Pace in Me con Te

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Salve a tutti,
dal 15 al 20 dicembre il Sole ci illumina nell’esagramma 11: la Porta delle Idee, Pace.
Nei giorni precedenti (vedi transiti precedenti) il Programma Evolutivo ci ha ciclicamente proposto di sperimentare l’energia della volontà tesa al raggiungimento di uno scopo; di base una forza in funzione della sopravvivenza che poi si è evoluta nel raggiungimento del benessere non solo economico ma anche spirituale. Dove qui la determinante è l’uso di questa forza di volontà. Una forza che per natura è al servizio del proprio bene e contemporaneamente del bene comune ma come sappiamo – è evidente nel quotidiano – quasi sempre si manifesta al servizio esclusivo del proprio interesse inteso per lo più come il misero inconsapevole interesse della mente identificata: l’ego, il non sé o sé separato.
Fino ai primissimi di febbraio siamo sempre all’interno del Quarto della Mutazione dove il proposito si attua nello Spirito in relazione alla Materia/Forma.
La forza di volontà presa in esame nel precedente transito sta ad indicare proprio la forza di volontà dello spirito in grado di dominare la materia e modificarla a suo piacimento o, in genere, per necessità di sopravvivenza. E ciò, in perfetta linea col presupposto che la mente crea, ci traghetta all’attuale transito del Sole nella Porta 11 che è una porta del Centro Ajna: il centro di consapevolezza della mente.
Stiamo quindi parlando di volontà dello Spirito o dell’ego che si esprime attraverso l’uso della mente.
“Volendo” stiamo parlando di Luce (Spirito) e Ombra (ego).
Concetti che ciclicamente si palesano in questo periodo dell’anno. Non certo a caso alle soglie del Natale – il solstizio d’inverno – dall’Ombra (ego) emerge la Luce (verità)… il Sol Invictus.
[su questo tema ci sarà giovedì prossimo 21 dicembre una diretta sul Canale Satori con Giulio Storto]

Per definire meglio l’Ombra possiamo descriverla come il prodotto “oscuro” (non chiaro) della mente identificata che, per ignoranza e paura, tende a manipolare, a voler controllare, dominare… in poche parole separare; perdendo di vista la realtà/verità.
Dove la Luce è la chiarezza necessaria a vedere le cose così come sono: originate dalla stessa fonte ed in quanto tale in pace/armonia tra di loro nonostante le apparenti diversità. Questa Luce è la verità che si mostra e ci mostra che Tutto è UNO: dentro e fuori di noi.
Dove l’Ombra come contrapposizione alla Luce non è in antagonismo ad essa ma complementare e funzionale.
O MEGLIO non è solo l’Ombra ad essere funzionale alla Luce ma anche viceversa
perché non possiamo nel profondo separare (e giudicare) questi due aspetti altrimenti incapperemmo nel solito tradizionale errore della morale.
Una morale che per quanto storicamente utile alla sopravvivenza (nei concetti di “bene” e “male”) è tempo di cominciare a trascendere per poter accedere ad un vivere consapevole. Quello che si aspetta da noi la nostra anima e che la Nuova Era ci sta invitando a maturare in particolare attraverso la pressione delle limitazioni che stimola il confronto con la nostra più profonda Verità: il nostro Sé.
Ricordiamoci che è grazie all’ombra (generata dalla Luce) che riconosciamo la Luce. Grazie al Non sé possiamo riconoscere il Sè.
Luce e Ombra sono dimensioni concepite dalla mente per farne esperienza al fine di integrarle in una nuova consapevolezza; col sempre presente rischio di perderci nel mantenere separate queste dimensioni/frequenze dissociandoci dalla (nostra) natura che è UNA, unione, unità.
Il rischio non è solo quello di perderci nell’Ombra ma anche nell’eccesso di Luce (vedi bigiotteria spirituale, fanatismo religioso, idealismo perfezionista, spicciola spiritualità faidate).

Questo transito ci parla di Visione: la capacità (mentale) di attingere dalle esperienze del passato – nel ricordo del piacere e del dolore – e concettualizzarne un senso. Maturare una visione delle cose che dia senso alla vita: al destino della nostra esperienza animica nel confronto con i limiti della materia.
Chi sono io? Cosa sono qui a fare? Qual è il mio scopo? Qual è il senso di questa vita? 

