Salve a tutti,
in questi giorni il Sole procede il suo corso nelle ore più buie dell’anno per trionfare Invictus il giorno di Natale.
Dal 19 al 25 dicembre il Sole transita nell’esagramma 10: la Porta del Comportamento del Sé, l’impronta/l’orma; il procedere. L’Amore di Sé.
Come spesso mi piace ricordare – in questo piano duale – per comprendere nel profondo un esagramma (Porta) dobbiamo esaminare l’esagramma che è posizionato all’opposto nel Mandala del Rave (la Ruota della Vita secondo Human Design). In questo caso, per la Porta 10, l’esagramma opposto e complementare è la Porta 15: la Porta degli Estremi.
Sicché il senso della Porta 10 (l’amore) si coglie e si completa nella Porta 15 (gli estremi del ritmo/comportamento). Ciò ci porta a comprendere che l’amore si attua attraverso il riconoscimento degli estremi (in primis i nostri estremi): sia in luce (Sé) che in ombra (Non sé).
L’amore sta nell’integrità degli opposti: luce e ombra.
Un concetto molto difficile da concepire e digerire per la mente separatrice con la quale siamo identificati.
In un mondo duale è molto difficile parlare di unicità. Per quanto la dualità nasca esattamente in funzione di consapevolizzarci dell’unicità: dell’essere UNO, essere integri.
Pare un assurdità per la logica. Ma è così.
Amore a se stessi
Questo transito che parla di amore – amore a se stessi – è stato preceduto dall’esagramma 11 che con la sua frequenza di pace ha illuminato la strada al trionfo del sole mostrandoci la via di tale trionfo. Una via di pace. Pace interiore che si può manifestare solo attraverso l’integrazione delle diversità: interne e (poi) esterne.
Una pace che raggiunge la sua luce attraverso il buio. E, riCORdiamocelo, per divenire autentica Pace, è necessaria la consapevolezza di tale transizione nell’oscurità.
È trascendente riconoscere il senso, il ruolo ed il valore di questa ‘oscurità’ che non è contro la Luce ma è in funzione della Luce, affinché la Luce si possa manifestare.
Manifestare senza resistenze dove le resistenze non sono costituite tanto dall’oscurità (esterna) ma dalla distanza (interna) dalla fonte della ‘nostra’ Luce.
In Human Design – ce lo spiega molto bene la tipologia dei Manifestatori – mostrandoci la pace come assenza di resistenze. Dove la resistenza più grande è quella che inconsciamente ed inconsapevolmente abbiamo nei confronti dell’essere integri, uniti: accogliere quello che siamo; accogliere quello che c’è.
La Pace non ce la garantisce l’altro, non dipende da fattori esterni. È garantita quando smettiamo di resistere alla nostra stessa Luce e ci accogliamo e manifestiamo per quello che siamo. Ovvero smettiamo di doverci dimostrare diversi da quelli che siamo per paura di essere rifiutati, rischiare di restare da soli; e ci apriamo ad essere noi stessi.
Transito di transitorietà
In questi giorni c’è un transito di transitorietà (canale 35/36) che è anche il tema dominante del 2025 ed è qui ad insegnarci che tutto è ciclico.
La grande lezione è consapevolizzarci che tutto cambia, tutto è in continua transizione: dal dolore si passa al piacere e dal piacere si passa al dolore.
Così come dalla confusione si passa alla chiarezza e viceversa. Idem con il passaggio dalla crisi al progresso e viceversa.
Solo così può avvenire il cambiamento che porta alla consapevolezza: quando siamo in grado di riconoscere e accogliere questa ciclicità senza subirla o negarla.
Finché non ci arrendiamo che le cose cambiano – che è inutile e controproducente volerle cambiare secondo parametri mentali fondati su paure e giudizi e che l’unico vero cambiamento necessario è quello della nostra consapevolezza – la pace ci sarà preclusa in quanto siamo in perenne lotta interna: auto-boicotaggio.
Nel non accettare quello che c’è (dolore, confusione, crisi, diversità, solitudine…) siamo sempre in guerra contro la Vita che non può separare, distinguere, negare, eliminare come vorrebbe la mente. La Vita non può far altro che accogliere ed integrare. Opporci a questo ci allontana dalla vita, ci snatura. E non possiamo che pagarne le conseguenze attraverso il confronto con le resistenze. Resistenze che la nostra mente valuta esterne e lontane a noi ma sono in realtà interne a noi: vengono dalle nostre identificazioni, dalla nostra inconsapevolezza di co-creatori della nostra realtà. Nel non sapere che la realtà la creiamo noi… finiamo per subirla e soffrirne.
