“Negli ambienti zen si racconta una storiella su un uomo e un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l’uomo che cavalca debba andare in qualche posto importante.
Un’altra persona, lungo la strada, gli grida “Dove stati andando?” e il cavaliere risponde: “Non lo so! Chiedi al cavallo!”.
Questa è anche la nostra storia: stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell’abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che non si possa fare niente: corriamo sempre e correre diventa un’abitudine.
Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno.
Dentro di noi c’è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.
Dobbiamo imparare l’arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, la tendenza a dimenticare, le emozioni forti che ci condizionano. […] Come fermare questo stato di agitazione? Come fermare la paura, la disperazione, la rabbia e il desiderio? Possiamo fermarli praticando il respiro consapevole, camminando in consapevolezza, sorridendo in consapevolezza, guardando a fondo per capire“.
– Thich Nhat Hanh –
Tratto dal modulo di formazione Le 4 Nobili Verità e il Nobile Ottuplice Sentiero integrati con il Pensiero Aleph del 1 anno della scuola Unialeph di Mauro Scardovelli