I tempi stanno cambiando

Times they are a-changin – Bob Dylan (1963)

“Come gather ‘round people
wherever you roam
and admit that the waters
around you have grown
and accept it that soon
you’ll be drenched to the bone.
if your time to you
is worth savin’
then you better start swimmin’
or you’ll sink like a stone
for the times they are a-changin’.

Come writers and critics
who prophesize with your pen
and keep your eyes wide
the chance won’t come again
and don’t speak too soon
for the wheel’s still in spin
and there’s no tellin’ who
that it’s namin’
for the loser now
will be later to win
for the times they are a-changin’.

Come senators, congressmen
please heed the call
don’t stand in the doorway
don’t block up the hall
for he that gets hurt
will be he who has stalled
there’s a battle outside
and it is ragin’
it’ll soon shake your windows
and rattle your walls
for the times they are a-changin’.

Come mothers and fathers
throughout the land
and don’t criticize
what you can’t understand
your sons and your daughters
are beyond your command
your old road is
rapidly agin’.
please get out of the new one
if you can’t lend your hand
for the times they are a-changin’.

The line it is drawn
the curse it is cast
the slow one now
will later be fast
as the present now
will later be past
the order is
rapidly fadin’
and the first one now
will later be last
for the times they are a-changin’”

I tempi stanno cambiando – Bob Dylan (1963)

“Venite intorno a me voi tutti
ovunque vagate
e ammettete che le acque
intorno a voi sono salite
e accettate che presto
sarete inzuppati fino all’osso
se per voi il tempo
ha qualche valore
allora è tempo di cominciare a nuotare
o affonderete come pietre
perché i tempi stanno cambiando

Venite scrittori e critici
che profetizzate con le vostre penne
e tenete gli occhi bene aperti
non vi sarà data altra scelta
e non parlate troppo presto
perché la ruota sta ancora girando
e nessuno può dire
chi sarà designato
il perdente di adesso
sarà domani il vincente
perché i tempi stanno cambiando

Venite senatori e deputati
ascoltate vi prego il richiamo
non vi fermate sulla soglia
non bloccate l’ingresso
perché colui ci rimetterà
che ha cercato di rallentare
c’è una battaglia
fuori che infuria
e presto scuoterà le vostre finestre
e farà tremare i vostri muri
perché i tempi stanno cambiando

Venire madri e padri
da tutto il paese
e non criticate
quello che non potete capire
i vostri figli e le vostre figlie
non li potete comandare
la vostra vecchia strada
sta rapidamente invecchiando
andatevene vi prego dalla nuova
se non potete anche voi dare una mano
perché i tempi stanno cambiando

La linea è tracciata
la maledizione scagliata
l’uomo lento di adesso
sarà il più veloce domani
così il presente di adesso
sarà passato domani
l’ordine sta rapidamente scomparendo
e il primo di adesso
sarà l’ultimo di domani
perché i tempi stanno cambiando”.

The Times They Are a-Changin’ è un singolo di Bob Dylan pubblicato nel 1964 e tratto dall’album omonimo. La canzone si è classificata al 59º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo Roalling Stone.

Sembra che Dylan abbia scritto la canzone tra settembre e ottobre del 1963, nei quali registrò una demo al pianoforte che venne pubblicata in The Bootleg Series Volumes 1–3 (Rare & Unreleased) 1961–1991. Il singolo venne registrato nei Columbia Studios di New York tra il 23 e il 24 ottobre; durante la sessione del 24 venne registrata la versione poi inclusa nell’album.

Dylan dichiarò che scrisse la canzone nel tentativo di farne un inno dei cambiamenti che avvenivano in quel momento storico.
Nel 1985 disse a Cameron Crowe:

“Questa era decisamente una canzone con uno scopo. Sapevo esattamente cosa volevo dire e per chi lo volevo dire. Sai, naturalmente questa canzone è influenzata dalle ballate irlandesi e scozzesi… Come All Ye Bold Highway Men, Come All Ye Miners, Come Alle Ye Tender Hearted Maidens.
Volevo scrivere una grande canzone, una sorta di canzone a tema, sai, con versi brevi e concisi che si accumulavano l’uno sull’altro in una maniera ipnotica… il movimento dei diritti civili ed il movimento della folk music furono abbastanza vicini ed alleati per un certo periodo in quell’epoca. Quasi tutti si conoscevano tra di loro. Dovetti suonare questa canzone la stessa sera che il Presidente Kennedy morì. Prese il posto di canzone di apertura dei concerti e lo tenne per un lungo periodo”.

Il 22 novembre 1963, meno di un mese dopo aver registrato la canzone, il presidente Kennedy venne assassinato a Dallas, in Texas. La notte successiva Dylan aprì il suo concerto con The Times They Are a-Changin’; disse al biografo Antony Scaduto: “Pensai Wow, come posso aprire con quella canzone? Mi tireranno delle pietre addosso”. Ma ho dovuto cantarla, il mio intero concerto è partito da lì. So di non aver compreso tutto. Qualcosa era appena andato in tilt nel paese e loro applaudivano la canzone. E io non ho capito perché applaudissero, o perché scrissi quella canzone. Non potevo capire niente. Per me era solo pazzia”.


La canzone è stata usata nei titoli di testa del film “The Watchmen” di  Zack Snyder nel 2009.
Tratto dal Graphic Novel omonimo di Alan Moore.
Attraverso la canzone si vede non solo l’evoluzione dei “Guardiani” ma anche di come i tempi cambiano attraversando i tratti più cruciali della seconda metà del’900: una significativa sintesi di come i tempi cambiano scandita da una meraviglioso canto di un grande cantautore contemporaneo.

Personalmente sono molto affezionato a questa Graphic Novel e alla sua provocatoria domanda a mio avviso ben sincronica coi tempi: Who watches the watchmen? Chi guarda i guardiani?
Ovviamente ogni riferimento agli attuali crescenti sistemi di controllo tra cui i fact checkers è puramente casuale.

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