“Familiarità” col nuovo… o no

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Salve a tutti,
dalla sera del 27 gennaio alla mattina del 2 febbraio, il Sole transita nell’Esagramma 19: la Porta del volere; Approccio.

NB. Approccio = contatto che si cerca con qualcuno per un preciso scopo (appagare propri bisogni).

Questa è una di quelle porte che troviamo presenti anche nel Transito dell’Anno Rave 2023 dove la Luna è appunto nella Porta 19.1 Interdipendenza.

Sicché le tematiche di questo transito sono molto importanti e avremo modo di testarne il fondamento (linea 1) grazie alla Luna che in Human Design rappresenta la Forza Guidatrice che ci indica la direzione da seguire (manifestata dal Sole).

Le tematiche qui – per questi giorni e in quest’anno – riguardano il SUPPORTO. 
La pressione a supportare i nostri bisogni e quelli della nostra comunità.

Bisogni di natura materiale quanto spirituale.
Bisogno di una casa, di cibo, di sesso; così come di affetto, contatto, natura, Dio.

Questi bisogni sono in noi da ricercare in accordo ai nostri principi e valori che nidificano e fioriscono alla luce e calore del focolare famigliare (o quanto meno così dovrebbe essere ed è stato finora).

In questi tempi di mutazione ciò su cui soffierà impetuoso il vento del cambiamento saranno proprio i principi e valori che ci sono stati tramandati dalla famiglia, dai nostri avi.
Saranno fortemente scossi fin dalle radici proprio i principi fondamentali che finora non si è quasi mai osato sfidare, criticare, negare, mettere in discussione.
Principi legati al concetto di maschile, di femminile, di famiglia stessa (composizione familiare e punti di riferimento): cosa significa e comporta essere genitori, figli, educatori; avere un legame di sangue, una storia comune, valori comuni, bisogni, sogni, propositi comuni.
Verranno destrutturate e ristrutturate ciò che abbiamo sempre considerato come affidabili basi sociali: cura, protezione, istruzione, previdenza; rapporto con la morte (e di conseguenza con la vita), rapporto con la sessualità e i generi; rapporto con la Nazione; rapporto con la Natura; rapporto con l’alimentazione/nutrizione; rapporto con Dio, il divino.
Trovandoci in limitanti situazioni dove dover rivedere principi e valori, cambieranno anche certe modalità di approccio e di morale: certe forme di rispetto, considerazione, buona educazione, considerazione del bene e del male secondo la massa e quindi ad esempio ciò che è naturale o no, costituzionale o no, umano o no, democratico o no, civile o no, sano o no…
Verrà rivisto quel che finora abbiamo dato per scontato nelle nostre comunità definendolo “buon senso”; così come si rivedranno certi ruoli: l’anziano, il prete, il medico, il giudice, il poliziotto, il sindacalista, il macellaio… il marito, la moglie… l’amico/a… l’amante… l’outsider, il diverso.
Potenzialmente verrano rivalutati anche i valori delle cose: i beni immobili dopo secoli potrebbero non essere considerati più in futuro il bene più sicuro in cui investire; i soldi in carta facilmente potrebbero essere sostituiti; certe cose che un tempo venivano date per scontate nel loro valore e nella loro durata… potrebbero non esserlo più.

TUTTO CAMBIA. ANCHE I VALORI. O no.

E se tutto cambia, cambia il modo di stare e vivere la famiglia, la relazione, la sessualità, l’amicizia, lo stato, il lavoro… i principi, i valori, la morale… questo è un bene o un male? È giusto che sia così o no? Mi ci devo adattare o no?
Devo seguire il
progresso? Quale? Come?

Domande più che lecite, inevitabili.

Quel che davvero conta in questa tempesta di mutazione… è stare ben saldi al proprio timone: non disperderci nelle paure del cambiamento e radicarci con fermezza nel nostro sentire. Non farci trasportare alla deriva dai condizionamenti esterni… da opinioni, pareri, convinzioni che non sono nostri e provengono dalla paura. Paura di non farcela, di non essere all’altezza, del giudizio, di essere rifiutati, abbandonati. Paura della solitudine. Paura di manifestarci. Paura di morire. Paura di vivere.

I principi e i valori che non ci devono mai mancare sono la connessione profonda alla nostra verità: il nostro Sé. 

