo mai modo di trasformare, trascendere per poterci amare total-mente per quello che siamo.
L’unione è integrazione e – su questo piano duale, “inizialmente” – si attua attraverso la separazione: sapere distinguere chi sono io e chi è l’altro.
Cos’è VERAMENTE ok e cosa no PER ME. Cosa è VERAMENTE “bene” e cosa è “male”; cosa è “bianco” e cosa è “nero”; cosa è “maschile” e cosa è “femminile” PER ME.
PER ME non per quello che credo di essere ma per quello che sono.
Saper distinguere, discernere, decidere (DDD). 
Come fanno i bambini per apprendere. Educhiamoci, educhiamoli, alla Bellezza della Diversità. La – VERA – Bellezza della Diversità.

Riconoscendo che la Verità, per Natura, non è ipocrisia.
Non lo può essere!
Se a parole dici una cosa ma nei fatti fai l’esatto opposto… non c’è verità.
Se parli di integrazione tra le razze… massacrandole… non c’è verità.
Se parli di rispetto dell’ambiente… distruggendolo… non c’è verità.
Se parli di parità dei sessi… confondendoli… non c’è verità.
Se parli di salute… inquinando corpo, mente, spirito… non c’è verità.
Se parli di amore… cercando di cambiare l’altro… non c’è verità.
Se parli di verità… evitandola e negandola in tutti i modi… non c’è verità.

La diversità, come i limiti, non sono un problema da risolvere a tutti i costi ma un’opportunità per confrontarci ed evolvere.
Integrare qualcosa non significa “fare di tutta un’erba un fascio” (generalizzare); confondere, nascondere, eliminare le diversità; imporsi di non giudicare; forzare un’unione; giocare a “fare i buoni” e i “politicamente corretti” (buonismo).
Per riconoscere la verità non possiamo galleggiare in superficie. La verità richiede di scendere nei nostri oscuri abissi e farci delle domande – metterci in crisi – aprendo bene gli occhi per non perderci nelle profondità della logica razionale. Una logica che è logica… ma non è verità.
Come ci ricorda l’attuale transito di Plutone nella Porta 61 (vedi transito precedente): tempo di riconoscere misteri e verità interiori.

Buona intima consapevolezza nel saper discernere chi/cosa far entrare nelle nostre vite (in corpo, mente, spirito). Adesso!

Individualmente Insieme.

 

La componente fondamentale per il progresso.
La legge che la crescita non può esistere senza attrito.
Ra Uru Hu - Porta 6, I Ching del Rave
Just Now 15.9.22
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