Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914 – New York, 9 novembre 1953) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo gallese. Scrisse poesie, saggi, epistole, sceneggiature, racconti autobiografici e un dramma teatrale dal titolo Sotto il bosco di latte (Under milk Wood) la cui versione radiofonica, in cui recitava l’autore stesso, vinse il Prix Italia nel 1954. Autore neo-romantico e dalla vita travagliata segnata dall’alcolismo, anticipò la Beat Generation e morì a soli 39 anni di polmonite ed edema cerebrale. Il suo nome ispirò lo pseudonimo del cantautore e poeta Bob Dylan.
Le tematiche che hanno reso celebre la sua poesia sono: la morte, la natura, l’amore, l’unità estatica e drammatica di tutto il creato.
La sua opera oscura e labirintica porta alle estreme conseguenze le tecniche dell’analogia, dell’associazione e dell’enumerazione caotica, con l’unico limite della forma stilistica: una struttura che comunque, come egli ebbe a dire, “nasce da sé, dalle parole e dalle espressioni di esse, e non è mai sovraimposta”.
Dalle poesie ai racconti, le suggestioni sono quelle assolutamente concrete e insieme favolose della propria piccola patria, Swansea e il Galles: con gli interni gremiti, le stradine tortuose, le colline di orti e di fattorie, il vento dell’oceano e gli aromi selvatici della campagna. Infatti la poesia di Thomas, come quella di un antico bardo, si nutre di miti: il folklore locale, la religione biblico-contadina e panteista, la saga familiare e le leggende della propria giovinezza si confondono in un vortice inebriante di immagini. Il suo linguaggio variopinto è un concentrato semantico e sonoro e viene descritto dallo stesso autore come un “metodo dialettico”: “un costante sorgere e crollare delle immagini che si sprigionano dal germe centrale, esso stesso distruttivo e costruttivo insieme”. Thomas si colloca innanzitutto sulla linea di William Blake e di G. M. Hopkins, ma il carattere vorticoso, furiosamente visionario e aggrovigliato della sua ispirazione ne fanno una sorta di unicum nel panorama della poesia contemporanea.
Tra le sue poesie più celebri “Do not go gentle into that good night”reso noto in questi tempi dal film Interstellar di Christopher Nolan (2014).
Dylan Marlais Thomas
Generatore Emozionale 2/4
Croce di Incarnazione dell’Inaspettato
Guardiano contemporaneo di antiche tradizioni che ha saputo fondere, preservare e tramandare con selettiva innovativa fantasia i bisogni sociali offrendo evocative influenti opportunità di riconoscere e far ardere il (suo) caparbio estremo amore per la vita.