La creazione del Testimone

In fondo alla pagina audio del testo con commenti in riferimento a Human Design.

La creazione del testimone: chiave per la trasmutazione delle emozioni negative.

“Di norma pensiamo che in certe occasioni sia giustificato infastidirsi o arrabbiarsi, oppure provare ansia o essere depressi.
La giustificazione di tali emozioni è radicata nell’inconscio della nostra personalità, per cui esse possono ormai esprimersi meccanicamente, senza che noi dobbiamo compiere alcuno sforzo di volontà. Ad esempio nessuno di noi si arrabbia volontariamente, bensì solo come reazione meccanica a un evento esterno.
Allo stesso modo, nessun di noi soffre, si deprime o prova vergogna volontariamente. Si tratta sempre di reazioni meccaniche involontarie. Ci comportiamo così perché la macchina biologica non può fare altrimenti!
Gli unici freni alle emozioni negative sono quelli imposti dalla società. Anch’essi, però, sono ormai scivolati fra i condizionamenti inconsci e, dunque, non voluti consapevolmente dall’essere umano. Pertanto, quando esprimiamo le emozioni più basse, così come quando le reprimiamo, tutto viene meccanicamente.

La fase preparatoria del lavoro alchemico consiste nel convincere la mente conscia che le emozioni negative non hanno alcuna giustificazione.
La mente di solito le legittima e le tiene vive, quindi su di essa dobbiamo lavorare affinché si crei noi un «ambiente mentale» in cui le emozioni negative appaiono per quello che sono: effetti collaterali del nostro percepire la realtà attraverso una macchina biologica programmata per sopravvivere.

La fase preparatoria del lavoro alchemico consiste nel convincere la mente conscia che le emozioni negative non hanno alcuna giustificazione.

Nel sistema di pensiero dell’anima c’è spazio per l’amore, la compassione, l’arte e la Bellezza, ma non per l’odio o il desiderio di vendetta. Abituandoci a pensare che tutta la bruttezza intorno a noi è solo frutto di un difetto di percezione, creiamo nuovi schemi di pensiero che soppianteranno quelli vecchi. Saremo allora nella disposizione d’animo più giusta per lavorare con le nostre emozioni negative.

b) [n.d.r. questo è il secondo punto; in tutto i punti sono 5] Lo scopo di questa seconda fase è fare in modo che, al nascere delle emozioni negativa, una parte della nostra coscienza non si identifichi completamente con essa, ma se ne distacchi, limitandosi a osservare ciò che sta accadendo. In questo modo si crea un «osservatore», un «testimone» che non è coinvolto nell’emozione.

Questa tappa del Sentiero è fondamentale, perché se riusciamo a porci come «testimoni» nei confronti di spiacevoli della macchina biologica, possiamo fin da subito smettere di soffrire stupidamente con lei.

La personalità continuerà a soffrire e a reagire meccanicamente all’ambiente forse ancora per anni, mentre noi saremo impegnati a condurre il nostro lavoro alchemico, ma una volta creato un certo distacco dalle sue manifestazioni grossolane non saremo più costretti a seguirla nei suoi dolori.

Il «testimone» rappresenta quella parte di noi che ha smesso di giustificare le emozioni negative.
Osserva in silenzio, senza modificare nulla, sapendo di stare assistendo a un’allucinazione. Per creare questo ‘centro di osservazione interiore’, o centro di gravità permanente, o centro mercuriale-solare è necessaria una grande forza di volontà e un buon lavoro di concentrazione da parte dell’alchimista.

Abituandoci a pensare che tutta la bruttezza intorno a noi è solo frutto di un difetto di percezione, creiamo nuovi schemi di pensiero che soppianteranno quelli vecchi. Saremo allora nella disposizione d'animo più giusta per lavorare con le nostre emozioni negative.
Il «testimone» rappresenta quella parte di noi che ha smesso di giustificare le emozioni negative.

Se conduciamo una vita in assenza di consapevolezza, senza mai osservarci, trascinati senza sosta da un’emozione all’altra, incapaci di porre alcun freno cosciente all’alternarsi di euforia e frustrazione, non possiamo sperare di trasformare la nostra esistenza ed entrare nel Regno.

Solo creando questo «testimone», che ‘non si lascia risucchiare in basso’, possiamo cominciare da subito a vivere sereni e già sarà in seguito consentito di operare direttamente sull’emozione. Fino a quando restiamo totalmente identificati con le espressioni dell’apparato psicofisico di cui siamo ospiti, nessuna trasformazione è possibile.

c) Il «testimone» può cercare di opporre resistenza all’«immaginazione negativa» tutti quei pensieri negativi che inevitabilmente accompagnano e giustificano ogni nostra emozione grossolana tentando di non lasciarsi coinvolgere integralmente da questo sfiancante dialogo interno della mente. Il «testimone» può anche cominciare a non manifestare all’esterno i piccoli fastidi quotidiani: lamentele, piccole arrabbiature…

L’attrito che viene a crearsi durante questi tentativi di osservare il comportamento della macchina biologica e opporsi alle sue reazioni meccaniche, sviluppa un «fuoco» che ci consente di fabbricare il ‘corpo dell’anima’ e a stracci sempre di più dalla personalità”.

– Salvatore Brizzi; Officina Alkemica, l’Alchimia come Via per la felicità incondizionata; Parte Terza –

Solo creando questo «testimone», che 'non si lascia risucchiare in basso', possiamo cominciare da subito a vivere sereni e già sarà in seguito consentito di operare direttamente sull'emozione. Fino a quando restiamo totalmente identificati con le espressioni dell'apparato psicofisico di cui siamo ospiti, nessuna trasformazione è possibile.
Il primo della "trilogia della trasmutazione" di Salvatore Brizzi a cui fanno seguito La Porta del Mago e il Risveglio. Pubblicati da Anima Edizioni.
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