Salve a tutti,
dal primo pomeriggio del 3 alle primissime ore del 9 dicembre il Sole pulsa nell’Esagramma 5: la Porta dei Ritmi Fissi; Aspettare.
Lungo il Mandala del Rave (la Ruota della vita secondo Human Design) è la quarta porta del Centro Sacrale che, di seguito, il Sole visita
in questo periodo che, come sappiamo dal 4° Quarto in cui siamo, è dominato dal tema dello Spirito, Mutazione, Morte&Rinascita, Esplorazione del Sé.
Questo significa che è un periodo in cui ciclicamente siamo impulsati ad avere ed investire molta energia nell’Esplorare la nostra vera natura; il mistero della Vita; COME utilizzare questo dono (della vita).
Nell’ultimo transito abbiamo visto che dopo le Capacità (Porta 14) e il Potere (Porta 34) della nostra Energia, questa è chiamata a focalizzarsi (Porta 9); ma in cosa esattamente?
Possiamo dire che la tanta Energia di cui stiamo facendo esperienza attraverso il Programma Evolutivo è concentrata introspettivamente sulla domanda “sacrale”: CHI SONO IO?
E se vogliamo… COME FACCIO AD ESSERE CIÒ CHE SONO?
Il percorso fatto sin qui per ora ci conduce all’Esagramma 5: la Porta dei Ritmi Fissi; Aspettare. Come recita
l‘I Ching del Rave in merito al messaggio di questa Porta: Sintonizzazione fondamentale ai ritmi naturali; l’attesa come stato attivo di consapevolezza. SINTONIZZAZIONE – FONDAMENTALE – AI RITMI NATURALI.
L’ATTESA COME – STATO ATTIVO – DI CONSAPEVOLEZZA.
Questa è la risposta. Questa è la via. Per rispondere alla domanda CHI SONO IO? COME FACCIO AD ESSERE CIÒ CHE SONO? il segreto sta nel sintonizzarci al ritmi naturali della vita ovvero al nostro bio-veicolo.
A questo nostro bio-veicolo che è sapientemente costruito per fluire in risposta alla vita attendendone i segnali. Che in poche parole significa attendere per rispondere a quello che c’è. Adesso. Dove l’attesa è uno spazio naturale di ascolto interiore; uno spazio di Presenza. Presenza a quello che c’è. A ciò che il nostro bio-veicolo ci comunica in naturale sintonia con la Vita, col Tutto.
La risposta alla domanda CHI SONO IO? non la possiamo trovare con la mente e non può essere frutto di uno sforzo dell’Ego. Non possiamo imporci in nessun modo di trovare una valida risposta questa a primaria domanda esistenziale se non – innanzitutto – accettare, accogliere ciò che siamo. Le risposte sono tutte dentro di noi e non vanno cercate con la mente ma emergono in risposta a ciò che c’è in un attento – presente – ascolto della nostra più intima natura… che ci porta – naturalmente (inteso dire senza speculativo sforzo mentale) – alla nostra Essenza: il Sé.
Questo, nella pratica, si traduce con il seguire il ritmo del nostro corpo connesso con il ritmo della Natura, della Vita. Stare con quello che c’è e rispondere di conseguenza.
Non è il nostro “io” (identificazione con la mente) a dettare, imporre il ritmo da seguire. È seguendo il ritmo (della Vita) che arriviamo al nostro “IO” inteso come Essenza, Anima, Spirito, Sé.
Non c’è da pensare, ragionare, valutare COSA FARE; QUANDO FARLO; CON CHI FARLO; DOVE. Basta ASPETTARE. Aspettare in attento ascolto, in Presenza… e arrivano naturalmente tutte le risposte, tutte le indicazioni, tutte le istruzioni da seguire.
Sei stanco? Riposa. Hai fame? Mangia. Hai freddo? Copriti. Sei stressato? Rilassati. Stai andando troppo veloce? Rallenta. Hai paura? Respira.
È tutto già programmato. Dobbiamo solo seguire il Programma. Sostenendo questo Programma, questo Flusso che ci riporta naturalmente alla Fonte, nell’unico modo possibile: lasciando che tutto accada. Che significa “toglierci di mezzo”: togliere le resistenze al flusso della vita determinate dalla nostra identificazione mentale (Non sé) che si mette in mezzo e con le omologate forze separative della mente interferisce a questo naturale flusso di unità ed unicità inscritto in ogni nostra cellula.