Ha senso essere contro la guerra?
Nella dualità non può che imperare la separazione con i paradossi che questa comporta vedi gli slogan nelle varie città di Italia che inneggiano ad essere ‘contro la guerra’.
Finché siamo contro qualcosa e siamo convinti che dobbiamo fare la guerra per ottenere la pace… inevitabilmente stiamo alimentando la guerra.
Quella guerra che la televisione e i giornali ci mostrano come esterna, lontana, tra nazioni, tra diverse culture è in realtà il riflesso collettivo delle nostre guerre interne: tra noi e il nostro partner, noi e i nostri genitori, noi e i nostri familiari, noi e i nostri amici e colleghi, noi e i nostri vicini di casa. Guerre interne che prevedono un confronto/scontro ‘contro’ l’altro ma che, a loro volta, altro non sono che il riflesso interno della guerra contro noi stessi, nella difficoltà di accettare quello che c’è e siamo.
Nell’universo se qualcosa c’è ha un senso. Andarci contro non può portare da nessuna parte. Se proprio, il movimento corretto è accettare e comprendere che quello che sta accadendo – al di là delle apparenze – non è contro di te ma per te. Invece di continuare a resistere è il caso di provare ad accogliere. Se proprio qualcosa va cambiato è il nostro punto di vista. Che non è ‘nostro’ ma che crediamo ‘nostro’ e in cui ci identifichiamo quando in realtà è il punto di vista omologato del sistema in cui siamo nati e cresciuti.
Tutto – la realtà come la concepiamo – è una matrioska, una serie innumerevoli di scatole cinesi che come strati di cipolla aprendoli/sfogliandoli tutti ci riportano al nucleo di tutto: noi.
Prima di arrivare al nucleo – noi stessi – lo strato subito prima che ci avvolge è rappresentato dalla nostra famiglia di origine: i nostri genitori.
E a seguire dai nostri nonni, bisnonni, avi e ancestrali. Nonché tutto ciò che appartiene al nostro sistema familiare: in questa ed in altre vite; in questa e in altre dimensioni.
È tempo di aprirci ad una visione più ampia di quella utilizzata sinora. Una visione in grado di abbracciare e accogliere una sottile, impalpabile ma tangibile connessione che ci unisce tutti.
È tempo di fare un bel reset delle nostre convinzioni limitate e limitanti ed aprirci a vedere tutto con nuovi occhi, da una nuova prospettiva. Partendo dalle nostre radici: dal rapporto con i nostri genitori. Coloro che ci hanno dato il dono della vita, da cui siamo nati.
Proprio da questa relazione, da una maggiore consapevolezza in questa relazione, può rinascere una nuova visione.
Natale: tempo di rinascita
Quale momento dell’anno è più propizio per ricordarci di rinascere e di chi ci ha messi al mondo, se non i giorni del Natale?
Il Natale (dal latino natālis, dal verbo nāsci nascere) porta in sé un messaggio di rinascita: Rinascere nell’Amore a sé stessi, nella propria Integrità (conciliazione di opposti, di diversità: ad esempio l’integrazione tra maschile e femminile che ci ha dato alla Luce).
Ecco! Il ciclico messaggio del transito che chiamiamo Natale – ribadito e rafforzato dalla Nuova Era – è che se proprio ci dev’essere una vittoria questa può nascere solo nell’integrità, nell’unione: Spirito nella Forma. Il Divino che si incarna.
Questa è l’informazione, l’imprinting che ci viene ricordato ciclicamente per mutare, per evolvere… per proseguire al Risveglio. Infondere Spirito nella Forma; metterci l’Essere (Presenza) nel nostro fare. Un Risveglio che di base è totale accettazione di quello che siamo: la divinità che abbiamo deciso di incarnare.
Un Risveglio che per quanto sia individuale ha il potenziale di contribuire a risvegliare anche gli altri attorno a noi. L’Amore (come la paura) è qualcosa che si diffonde attraverso il proprio comportamento/modo di essere; attraverso il proprio esempio.
Qualcosa di incredibilmente potente, il potere più grande che di per sé è semplicissimo. L’aspetto più naturale da vivere ma che nella pratica diventa complicatissimo e difficilissimo da attuare.
Perché? Perché qualcosa di così naturale e meraviglioso come l’Amore è così difficile da vivere?
