Capacità dell’Essere: saper stare nel Vuoto; Essere Vuoto.

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Salve a tutti,
dalla tarda sera del 16 al primo mattino del 22 novembre il Sole dimora nell’Esagramma 14: la Porta delle Capacità; Grandi Possedimenti.
In questi giorni gli Esagrammi dell’asse Sole/Terra e dei Nodi Lunari formano insieme due canali (2/14 e 1/8) che formano la colonna vertebrale del Corpo Grafico.
Per chi ha un minimo di conoscenze di Human Design (informazioni reperibili anche su questo sito: vedi il menù) nell’attuale formazione delle forze vitali definite dal transito, in maniera semplicistica, abbiamo il Centro Sacrale che passando attraverso il Centro G arriva al Centro della Gola (vedi i Centri). Ovvero un’energia vitale creativa direzionata all’amore di sé che ha libero accesso alla manifestazione. Energia che potenzia il Sé e lo manifesta, manifestandolo nella sua direzione creativa.
Detto in altro modo, la capacità ricettiva della vita (YIN) di sapersi manifestare in modo creativo (YANG).
La vita che creando contribuisce a ricreare se stessa. Un flusso continuo.
Energia mutativa espressa direzionata attraverso l’amore: dall’amore, per l’amore, verso l’amore.
L’amore che non è inteso come quello che traspare traslucido dai messaggi dei Baci Perugina ma l’amore come pura esistenza creativa auto-referenziale: il SÈ che tutto permea e determina.

Il Sole nella Porta 14 in questi giorni ci mostra il potere fertile del Centro Sacrale nella sua massima esaltazione.
Siamo condizionati – condizionati! – a contattare la nostra energia creativa (sessuale) e a manifestarla.
Essere condizionati significa che, in merito a questo transito, siamo potenzialmente nelle condizioni di fare un esperienza mutativa, in particolare come cambio di direzione nella vita, ma non per questo lo dobbiamo fare/agire. Da qualche giorno e per qualche tempo, siamo fortemente impulsati ad uno stravolgimento di certi nostri modi di essere, fare, vivere. Possiamo sentire una potente energia tale da guidarci/dirottarci in direzioni (e di conseguenza decisioni) che fino a poco prima non avremmo mai considerato possibili.
Attenzione a non farci travolgere da questa energia perché se da una parte è di enorme potenziamento quando esperita dal nostro Sé (Strategia e Autorità) da un’altra parte possiamo subirla come una forza altamente destabilizzante che ci pressa a cambiare direzione portandoci fuori strada (reazioni e vie di fuga… Non sé).

In questo enorme potenziale di un fare manifestante (i transiti definiscono il disegno di un Generatore Manifestante Sacrale) ricordiamoci che questo potenziale creativo può essere contattato ed espresso solo in risposta ad uno stimolo e manifestato informando con l’opportuna chiarezza/effettiva disponibilità energetica.
Non lasciamoci prendere dall’impulsivo “tutto e subito” che ci spinge ad un fare di fretta e per paura. Potremmo pagarne care le conseguenze.
Qui, nei Grandi Possedimenti… o evolviamo alla grande o involviamo alla grande.

Un segreto per evolvere in accordo al proprio Sé è quello di appellarci alla sua ricettività (il principio YIN che guida – Porta 2).
E, come ci mostra la Vita, il Grande Mistero, che ci insegna per paradossi… in tutto questo fare, in questo esercitare le capacità sacrali, i grandi possedimenti dell’energia creativa… il segreto è nel non fare.
Principio che in oriente è conosciuto da millenni col nome di Wu Wei: l’arte di non fare. Letteralmente “non fare”.  Uno dei principi fondamentali del Taoismo.
Dove il non fare non significa non fare nulla quanto il lasciarsi allineare al flusso della vita. Arrenderci. Accogliere.
Un azione totalmente naturale che “naturalmente” – senza sforzo, senza lotta – ci permette di muoverci con l’energia del momento e rispondere liberamente a qualsiasi evento che si presenta.
Questo è il segreto che ci offrono in dono i sacrali definiti – i GENERATORI – che rappresentano la Vita e che sono qui per “Aspettare PER rispondere”.

Il transito di questi giorni ci ricorda che le soluzioni non vanno cercate (non con la mente). Arrivano.
Arrivano e le possiamo cogliere. SE le sappiamo cogliere.
L’attesa non ci serve come tempo per impiegare la mente in calcoli, valutazioni, comparazioni, analisi, sforzi, sacrifici al fine di ostinarci a risolvere i problemi che ci assillano ma come tempo per allenarci ed allinearci ad essere ricettivi e saper accogliere/ricevere le soluzioni.
Soluzioni che spesso, al di là della logica mentale, ci mostrano come possiamo riuscire a fare di più facendo di meno.

Less is more.
Meno è più.
- detto che soleva ripetere Ra Uru Hu -

Questo “fare meno”, “essere vuoto” non è qualcosa che possiamo cogliere con la mente superficiale – calcolante. Non certo con la mente razionale ma semmai con la mente trans-razionale, la mente intuitiva – contemplativa (come la chiama Salvatore Brizzi). Possiamo considerarlo come un atto di fede. Una fede che non ha nulla della religione “tradizionale” se non del relegarci alla Vita e alle sue Leggi; sapendo che le soluzioni esistono dal momento che si presenta il problema. O meglio, che i problemi e le soluzioni sono in sé la stessa cosa condividendo la stessa origine: noi stessi.

Sicché il punto qui è il “non fare”… lo stare nel vuoto… ritirati, in silenzio.
Lo spazio idoneo per accogliere una forte potenziale presenza che ci viene a trovare in questi giorni: la malinconia.
Che non è una misera tristezza da fuggire bensì l’aspetto più introspettivo e creativo che ci è concesso vivere: uno spazio altamente mutativo.
Per chi desidera ne ho parlato in un video: https://youtu.be/1WHW2rGiZuI 

Nel momento in cui siamo colti da un impulso mutativo – come facile che sia portato dalla malinconia – e ci rendiamo conto che ci è difficile gestirlo e cominciamo ad agitarci e pensare a cosa fare… la soluzione è fermarci.
Stiamo fermi e respiriamo dentro la situazione, dentro la confusione, il caos, dentro le nostre emozioni. Entriamo in noi stessi, riconnettendoci al nostro vuoto interiore, alle nostre misteriose profondità… e rimaniamo lì “galleggianti” in contemplazione.
Questo non certo al fine di eliminare i pensieri e le emozioni così dette “negative” (non si tratta di “separare”) ma di predisporci ad osservare con attenzione e senza giudizio quello che si sta muovendo dentro di noi (si tratta di “unire”, unirci, integrarci). Semplicemente osservare _  respirando _ in silenzio… e la soluzione prima o poi emerge. Dove in realtà… l’atto stesso di osservare che ci dà l’opportunità di disidentificarci (dal Non sé) è di per sé la soluzione. Non c’è da pensare… c’è da sperimentarlo. Possibilmente respirando dal naso ed espirando dalla bocca.

Tempo di ricettivo ascolto interiore per riconoscere e far emergere le nostre autentiche creative capacità.
Siamo qui per dare il nostro individuale contributo. E lo possiamo fare solo dalla verità della nostra unicità. In risposta alla Vita.

Buona consapevole direzione mutativa… nel saper “non fare”.

Individualmente Insieme.

Qui un articolo di approfondimento sul WU WEI: https://www.humandesigncounselor.com/frammenti-di-se/wu-wei-larte-di-non-fare/
con alcuni consigli pratici su come fare senza fare.

 

Just Now 18.11.22
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