Significa seguire il nostro ritmo: quando svegliarci, quando mangiare, quando muoverci, quando interagire, quando fermarci… semplicemente lasciando che sia il nostro corpo a guidarci e non la nostra mente identificata e i suoi obiettivi (sempre intrisi di paure). Ogni giorno, ogni momento spendiamo un terrificante patrimonio energetico nel pensare a cosa fare quando potremmo semplicemente fluire col Tutto.
Nel continuare ad usare la mente per scegliere alimentiamo solo quell'”io” che crede di poter controllare qualcosa quando, di fatto, non si rende conto che sta dormendo in un sogno che è convinto sia la realtà. E questo inconsapevole attaccamento al “sonno” genera ogni forma di limitazione e sofferenza.
Sei stanco? Bevi un caffé così puoi continuare a lavorare. Hai fame? Aspetta che devi ancora finire di lavorare. Mangia questo perché ha pochi carboidrati ed è più “salutista”o quello che può compensare le tue frustrazioni. Hai freddo? Tieni duro che la bolletta del gas è in aumento. Sei stressato? Dai continua ancora un altro pò così guadagni abbastanza per permetterti la vacanza e allora sì ti puoi rilassare bene. Stai andando troppo veloce? Se vuoi arrivare puntuale devi andare ancora più forte! Hai paura? Cerca qualcuno o qualcosa che te la faccia passare.
Il discorso su quanto è essenziale fluire con i nostri ritmi (che puntualmente tradiamo) qui sarebbe molto lungo da farsi e per altro facilmente vano dato che la trascendenza sta nell’esperienza individuale dove solo qui la Verità risiede.
Ad ognuno riconoscere le proprie abitudini e le proprie distorsioni. In funzione di questa verità individuale i mezzi più pratici per sostenerla e potenziarla sono la sintonizzazione ai nostri ritmi vitali, che in estrema essenza sono guidati dal ritmo del nostro respiro e dal battito del nostro cuore.
In qualsiasi momento in cui stiamo vivendo una difficoltà a qualsiasi livello essa sia è perché siamo disallineati dal nostro flusso, dalla Vita. Quando ciò accade possiamo fermarci e aspettare di riconnetterci al flusso: portando presenza al nostro respiro, ascoltando il nostro cuore. Semplice ma non facile.
Non facile se invece che fermarci e riconnetterci col nostro Sé continuiamo a pensare cercando di risolvere ciò che non è risolvibile usando la mente. Come sforzarci di uscire dalle sabbie mobili continuando a dimenarci oppressi dalla paura. Come sforzarci di uscire da un labirinto che noi stessi stiamo costruendo con le nostre paure e convinzioni senza renderci conto.
In supporto al respiro consapevole e all’ascolto del cuore… Human Design propone come tecnica di Ricordo di Sé ciò che chiama Strategia e Autorità.
Praticando la nostra Strategia e Autorità e perseverando in questa pratica in ogni momento siamo naturalmente condotti a riallinearci al nostro flusso.
E anche in questo caso, come visto in precedenza, è semplice ma non è facile.
Da qui la fondamentale perseveranza. Quella perseveranza che può radicarsi solo in un atto di fede e non certo in un dogmatico sistema di credenze.
La fede in noi stessi, in ciò che veramente – veramente – veramente siamo in Essenza… è la nostra Forza.
E come ci dice un Maestro di questa Forza: “Fare o non fare. Non c’è provare”.
Dobbiamo disimparare tutto ciò che crediamo reale che è determinato da condizionamenti esterni e dalle elaborate strategie di sopravvivenza per fare fronte alle nostre ferite primarie che dominano la nostra vita.
Il modo per liberarci da questo giogo di illusioni c’è. Sta nel Gioco della Vita.
Non c’è fretta di andare da nessuno parte. Fermati e aspetta di fluire in risposta alla vita guidato dal tuo bio-veicolo.
Rispetta le sue abitudini, i suoi bisogni, il suo ritmo. È il tuo bio-veicolo (disidentificato) che guida te e non viceversa.
Il tuo compito è “solo” quello di Esserci (per non cadere nell’identificazione). Essere Presente a ciò che accade (dentro e quindi fuori di te).
Ciò che in Human Design si dice Essere il Passeggero nella Forma.
Buon viaggio nel flusso della vita, con i nostri ritmi naturali, in accordo alla nostra unicità… in Strategia e Autorità.
Individualmente Insieme.
Sintonizzazione fondamentale ai ritmi naturali; l'attesa come stato attivo di consapevolezza.
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