Rinasci e procedi nella tua integrità
L’Amore diventa complicato, difficile e praticamente impossibile da vivere nel momento in cui in questo flusso naturale al proprio Sé, è interferito la mente identificata (Non sé) che ci induce a dover cambiare per amore.
Il Non sé fin dalla nascita e nelle primissime fasi dell’infanzia ci induce a credere di dover essere altro da quello che siamo per essere amati.
E questo inganno procede crescendo convincendoci che per accedere all’amore dobbiamo essere o fare qualcosa di particolare. In pratica ci dobbiamo sforzare. Il grande inganno risiede proprio qui, nell’instillare la convinzione che l’amore è sforzo: lo sforzo di essere diversi, dover essere altro.
Invece è esattamente il contrario. L’Amore non è, non può essere, sforzo. L’Amore è l’esatto opposto: è resa, arresa, fluire, semplicità, naturale “impegno” ad essere quello che si è esattamente come l’impegno che può esercitare un gatto ad essere/fare il gatto. La cosa più naturale che c’è. Il Risveglio è accettazione/accoglienza di sé. Impegno ad essere se stessi, vivere la propria unicità.
Riportando le parole di Ra Uru Hu: “Risvegliarsi non è un impegno a divenire qualcosa, è un impegno ad essere se stessi”. L’amore a noi stessi è l’amore per ciò che siamo, esattamente così come siamo nell’adesso.
Un messaggio che mi piace ribadire con la frase: “Conosci e ama la tua Unicità”.
Questa è l’essenza del messaggio degli attuali transiti così come l’essenza del messaggio di Human Design che è, a mio avviso, lo stesso del messaggio Cristico. “Conosci e ama la tua Unicità”
L’integrità non è accettazione indiscriminata
Attenzione perché in questi tempi dove l’Amore è visto come uno sforzo, un doversi sacrificare, annullare nell’altro… l’integrità può essere confusa con il dover accettare qualsiasi cosa specie se diversa, alternativa, strana. Niente di più falso. L’essere integri, il sapere amare che si fondano sul sapere accettare/accogliere non significa farsi andare bene chiunque e qualsiasi cosa o doversi sacrificare per gli altri. Essere integri e amarsi significa riconoscere e rispettare la propria unicità; come dice l’esagramma 10… «indipendentemente dalle circostanze».
Nel momento in cui sei te stesso non puoi andare contro nessuno ma solo contribuire a fare in modo che anche l’altro possa concedersi di essere quello che è.
L’Amore non è sforzo, non è paura e non è giudizio. Ma è pur vero che l’Amore non è semplice assenza/eliminazione di sforzo, di paura e di giudizio bensì integrazione di sforzo, paura e giudizio. Questo è il senso profondo dell’Amore: Unione. Unione consapevole.
L’integrità si attua attraverso il confronto
Per arrivare a questa consapevolezza che siamo uno, in questo piano duale, dobbiamo passare attraverso l’attrito, la separazione con l’altro: il confronto con la propria verità.
I primi maestri che ci guidano in questo processo di consapevolezza sono i nostri genitori. A cui seguono fratelli e sorelle per arrivare ai partner: le persone più vicine a noi.
Nel rapporto con i nostri cari che rappresentano i nostri condizionamenti e sbilanciamenti più forti sta il segreto per arrivare ad essere noi stessi «indipendentemente dalle circostanze». Se vuoi davvero essere risvegliato e testare il tuo livello di consapevolezza e pace interiore… non vai ad un ritiro di Vipassana o in un monastero nel Tibet.
Vai al cenone di Natale con il tuo partner e i tuoi figli, i tuoi genitori e tutti i parenti! È lì che testi – veramente – quanto sei Presente! Nel bel mezzo dei tuoi condizionamenti primari.
Questa è la famiglia: il più grande laboratorio di consapevolezza in assoluto. Qualcosa che non va subito ma compreso e goduto nella sua – sacra – funzione.
Buona preparazione al Natale e al suo profondo significato di Rinascita del Sé.
Buone Feste in famiglia: il tuo più grande laboratorio di consapevolezza! Buona esperienza di autentico amore nel rinnovato impegno ad Essere quello che sei («indipendentemente dalle circostanze».).
Rinasci e procedi nella tua integrità. Nella pratica di Strategia e Autorità.
Individualmente Insieme.
Il codice di comportamento sottostante che garantisce un'interazione di successo indipendentemente dalle circostanze.
- Porta 10, I Ching del Rave -
Risvegliarsi non è un impegno a divenire qualcosa, è un impegno ad essere se stessi.
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