Salve a tutti,
dal 5 al 10 gennaio il Sole è nell‘Esagramma 54: la Porta dell’Ambizione; la fanciulla che si sposa.
Dopo la gioiosa spinta vitale a migliorare, correggere, perfezionare [Sole nella porta 58] e la spinta a lottare PER il proprio proposito [Sole nella porta 38], in questi giorni il Sole nella porta 54 ci stimola ad un’ambiziosa spinta alla trasformazione. Una trasformazione possibile non solo su un piano mondano (materiale) ma anche su quello spirituale.
In quanto Materia e Spirito sono intimamente connessi.
Non a caso la Porta dell’Ambizione è nel 4° Quarto: il Quarto della Mutazione, dello Spirito.
La vera ambizione, per natura, non è dell’ego ma del nostro Sé. È lo spirito che ambisce ad elevarsi e lo fa attraverso il confronto con la materia, l’attrito con l’altro.
Sicché ad ambire questa trasformazione– sia sul piano mondano che su quello spirituale – non dev’essere il nostro ego ma il nostro Spirito. Per attuare questo proposito l’I Ching del Rave ci ricorda che “solamente quando si sono domati gli istinti per operare a livello mondano, è possibile la trasformazione”.
Cosa significa?
Finché siamo oppressi dall’istintiva pressione a sopravvivere della macchina biologica è molto difficile portare la nostra attenzione a coltivare lo spirito. Finché siamo schiacciati dalla pressione materiale di dover arrivare a fine mese o a terminare il giorno; finché siamo oppressi da dover pagare le tasse, le bollette, il mutuo; finché siamo preoccupati dagli effetti delle guerre, dalle restrizioni del nuovo codice della strada, dalla minaccia dell’Intelligenza Artificiale; dal controllare l’inflazione, preoccuparci di avere un lavoro stabile… difficilmente abbiamo tempo per riflettere sul senso della vita e ambire a realizzare il nostro proposito animico.
Naturale spinta a trasformarti
Come ci ricorda l’esagramma 54 l’ambizione è una spinta naturale a trasformarci. A tal fine, non deve guidarci la volontà dell’ego sotto una (mal gestita) pressione adrenalinica a sopravvivere. Siamo chiamati a seguire un flusso che naturalmente ci porta esattamente dove dobbiamo essere.
In “alto” ci arriviamo senza sforzo, guidati dalla nostra natura. Intendendo per “alto” non tanto il diventare ricchi nella materia (ascesa “orizzontale”) ma ricchi nello spirito (ascesa “verticale”): la vera ricchezza. Il passaggio trasformativo dalla sopravvivenza alla vita.
Quella ricchezza che possiamo sempre sperimentare quando ci arrendiamo a vivere quello che c’è e non temiamo i cambiamenti. Bensì li cavalchiamo come stimoli evolutivi PER crescere,consapevolizzarci. Sapendo che è grazie alle difficoltà, alle crisi, al confronto con le limitazioni, col dolore che possiamo contattare e manifestare in noi le nostre massime risorse.
Le risorse necessarie a realizzare il nostro proposito di Ricordarci Chi Siamo. Un processo che non dobbiamo concepire come uno sforzo mosso da un ego ambizioso ma come il naturale divenire che trasforma una ghianda in una quercia.
La piccola ghianda per germogliare e crescere deve affrontare molte resistenze, sfide e pericoli ma il suo sviluppo non rappresenta per lei uno sforzo bensì un movimento naturale che – seguendo la sua natura – la porterà inevitabilmente a divenire una poderosa quercia (realizzando il suo proposito).
Il messaggio da integrare qui è: lasciati guidare dalla tua natura che sa perfettamente dove e come condurti al tuo successo.
‘Semplice-mente’ allenati ad ASCOLTARE la tua (Divina) Natura.
Epifania: ambire alla propia natura divina
Come sempre, non è certo un caso che questo transito si presenta in concomitanza con la festività dell’Epifania. Epiphàneia è un termine greco che significa epi “dall’alto” e phànein “apparire” e si riferisce alla manifestazione della divinità.
L’Epifania ci mostra la via da seguire: la vera naturale ambizione, la via che ci porta a manifestare la nostra divina unicità.
Una ricorrenza che ci porta un grande insegnamento mostrato con semplicità in qualsiasi presepe.
L’essenza di un presepe mostra un bambino che nasce in una grotta o in una stalla che rappresentano condizioni di sopravvivenza, di povertà e viene visitato e omaggiato da nobili e ricchi re che giungono da molto lontano per riconoscere la sua natura divina nonostante gli apparenti umili natali.
Quelle ricchezze donate non sono da perseguire con lo sforzo di volersi riscattare a tutti i costi e voler essere qualcuno migliorando e accrescendo a dismisura le proprie condizioni economiche e sociali. Quelle ricchezze sono doni, regali che ti vengono donati nel momento in cui accogli il tuo naturale divino Essere e la tua ambizione massima è semplice-mente quella di essere te stesso: riconoscerti come anima, essere consapevole della tua natura, trascendere i limiti della materia (la morte), ritornare a “Casa” (SÉ).
Questo ritorno a Casa (Fonte), questo riconoscimento della propria Essenza passa attraverso la materia.
Non dobbiamo giudicare la materia così come non dobbiamo esaltarla o farci dominare. Il nostro compito – di chi si è incarnato nella materia – è quello di utilizzarla come strumento alchemico per arrivare allo spirito.
Dove questa trasformazione alchemica è possibile solo nel momento in cui lavori su di te per disidentificarti dalle ambizioni della mente, dai bassi istinti e seguire le ambizioni del tuo Sé, l’elevazione naturale a cui ti guida il tuo cuore.
Non devi negare la materia, né temerla o esaltarla.
Utilizzala come uno strumento, un mezzo per arrivare a conspevolizzarti di chi sei veramente: un’anima immortale incarnata per essere consapevole della tua natura, di Essere parte di un Tutto.
Tra i cambiamenti… non cambiare la tua natura
Questo 2025 che sta per arrivare (secondo Human Design il 21 gennaio alle 20:11) caratterizzato dalla transitorietà – e dalle possibili derivanti destabilizzazioni – ci indurrà facilmente a credere di poter risolvere i nostri problemi principalmente a livello economico finanziario, pensandoci al sicuro dai cambiamenti esterni. Ma non è così.
Finché temiamo le circostanze esterne senza renderci conto che siamo noi a determinarle, finiamo sempre col temere l’altro e seguire i bassi istinti che ci guidano alla sopravvivenza nella materia. È necessario seguire la chiamata dell’anima e seguire la nostra natura trasformando la nostra consapevolezza che sa liberarci dai bassi istinti e farci guidare da più elevati propositi.
Impariamo dalla ghianda a divenire quercia semplicemente ASCOLTANDO e ASSECONDANDO LA NOSTRA – la TUA! – NATURA.
– Fai quello che senti.
– Stai con chi stai bene.
– Mangia e bevi quello che senti sano (rispetta il tuo corpo).
– Vivi dove per te c’è armonia.
– Segui la tematica del tuo Sé: Pace, Soddisfazione, Successo, Sorpresa.
– Pratica la tua Strategia e Autorità
Buona trasformazione… in ciò che sei veramente!
(prendi esempio dalla ghianda!)
Individualmente Insieme.
Interazione nel suo contesto sociale e mondano ma anche nelle proprie relazioni mistiche e cosmiche.
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