Nel transito precedente abbiamo parlato di manipolazione della memoria al fine di sopravvivere.
Qui possiamo parlare di manipolazione della memoria alla ricerca di un senso del vivere.
Una revisione del passato che produce immagini da cui si sviluppa la capacità concettuale di partorire idee, visioni che si traducono in fantasie, ideali, al fine di essere condivisi e creare ispirazioni, nuovi stimoli di riflessione che, con l’appoggio dell’energia, si possono manifestare in azioni.
Questa capacità creativa di formulare idee riguarda il mondo astratto, fantasioso da cui emergono i racconti, le fiabe, le poesie, le metafore, i simbolismi… le arti visive, il teatro, il cinema. Così come tutte le speranze, le credenze, le convinzioni “luminose”, le idee di progresso, i progetti umanitari, il concetto di pace, di santità, di cos’è l’amore… le utopie. E da qui… i sogni da realizzare, i viaggi, le avventure, le esplorazioni, le speranze, i miti, le divinità… le religioni.
Tutto questo fa parte del potenziale creativo della nostra mente che può immaginare al fine di condividere e, con le giuste energie, trasformare qualcosa di astratto in qualcosa di concreto.
Fondamentale è realizzare che la mente – attingendo al passato – può progettare qualsiasi cosa ma il suo fine non è l’azione bensì la condivisione.
Lo sviluppo di un’idea è l’espressione verbale, non l’azione.
La mente non può decidere e di conseguenza non può agire.
Affinché le idee possano manifestarsi nella forma è necessario l’appoggio di un’energia vitale.
La Creatività non è umana “passa” attraverso gli uomini e si fa beffe della loro vanità.
Per potersi concretizzare, la Creatività, necessità di un invito, uno stimolo a cui rispondere, un interno movimento di Spirito/Sé. Senza tali “inneschi” (inviti) questo tipo di creatività mentale, le idee, le visioni sono solo possibilità di condivisione per stimolare riflessioni sul senso della vita.
La lezione di questo esagramma parla di «Una condizione armonica nell’individuo o nella società che consente la valutazione prima di un’azione rinnovata». Le idee servono innanzitutto per riflettere su dove porre l’attenzione. Un’attenzione volta a stabilire e far prosperare una “condizione armonica” per l’individuo e il collettivo. Solo dopo, quando queste idee sono condivise e accolte, si creano i presupposti per poter passare all’azione.
Se ci capita di avere delle idee che consideriamo fantastiche, meravigliose, assolutamente da condividere e concretizzare… prima cosa: respiriamo.
Prendiamoci del tempo con PAZIENZA per monitorare se quelle idee sono davvero funzionali, utili, valide, potenzianti e, SE riguardano qualcuno, attendiamo che si presenti la giusta opportunità (invito) per condividerle senza iniziare a farlo in maniera compulsiva.
Attenzione ai micidiali “buoni propositi”, “alle buone parole”, alle facili frasette spirituali di aiuto al prossimo, al “tanto Ammmore”  che ci giustificano dall’iniziare a condividere “a fin di bene”.
Se mi stai seguendo da un pò… ricordati la fondamentale importanza di piantare Tamarindi: saper stare su di sé.
[Se non conosci il senso dei Tamarindi sto parlando puoi ascoltarti QUI questa antica saggezza orientale].

Questi sono giorni dove è facile che riaffiorino ricordi, memorie attraverso fotografie, immagini, lettere, testi, vecchi quaderni, file, oggetti.
Un tuffo nel passato, un tutto al cuore con un pizzico di nostalgia, malinconia, struggimento, rimpianto.
Non facciamoci manipolare dai sentimentalismi del passato così come da vecchi rancori e rabbie represse che possono interferire nella pace che ci può dare solo il presente. Stiamo ben saldi in quello che stiamo vivendo, Adesso.
Basta poco per perderci in fantasie e sogni ad occhi aperti che attingono dal passato dubbie scorciatoie per il presente e belle autostrade per il futuro che finiscono nel baratro delle delusioni e delle dispersioni energetiche.
“Andrà tutto bene!”… Non andrà bene un cazzo se non sei ben radicato nel tuo presente e ti fai dominare dalla paura. Dove la tua speranza non è frutto di una radicata FEDE ma è solo una pavida via di fuga dal non assumerti le tue responsabilità.
Non c’è nulla di male anzi in un sano motivante ideale ma attenzione all’idealismo ipocrita.
Non è mai esistito un periodo storico più ipocrita che quello in cui stiamo vivendo dove chi parla di pace fomenta le guerre, chi parla di ecologia lo fa inquinando, chi parla di diritti è il primo a negarli, chi parla di uguaglianza è il più intollerante, chi millanta chiarezza è il primo ad essere confuso e/o diffondere confusione.
Attenzione che il passato non si sovrapponga al presente e la fantasia alla realtà.
Attenzione alla fantasia come via di fuga dall’assumerci le nostre individuali responsabilità nell’Adesso.

La pace che ci porta questo transito che annuncia l’avvento del Natale è una pace fatta di ASCOLTO INTERIORE, di PAZIENTE confronto con la Verità che evita di cadere in frettolosi giudizi, pregiudizi, aspettative e buonismi per accogliere quello che c’è al di là dei moralismi: “ciò che dovrebbe essere” o “sarebbe bello che fosse se…”
La pace non va cercata fuori di noi e in nessun altro tempo che non sia l’adesso. 
La pace è ora dentro di te o non è. 
Mi riferisco alla pace della mente. Quando lei tace ovvero quando cominci ad ascoltare il tuo Sé… solo allora lo Spirito può arrivare.

Prepariamoci a ricevere lo Spirito aprendo il cuore ad una bella pulizia del nostro passato: credenze, convinzioni, rancori, asti, incomprensioni, fraintendimenti, invidie, gelosie. E non importa se non abbiamo occasione di confrontarci con l’altro, di spiegarci, di condividere la nostra nuova visione, il nostro dispiacere, le nostre rivelazioni… non importa se non facciamo letteralmente la pace con l’altro come e quando vorrebbe la mente per togliersi il senso di colpa e di inadeguatezza. L’importante è che realizziamo noi quello che ci serve Adesso, GRAZIE a ciò che è accaduto nel passato: con quella persona, in quelle circostanze, in quel contesto. Maturiamo una nuova visione di ciò che è accaduto attraverso la nostra attuale consapevolezza.
E ringraziamo. Il sentito, accorato “rendere grazie” ci indica che il passato è andato, è stato trasformato in nuova energia per il presente: per la Totalità e l’Abbondanza. Per l’Amore.
Così possiamo modificare il nostro passato e trarne beneficio nel presente.
Si può fare!

Che le belle luci di Natale non siano solo un modo per attrarci a consumare ma siano un simbolo di luce e risveglino la nostra pace interiore. Che la Pace sia innanzitutto dentro di noi: uomini di buona volontà.

Che la Pace sia con voi e con il Vostro Spirito.

Individualmente Insieme.

Una condizione armonica nell'individuo o nella società che consente la valutazione prima di un'azione rinnovata.
- Porta 11, I Ching del Rave -
Just Now 15.12.23
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