TRANSITI DI VECCHIE PAURE E NUOVE CONSAPEVOLEZZE

RISPONDERE CON CONSAPEVOLEZZA ALLA PAURA O REAGIRE PER PAURA – DA SOLI O INSIEME – PER NOI O CONTRO DI NOI

Oggi il Sole entra nell’esagramma 44: andare all’incontro.
E con l’esagramma 26 nel Nodo Lunare Sud, fino al 5 novembre, si definisce il canale del trasmettitore che porta a definizione il Centro dell’Ego (forza di volontà, materia/spirito, ego) e della Milza (consapevolezza del corpo, salute, benessere, sopravvivenza).
L’esagramma 61 – visione interiore – è attivata da Giove, Saturno e Plutone.
Fortissima la spinta a chiederci: Chi sono? Cosa faccio qui? Cosa sta accadendo? Cosa significa tutto questo? Come posso realizzarmi?

Siamo alla ricerca di opportunità. Materiali e relazionali.
Difficile attenderle e lavorare su di noi per predisporci ad accoglierle; più facile andarcele a cercare. Ma spesso senza sapere cosa vogliamo davvero. Finendo per imbatterci in fastidiose resistenze.
Fa una grande differenza muoverci verso ciò che desideriamo o fuggire da ciò che non vogliamo e ci fa paura. Da una parte rispondiamo alla vita liberi di decidere cosa fare. Dall’altra reagiamo subendo le decisioni di altri
Abbiamo innanzitutto bisogno di Noi: sapere chi siamo.
Impegnamoci a conoscere chi siamo… e le opportunità arrivano senza sforzo.

“MORS TUA VITA MEA”

Giorni in cui è facile soccombere a pressanti ataviche paure che ci portano:
– a bloccarci e isolarci nell’impotenza e rassegnazione di non sapere cosa fare con la paura di estinguerci;
– a reagire preoccupandoci esclusivamente della nostra sopravvivenza dove “il fine giustifica i mezzi” e vince chi si dimostra più arrogante, aggressivo e prepotente usando forza e conoscenze personali per proprio interesse (“dividi et impera”); anche in modo subdolo e manipolatorio dietro una bella facciata di benevoli propositi e buone intenzioni.
Viviamo dei transiti di potenziale violenza e aggressività agita contro noi stessi lamentandoci inutilmente o contro altri pretendendo che facciano qualcosa al posto nostro.
Siamo condizionati a sforzarci di dimostrare il nostro valore convinti di sapere chi siamo e cosa vogliamo per essere felici ma… è davvero così? Sai veramente chi sei e di cosa hai bisogno? Stai veramente vivendo la vita che desideri? Ce la fai da sol@?

Siamo condizionati a dinamiche di competizione e paragone che ci inducono a separarci e giudicarci. Dove, con il sapere accumulato sin qui e senza metterlo in discussione, ci arroghiamo di avere la verità assoluta in mano e sapere cosa fare. Ma non consideriamo la diversità dell’altro e il potenziale delle novità che la vita ci porta. C’è un clima che alimenta le paure e, nell’ignoranza di ciò che ancora non conosciamo e ci spaventa, siamo interferiti dal nutrire una sana visione d’insieme radunando le forze per garantirla e attuarla.
Tutto questo è un condizionamento. Sta a noi, con le nostre scelte, alimentarlo o no. Alimentare la paura chiudendoci in vecchie credenze e rimedi o alimentare la fiducia aprendoci a nuove visioni e soluzioni.

“SAPER FARE DI NECESSITÀ VIRTÙ”

Giorni in cui c’è la possibilità di attingere a forza istintive capaci di saper cogliere nel momento come appagare i nostri interessi nel trovare nuovi modi creativi di andare incontro ai bisogni dell’altro.
Possibili soluzioni originali e alternative che cavalcano i limiti portati dal cambiamento e offrono nuovi vantaggi e proficue interazioni. Con particolare attenzione alla salute e al benessere psicofisico con tutto ciò che lo alimenta, in particolare la bellezza, la creatività e il gioco.
Tempi di potenziale consapevolezza per tessere reti sociali dove condividere i propri talenti, creatività e conoscenze per un interesse comune.
Ognuno di noi è tenuto a manifestarsi nella sua unicità per potenziare/mutare il collettivo di cui fa parte attiva in una visione sempre più unitaria ed equanime e meno separatista e competitiva.
Con la chiarezza e fermezza del nostro personale proposito la missione è trovare comuni punti d’incontro. Prima ritroviamo noi, ci radichiamo nella nostra verità e poi ci uniamo all’altro.

“FINCHÉ C’È VITA C’É SPERANZA”

Il miglior alleato per ogni possibile cambiamento è il nostro corpo.
Finché c’è ed è in salute ogni situazione è affrontabile e risolvibile.
Quando siamo presenti al nostro corpo, grazie al respiro, siamo connessi nel qui ed ora e non c’è spazio per le ansie della mente.
Relazioniamoci bene col nostro corpo per poterci relazionare bene con il corpo dell’altro.
Curiamoci con esercizio fisico e sana, adeguata alimentazione (non solo cibo). Specie in questo periodo sono favorite le meditazioni e le attività contemplative tra i meravigliosi colori autunnali.

In questi tempi di fondamentale aiuto è il silenzio introspettivo e a seguito – su invito – una comunicazione sentita in grado di stabilire un con-tatto tra cuori. Così possiamo superare ogni difficoltà.

Evitiamo di isolarci e separarci in fazioni cercando personali limitate rivoluzioni.
Troviamo insieme soluzioni creative e creiamo un’unica efficace ri-evoluzione. Partendo dalla semplice verità del nostro corpo.