Ogni volta lo sciamano invita il proprio paziente a lasciarsi andare fino a perdere ogni controllo mentale, lo conduce attraverso uno stato di estasi in mondi magici, dove la ragione si perde, dove regnano sovrani spiriti, folletti, fate e demoni.
Là il paziente incontra il proprio Calice della Vita: la forza animale, il potere selvaggio, l’energia sessuale, la capacità creativa, la potenza della passione e dell’amore che aveva perduto.
Lo sciamano, allora, lo incita a bere, contro ogni prudenza, senza paura in un gesto veramente folle e assolutamente saggio.
Il paziente beve dal calice della propria natura perduta quel principio vitale che sicuramente lo guarirà.
Guarire significa frantumare i confini della gabbia dell’io.
Guarire significa anche vedere, divenire consapevoli della ragione di esistere della malattia nella materia, della sua importanza nel fiume delle emozioni fisiche, delle passioni della terra, dei sentimenti della natura, di non trattenerla più entro i propri confini.
Ma guarire, a volte, può anche significare comprendere che quella malattia deve rimanere esattamente lì dove essa si trova al fine della guarigione, della salvezza universale e personale.
Guarire è ben più che risanare: significa ristabilire l’armonia tra la coscienza individuale e la volontà universale, così da ripetere ogni volta l’esperienza della totale perfezione di ogni cosa, di ogni evento.
Selene Calloni – Introduzione allo Yoga Sciamanico