Per quanto riguarda l’anima, Bruno mantiene il tema della sua immortalità, cancellandone però l’individualità.
Non esiste un’anima individuale che viene giudicata in base alla condotta.
Ogni anima è inserita all’interno del ciclo infinito della metempsicosi, dunque l’anima dell’uomo può mutare nell’anima della bestia e viceversa.
Nell’infinito ciclo della metempsicosi, nel processo che prevede il passaggio da individuo a bestia, l’uomo ha una responsabilità, la responsabilità meritoria.
In poche parole, se viviamo con merito la nostra anima riassumerà la forma umana, se, al contrario, viviamo in modo bestiale la nostra anima assumerà la forma animale.
La metempsicosi è un punto essenziale della filosofia di Bruno, ed è quello che più di ogni altro susciterà le ire di Bellarmino, cardinale e teologo che rivestirà un ruolo primario nel lungo e duro processo romano del filosofo che si concluderà con la condanna a morte per rogo, eseguita il 17 febbraio 1600 a Campo de’ Fiori.
[Pubblicato il febbraio 17, 2017 di Pagine sparse]