A seguire alcuni frammenti tratti dal capitolo 25 intitolato ‘il dono del fallimento’, dal libro The Carpenter di Jon Gordon, Antipodi Edizioni.
Nello specifico il dialogo tra Michael, il protagonista del libro, che dopo un periodo difficile sta vivendo un fallimento lavorativo e chiede consiglio ad un falegname decisamente ‘speciale’ che gli fa da mentore e coach per affrontare al meglio la situazione.
“Tutti falliamo – disse il falegname – È quello che facciamo dopo aver fallito a determinare ciò che costruiamo nel lungo periodo.
Alcune delle persone di maggior successo della storia hanno avuto grandi fallimenti, ma li hanno trasformati in grandi successi.
La maggioranza della gente non sa che una volta Walt Disney fu licenziato da un giornale per mancanza di idee, e che la sua prima azienda di cartoni animati fallì. Tutti amano Lucy, ma a Lucille Ball Fu detto che non aveva talento e che avrebbe dovuto lasciare la scuola di teatro Murray Anderson. Che sarebbe successo se Dr. Seuss avesse effettivamente bruciato il suo primo manoscritto, cosa che voleva fare dopo che era stato rifiutato da 27 editori? Ed è facile dimenticare che Steve Jobs a 30 anni fu licenziato dalla Apple, e che Oprah Winfrey fu licenziata come giornalista televisiva perché non era adatta per la televisione.
[…] ci sono innumerevoli storie come le loro.
Il fallimento può essere un dono
[…] tutti falliscono nella vita, ma fallimento può essere un dono se non ti arrendi e sei disposto a imparare, migliorare e crescere grazie a esso.
Vedi, il fallimento spesso è un momento decisivo, un bivio sul cammino della tua vita. Ti sottopone una prova alta a valutare il tuo coraggio, la perseveranza, l’impegno e la dedizione. Sei un impostore che si arrende dopo un po’ di avversità, o un combattente che si rialza ogni volta che viene messo al tappeto?
Il fallimento ti offre la grande opportunità di decidere quanto vuoi veramente qualcosa. Lascerai perdere?
O scaverai più a fondo, ti impegnerai di più, lavorerai di più, imparerai e migliorerai? Se sai che questo è ciò che vuoi davvero, sarai disposto a pagare il prezzo richiesto dal successo. Sarai in grado di fallire ancora e ancora per riuscire.
In alternativa, a volte il fallimento ti porta a intraprendere un cammino diverso che, lungo termine, è meglio per te. […]
A volte dobbiamo perdere un obiettivo per trovare il nostro destino. A volte un fallimento ci aiuta a vedere che in realtà quell’obiettivo non ci interessa e vogliamo altro.
Dovunque ti conduca il fallimento, serve sempre a darti una bella dose di umiltà che costruisce il tuo carattere, ti mostra le cose da una prospettiva diversa, accresce la tua fede e infine ti farà apprezzare il tuo successo. Se non fallissi, non diventeresti tipo di persona che alla fine ha successo.
Il fallimento è un valido maestro
Ti incoraggio a vedere il fallimento come un test, un maestro, una deviazione verso risultati migliori, e un evento che crea un te migliore.
Il fallimento non vuole essere qualcosa di finale e fatale. Il suo scopo non è definirti. Il suo scopo è affidarti affinché diventi tutto quello che sei destinato a essere.
Quando vedi il fallimento come una benedizione invece che come una maledizione, trasformerà il dono del fallimento in un trampolino che conduce al dono del successo”.
– il falegname J. Emmanuel, da libro The Carpenter di Jon Gordon, Antipodi Edizioni –