TRANSITI DI GENERANTE MANIFESTAZIONE o no

POTENZIARE LA VERITÀ INDIVIDUALE NELL’INNOVAZIONE SAPENDO DISTRUGGERE CIÒ CHE VA RICOSTRUITO

Salve a tutti!
Oltre alla forza vitale della Consapevolezza (Canale 61/24), sempre attiva in questi mesi, che ci spinge all’introspezione e al rinnovamento riportandoci alla nostra verità interiore, dal 22 al 27 novembre siamo condizionati dalla forza vitale del Carisma (Canale 34/20): l’unico canale generatore manifestante del corpo grafico che parla del potere di agire in risposta nell’adesso.

FARE/STRAFARE/NON FARE: SÉ O NON SÉ? ON O OFF? 

In questi giorni siamo tutti fortemente condizionati a fare. Un fare che punta all’azione, alla manifestazione. Nell’aria respiriamo un forte impulso ad essere impegnati e coinvolti in attività. Anche nuove. Siamo accesi e pervasi da grande energia che ci spinge ad incrementare il lavoro e innovarlo.
Purché ciò che facciamo sia sentito come un movimento naturale in risposta alle circostanze del momento. Può essere facile ritrovarci ad essere assorti nel fare ciò che profondamente amiamo e per cui ci sentiamo ben disposti. Un fare che ci potenzia, ci soddisfa e ci mantiene in salute nel manifestare la nostra unicità. Con questa manifestazione di spirito possiamo ispirare il prossimo a fare altrettanto. Questo quando filtriamo il condizionamento dei transiti con la nostra verità nella pratica di Strategia e Autorità.

Quando invece lasciamo che siano le paure della mente a guidarci, la nostra energia finisce con l’essere sprecata e dispersa in un fare privo di spirito che diventa robotico e reattivo portandoci solo frustrazione e rabbia. Specie in questo periodo di ricerca e riscatto della nostra individuale verità, i transiti ci invitano ad un sincero ascolto e ad assumerci la responsabilità delle nostre scelte.

Abbiamo bisogno di ascoltarci bene prima di agire e interagire. Ricordiamoci che siamo co-creatori della nostra realtà. Una realtà che creiamo attraverso le nostre singole decisioni.
Attenzione ai “devo”, i “per forza”, i “non ho altra scelta”, i “non dipende da me”, i “vorrei ma non posso”.
Mi va di fare quello che sto facendo? Sento che ho energia disponibile?
Oppure lo faccio per senso del dovere? O per senso di colpa? O per bisogno di approvazione? O perché non ho altre alternative?
Sono apert@ alle infinite possibilità? O mi sono arres@ nell’autoconvinzione che ormai non ho altra scelta?
Sto rispondendo o reagendo a ciò che accade?

Essenziale prenderci del tempo e ascoltare cosa anima il nostro fare in questo momento; che ci riporta ad indagarci su chi siamo: portare chiarezza al nostro essere.
Il rischio è farci condizionare dal transito: fare tanto per fare o strafare ed eccedere in una misera monotonia schiavi della mente e delle sue limitanti convinzioni.

Onorando ciò che sentiamo vero nell’attuazione di opportune scelte possiamo sfruttare bene il momento e utilizzare l’energia offerta dal programma evolutivo per uscire da certe paludose zone di comfort e goderci la vita. Sono momenti preziosi perché il nostro fare di spirito può portare evoluzione non solo in noi ma anche negli altri.

Da considerare che, nella dualità, si parla sempre di fare o no.
C’è un forte impulso individualista che in fase “on” ci porta all’azione ma che in fase “off” porta ad un bisogno di ritiro qualora sentiamo che la malinconia ci viene a fare visita. Sono momenti in cui la malinconia può farsi sentire molto forte e abbiamo bisogno di accoglierla e lasciarci guidare dalla creatività che porta. Sono momenti in cui, al di là del possibile doloroso percepito, abbiamo l’eccezionale opportunità di calarci in profondi e proficui silenzi e rivelare i nostri misteri. Tempi di revisione del passato alla luce dell’attuale consapevolezza acquisita per radicarla in noi. Momenti di grandi rivelazioni se ci concediamo di esplorare le nostre profondità. Formuliamo bene domande importanti per noi e lasciamo che la vita ci risponda. Rimaniamo in fiducia con la gioia di attendere e attirare le sorprese che sono in serbo per noi.

RABBIA/PACE: PUÒ LA RABBIA PORTARE PACE? 

Sotto questo movimento nodale che fino a febbraio porta una frequenza di violenza, aggressività, coercizione, manipolazione ed egoismo, in particolare in questa settimana di impulso all’azione, può essere facile reagire nel momento spinti dalla rabbia. Basta un piccolo futile pretesto per scatenare violenze di cui a lungo possiamo pentirci. Per la Legge dello Specchio ci torna tutto indietro!
Nel delicato processo planetario in atto che sta creando consapevolezza e necessità di così tanta attenzione ed energia, bastano poche disattenzioni per ostacolarne la crescita.
Portiamo vigile attenzione con l’ascolto, l’osservazione interiore.

La rabbia di per sé non è “male” e non è solo una forza distruttiva come lascia ad intendere la morale.
È un’energia grezza, una forza vitale da plasmare che può essere di grande impatto creativo quando ben incanalata. Non va repressa sul nascere perché questo ci porta solo ad accrescerla e reindirizzare inconsapevolmente su qualcos’altro o su qualcun altro. O, più facilmente, senza accorgercene, la assorbiamo e ci autodistruggiamo. Questo ci deprime e spegne lo spirito, la nostra energia vitale.
Se emerge, riconosciamo la nostra rabbia e con presenza trasformiamola in energia assertiva che infonde forza ai nostri propositi. Un potente processo alchemico che possiamo sostenere con l’ascolto/osservazione di ciò che sentiamo si muove in noi, respirandoci dentro: nutrendolo e manifestandolo in modo creativo senza reprimerlo.

COMUNICHIAMO LA NOSTRA VERITÀ 

Informiamo prima di agire. Quando sentiamo in noi chiarezza, comunichiamo con l’altro il nostro sentire facilitando il dialogo e portando il valore della nostra prospettiva.
Così evitiamo di trattenere pulsioni che finiscono con il farci esplodere e vomitare sull’altro tutto ciò che abbiamo represso.
E sosteniamo l’evoluzione contribuendo con la nostra unicità.
Non tratteniamo per paura quello che sentiamo di valore condividere.
È solo nel confronto con le diversità che evolviamo.

La guarigione per la violenza portata dal rifiuto e dalla separazione dell’ego è la comunicazione sincera: con noi stessi e poi con l’altro. Questo unisce e armonizza anche tra i più differenti intenti.
Se c’è qualcosa che davvero ci può aiutare portando mutazione individuale e sociale è contattare e condividere la nostra verità.
Come ci ricorda la carismatica forza vitale in transito: “il potere è grande solo quando si mostra o usa per servire il bene comune”.
Le forze separatrici ci condizionano a visioni egoiche basate sui bassi istinti. Così siamo più vulnerabili e manipolabili.
Eleviamoci ad una ampia visione comune. Solo insieme, individualmente uniti, possiamo sostenere il grande salto evolutivo.

Buon uso consapevole dell’energia disponibile (nostra e del pianeta)… in ogni sua forma.

Buona divina danza nel saper muovere l’energia distruggendo e ricostruendo ciò che ci serve per evolvere. Adesso.

Aho Metakuye Oyassin (per tutte le nostre relazioni)