TRANSITI SULL’EGO: SAPER DOMARE LA BESTIA 
Salve a tutti,
dalla sera dell’8 fino alle primissime ore del 14 dicembre il Sole è nell’esagramma 26: la porta dell’egoista, il potere domante del grande.
Esagramma che in questi mesi troviamo anche nel nodo lunare sud.
Sicché in questi giorni la tematica dell’egoismo è particolarmente sentita.
Così come tematiche riferite alla memoria dove “il potere domante del grande” dell’esagramma si riferisce al potere di dominare la memoria. Ovvero di poterla manipolare, usare, sfruttare per fini personali.
Sembrerebbero tematiche non particolarmente “positive” ma, su questo piano duale, chiaramente il condizionamento è sempre duplice: ogni esperienza la possiamo vedere (e va vista!) nelle due polarità “in luce” e “in ombra”.
L’EGO IN OMBRA 
Il Programma Evolutivo ci condiziona a fare esperienza di egoismo classicamente inteso ovvero forza di volontà esercitata in modo violento, aggressivo, coercitivo oppure manipolativo per appagare propri fini personali a scapito dell’altro.
In questi giorni possiamo farne esperienza: agita o subita.
A noi esperirla come vittime o carnefici/giustizieri; o alternando i ruoli come scambi di pugni tra pugili su un ring che si attaccano e difendono.
Molto facile che il processo in atto faccia emergere della rabbia; specie rabbia repressa di antica memoria che con le appropriate occasioni e provocazioni, su sbilanciamento emozionale, esce fuori, si mescola a giudizio, e colpisce. Il giudicante dito indice implacabile accusa e il pugno giustiziere esegue la sentenza. Dove c’è da ricordare che talvolta la parola uccide più che le spada.
La violenza e l’aggressività troveranno innanzitutto sfogo con parole: pensate, scritte, verbalizzate.
Magari non grossolane e particolarmente volgari. Anche sottili, manipolatorie, ben nascoste dietro i più nobili propositi e buone intenzioni ma… profondamente letali.
Il Non sé non vede l’ora di poter cogliere il sentore di una possibile (percepita) ingiustizia subita e reagire sfogando antichi rancori e risentimenti. Ogni giustificazione è valida.
Per l’ego si sa: il fine giustifica i mezzi.
Attenzione: oltre a violenza e manipolazione, forte senso di vendetta e rivalsa nell’aria!
Da qui poi i risultati – oltre ai danni distruttivi di per sé dell’aggressività agita – possono portare danni ulteriori come sensi di colpa e odio a se stessi se ci rammarichiamo o rifiuti, fraintendimenti, separazioni se imperterriti pretendiamo di avere ragione. In ogni caso… non passiamo momenti felici.
Se proprio la rabbia arriva e non riusciamo ad essere presenti/consapevoli alla sua manifestazione almeno è importante ravvederci quando possibile ma da uno spazio di compassione per noi stessi e comprensione per l’altro. Comprendere di esserci fatti manipolare dal nostro Non sé e magari chiedere scusa e perdonare.
Ottimo ricordarci della Legge dello Specchio.
Sotto questi transiti la frequenza dell’ego punta all’esagerazione per perseguire i propri scopi manipolando ricordi, memoria, storia, dati, statistiche, sensazioni, fatti, accadimenti, documenti, racconti al fine ultimo di trarne vantaggi personali. Interessante la connessione dell’esagramma 26 (il venditore) con il 45 (il capo tribù) che ci ricorda che per fare grandi affari e aumentare le vendite è necessario arrivare a ottenere il consenso dei vertici di comando, i leaders per poi così poter influenzare il collettivo: la massa dei potenziali compratori.
Attenzione a non manipolare e farci manipolare perché al di là degli immediati possibili vantaggi materiali – prima o poi se non c’è spirito/verità nel nostro agire e non c’è un fine comune per quanto individuale – il conto finale da pagare arriva sempre inesorabile e proporzionale all’inconsapevolezza agita.
Osservare il nostro Ego è un validissimo esercizio di presenza.
Per quanto a posteriori.
Importante è comuque iniziare ad osservare e riconoscere quando agiamo inconsapevolmente manipolati dal Non sé.
Anche se siamo noi a manipolare: per Legge, per manipolare l’altro dobbiamo inevitabilmente prima manipolare noi stessi.
L’EGO IN LUCE 
C’è da dire che il transito ci invita anche a coltivare i nostri sani interessi personali ben consci dei nostri limiti e confini e farci rispettare nelle interazioni con l’altro.
In questo caso riuscendo a trasformare la rabbia in forza assertiva per sostenere i nostri essenziali bisogni.
Ottimo qui il lavoro sull’autostima, il valore di sé.
Sempre meno azioni mosse dal “Devo” e “Voglio di Ego” e sempre più motivate dal “Scelgo” e “Voglio di Spirito”.
Di gran lunga perferibile il “Mi va” al “Per forza”.
Bene portare attenzione a chiedere il giusto compenso per il nostro lavoro e saperci ritagliare il meritato tempo per il riposo/recupero.
Attenzione a non strafare per voler guadagnare di più perché alla fine tutto ciò che guadagnamo sotto sforzo finiamo per perderlo “fatalmente” in incidenti, imprevisti e multe o disperderlo in compensazioni.
Una lezione fondamentale della Porta 26 si può sintetizzare con “meglio un uovo oggi che una gallina domani” ovvero è davvero bello riconoscere ciò che abbiamo piuttosto che cercare di immaginare cosa potremmo ottenere.
Stiamo con i piedi per terra e puntiamo al meglio che possiamo fare… apprezzando quello che c’è. E siamo!
Non cerchiamo di volere quello che la nostra mente ci induce a credere che ci manca.
E non facciamoci nemmeno togliere ciò che è nostro per diritto di nascita.
In questi tempi le cose più importanti sul “Mercato” sono: verità, libertà, tempo, consapevolezza.
Scegliamo con cura i nostri investimenti e non facciamoci fregare. Né cerchiamo di approfittarci degli altri. Siamo Uno.
Buon lavoro sul nostro egoico Non sé: una strada maestra per arrivare al nostro amato Sé. 


Aho Metakuye Oyassin 