Nel sistema di pensiero dell’anima c’è spazio per l’amore, la compassione, l’arte e la Bellezza, ma non per l’odio o il desiderio di vendetta. Abituandoci a pensare che tutta la bruttezza intorno a noi è solo frutto di un difetto di percezione, creiamo nuovi schemi di pensiero che soppianteranno quelli vecchi. Saremo allora nella disposizione d’animo più giusta per lavorare con le nostre emozioni negative.
b) [n.d.r. questo è il secondo punto; in tutto i punti sono 5] Lo scopo di questa seconda fase è fare in modo che, al nascere delle emozioni negativa, una parte della nostra coscienza non si identifichi completamente con essa, ma se ne distacchi, limitandosi a osservare ciò che sta accadendo. In questo modo si crea un «osservatore», un «testimone» che non è coinvolto nell’emozione.
Questa tappa del Sentiero è fondamentale, perché se riusciamo a porci come «testimoni» nei confronti di spiacevoli della macchina biologica, possiamo fin da subito smettere di soffrire stupidamente con lei.
La personalità continuerà a soffrire e a reagire meccanicamente all’ambiente forse ancora per anni, mentre noi saremo impegnati a condurre il nostro lavoro alchemico, ma una volta creato un certo distacco dalle sue manifestazioni grossolane non saremo più costretti a seguirla nei suoi dolori.
Il «testimone» rappresenta quella parte di noi che ha smesso di giustificare le emozioni negative.
Osserva in silenzio, senza modificare nulla, sapendo di stare assistendo a un’allucinazione. Per creare questo ‘centro di osservazione interiore’, o centro di gravità permanente, o centro mercuriale-solare è necessaria una grande forza di volontà e un buon lavoro di concentrazione da parte dell’alchimista.