Ciò di cui abbiamo veramente bisogno in questo momento e fino alla fine dell’esperienza… è riconoscere e radicarci nella nostra Verità. Adesso.

Una verità che siamo qui a scoprire attraverso esperienze (prove, errori) e maturate decisioni attraverso il confronto con quello che c’è.

Una costante sperimentazione – che attraverso il dolore, il contatto con le nostre ferite – ci riporta al SENTIRE.
Questo è infine lo scopo funzionale del dolore = riportarci al sentire = riportarci alla nostra essenza.
SENTIRE IL NOSTRO SENTIRE. OSSERVARE COSA SI MUOVE DENTRO DI NOI. RICONOSCERE CHI STA SENTENDO IN NOI.
DISCERNERE L’AUTENTICO SENTIRE DAL PENSARE DI SENTIRE. AUTO-OSSERVARCI.

SE NON IO, CHI?
SE NON ORA, QUANDO?
SE NON QUI, DOVE?

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E, se ci sentiamo smarriti, la nostra verità la possiamo sempre ritrovare nella contemplazione della Natura.
Specie nei bambini e negli animali. Chi ancora “SENTE” : è in connessione con l’amore incondizionato, con mente semplice e innocente, non totalmente condizionata.

La chiave è il SENTIRE: cosa sento? dove lo sento nel corpo?
Di questo mi posso fidare. Mi fido dove va il mio respiro. Fin dove lo posso seguire con la mia coscienza.
Essere presente al mio respiro. SENTIRE. Adesso.

Non abbiamo altro bisogno che di SENTIRE.
Da qui possiamo generare i nostri principi e valori da seguire.

E chi ci può aiutare in questo?
Innanzitutto il confronto con i nostri genitori, il nostro partner, i nostri figli.
Le più grandi sfide riabilitative del sentire.
Questi gli alleati più formidabili al Nostro – impeccabile, evolutivo, amorevole – Servizio.

Dove il nostro senso di appartenenza è più grande e sentito, dove i nostri bisogni sono più forti, intensi e profondi, dove il senso di mancanza e di vuoto si fa disperato, la rabbia più cieca e i demoni della dipendenza si scatenano… lì, nel confronto con i nostri limiti, c’è il potenziale di sviluppo della nostra coscienza.
Il confronto più intimo e doveroso con i nostri SÌ, con i nostri NO. L’impellente urgenza di essere assolutamente veri nei nostri SÌ e nei nostri NO.
Lì – quando ci mettiamo in gioco e cominciamo a Sentire/Osservare – ci possiamo davvero ricordare CHI SIAMO.

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Tempo di introspezione, connessione e rivelazione:

– Di cosa ho veramente bisogno?
– Cosa mi manca di essenziale?
– Sono sensibile ai miei bisogni? E ai bisogni dell’altro?
– Come posso soddisfare i miei bisogni? Chi mi può supportare in questo?
– Di chi mi posso fidare? A chi mi posso affidare?
– Sto vivendo onorando i miei principi e valori? O no?
– Trasmetto i miei principi e valori nelle mie parole, comportamenti e azioni? O no?
– Sto vivendo con sacralità? Connesso al divino che è in me? O no?
– Riesco a rispettare gli altri rispettando la mia unicità? O no?
– Dipendo da qualcuno o da qualcosa?
– Le mie relazioni sono di interdipendenza? di dipendenza? o indipendenza? Come mi sento nel rapporto con l’altro?
– A cosa, chi do valore? A cosa no?
– Per cosa sono disposto a sacrificarmi? Per cosa NON sono disposto a sacrificarmi?
– Quanto ancora sono aggrappato al mio passato?
– Quanta energia e gioia sto ancora togliendo al mio adesso nel continuare a raccontarmela e posticipare ciò che da tempo sento vero per me?
– Quale paura ancora mi trattiene dall’amarmi e godermi la vita?

SE NON IO, CHI?
SE NON ORA, QUANDO?
SE NON QUI, DOVE?

Che queste domande possano stimolare un avvicinamento alla tua verità.

Buon riconoscimento dei nostri veri bisogni, in comunione col Tutto… partendo dall’essere in comunione con noi stessi.

Individualmente Insieme.

Un nuovo tipo di famiglia: uno dei temi dell'anno Rave 2023
Che tutte le cose sono collegate è visibile e manifesto attraverso l'azione dell'approccio.
- Porta 19; I Ching del Rave -
Just Now 28.1.23
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