2. Senso di impotenza
Non c’è differenza fra sentirsi impotenti e pensare di non essere responsabile di qualcosa.
Se ci si assume la responsabilità di qualche cosa e si tenta di cambiarla, si può riuscire, o si può fallire e poi riuscire in un secondo tempo, o si può fallire del tutto. Se non ci si assume la propria responsabilità non si prova nemmeno a fare qualcosa, per cui si può solo fallire. Tutto il vantaggio sta quindi nell’assumersi le proprie responsabilità su tutto, che si riesca o no a capire come siamo responsabili. Non assumersi la responsabilità di qualcosa di importante come la propria vita o morte conduce un senso dilagante di impotenza. Questo senso di impotenza non può che caratterizzare tutto ciò che si fa. Inevitabilmente, molta energia deve essere deviata allo scopo di reprimere questo senso di impotenza, e tale pratica non fa che rinforzarlo e farlo crescere.
3. Apatia
Se si è convinti che fra un anno al massimo non si sarà più in vita a godere dei benefici di ciò che si sta facendo nel presente, questo certamente causerà apatia. A che scopo accumulare ricchezze se non si può portarle con sé? A che scopo conservare l’ambiente naturale se non si potrà goderne di persona? Perché non uccidere (se stessi, per esempio) se tanto quella persona deve comunque morire? A che scopo occuparsi della propria salute e tanto meno di quella del pianeta? A che pro cominciare a studiare la lingua straniera a settanta anni? Se si è convinti che la morte sia inevitabile si ritiene di non avere questo tipo di apatia probabilmente è stata repressa e sta dominando la nostra vita a livello inconscio. Si può fare una pausa, e domandarsi quale metodo si usi per reprimerla.
4. Limitazioni
Dire che la morte sia inevitabile significa dire che il tempo sia limitato. Se il tempo che abbiamo è limitato, così è la capacità di fare qualsiasi esperienza, di conseguenza questo ci fa sentire tutto come più limitato di quanto non sia veramente.
Questa condizione è conosciuta come modo di pensare limitato. Un esempio del modo di pensare limitato è l’idea che la ricchezza sia limitata. In realtà la ricchezza non è affatto limitata; ogni volta che qualcuno fa qualcosa di produttivo crea nuova ricchezza. Anche l’avidità è il risultato di un modo di pensare limitato. Se si pensa che la morte sia inevitabile si ritiene di conseguenza che anche la propria vitalità sia limitata in termini di tempo; questo dà l’esperienza che la vitalità sia limitata nel presente, il che limita lo scorrere dell’energia vitale nel corpo.
5. Autoinganno
In ogni momento, la mente inconscia riceve tutte le informazioni percepite dai sensi, e decide quale parte di questa informazione verrà ricevuta dalla mente conscia (circa il 4%, secondo gli studi di alcuni psicologi).
Ogni volta che si muore, c’è una causa. In quasi tutti i casi la mente inconscia riceve abbastanza informazioni su quella causa da poterla prevenire in tempo. Se la mente inconscia ci conduce alla morte invece che in salvo, è ovviamente un fatto intenzionale, e la convinzione che la morte sia inevitabile non permette alla mente conscia di accorgersi della scelta di morire fatta dalla mente inconscia. Questa è una forma particolarmente grave di autoinganno.
(Il rebirthing rende più consapevoli del proprio corpo, in tal modo riduce in maniera significativa questo tipo di autoinganno).