Transiti di impattanti attriti costruttivi o distruttivi

Dal 15 settembre fino alle prime ore del 21 settembre il Sole è nell’Esagramma 6: la Porta dell’Attrito; il Conflitto.
La Terra è nell’Esagramma 36: la Porta della Crisi; l’Oscuramento della Luce.

Come abbiamo già visto, fino a inizi gennaio 2022, i Nodi Lunari sono nelle Porte polari 34 e 20 che insieme definiscono il Canale del Carisma. Questa impattante forza vitale che ci impulsa ad un’energica efficace azione in risposta alle circostanze ci porta creatività e un’appagante soddisfazione (nel Sé) così come ad una impulsiva reazione che induce a prendere inconsapevoli iniziative distruttive e comporta violenza, rabbia, frustrazione e dispersione energetica (nel Non Sé).
Le porte 34 e 20 sono in linea 5, la linea dell’eretico: attenzione alle aspettative e ad essere troppo disponibili identificati nel ruolo del salvatore che pretende di cambiare l’altro. In un attimo ci si può ritrovare ad essere vittime o carnefici con la reputazione compromessa.

Nettuno nella Porta 22.6: Grazia e disgrazia. Integrità e ipocrisia. Rabbia e pace. Amore e odio. Consapevolezza e inconsapevolezza. Apertura e chiusura.
Tutto dipende dallo stato d’animo con cui interagiamo con l’altro: come ci confrontiamo con la nostra verità e la diversità.
Tempo di dissolvimento di tutto ciò che è egoico, falso, artefatto e sterile.

Fino a inizi novembre siamo nel Quarto della Dualità dove i fattori condizionanti planetari si concentrano in particolare sulle tematiche dei legami, delle relazioni. E qui si fanno particolarmente sentire sollecitando la nostra unicità a mettersi in gioco e prendere decisioni confermando la nostra scelta di essere qui per maturare consapevolezza (Ricordo di Sé) o continuando ad agire come degli automi che si illudono di avere la libertà di prendere decisioni autonome quando in realtà sono condizionati, manipolati da forze esterne.


In questi giorni di settembre (segno della Vergine) che ci avvicinano (verso il segno della Bilancia) alla metà del Quarto della Dualità siamo condizionati dai pianeti a vivere sulla nostra pelle il messaggio della Porta 6:
La componente del disegno fondamentale per il progresso.
La legge che la crescita non può esistere senza attrito.

Poiché, sempre per Legge, non può esserci progresso senza crisi… ecco che per maturare, per evolvere non ci può essere crescita senza attrito. Questo siamo chiamati a vivercelo nelle nostre relazioni; in tutte le nostre relazioni.

Non dimentichiamoci mai che l’attrito non è un problema e nulla di male.
Noi stessi siamo stati generati da un attrito di un maschile con un femminile.
L’attrito è un “semplice” confronto di forze differenti e complementari.
Di base è un atto creativo. Che può essere distruttivo… per quanto alla distruzione segue una nuova creazione.
Il punto della creatività come per la distruttività è come accade. Da che spazio? Sé o Non Sé?

In questi giorni in particolare, come frequenza del Quarto che in questi mesi stiamo sperimentando, e soprattutto in questi tempi di spinta all’Integrità (come non mai!), siamo chiamati a confrontarci con l’altro e per farlo siamo innanzitutto chiamati a confrontarci con noi stessi: la nostra verità.

Molto facile che in questi giorni si scatenino improvvisi conflitti, litigi, diatribe, accesi confronti, manifestazioni di rabbia e disappunti innescati da fraintendimenti, rifiuti, giudizi, supposizioni che nascono in relazione con l’altro.
Dove l’altro ha il compito di farci da specchio e stimolarci a relazionarci con chi siamo e saper operare scelte consapevoli.
Dietro il dolore e la distruttività di certe dinamiche – SE ce lo concediamo – c’è una grande opportunità di creare legami ancora più solidi. Ma è necessario passare attraverso tutto questo, osservarlo, sperimentarlo e agire secondo coscienza.

Specie sotto questo transito che ci impulsa all’azione immediata è fondamentale – prima di agire – sapere CHI sta agendo in noi: il Sé o il Non Sé? Questo determina la qualità e le conseguenze del nostro impatto su noi stessi e l’altro.
Fondamentale la capacità di discernere quello che va bene per noi da quello che non va bene.
Saper distinguere in contatto con la nostra verità quello che è SÌ da quello che è NO.
Ad allenarci in questo non mancheranno di certo i patti animici (vedi la Piccola Anima e il Sole) stretti con le anime con cui ora ci stiamo relazionando. Specie con le persone care e intime (con cui più evidentemente si manifesta il karma).
La trascendenza sta nel ricordarci di questo patto ovvero ricordarci chi siamo e così aiutare anche l’altro a ricordarsi chi è.

Quando è in atto un conflitto, un litigio, una discussione… ricordiamoci di fermarci e respirare profondamente, con presenza.
In quel momento osserviamo come si stanno muovendo in noi le emozioni, le pulsioni, i pensieri. Osserviamo.
Osserviamo la rabbia, il risentimento.
Osserviamo il giudizio sull’altro e su noi stessi.
Osserviamo il nostro doverci difendere e voler avere ragione.
Osserviamo se emerge il senso di colpa, il bisogno di approvazione, l’orgoglio, la vendetta, l’invidia…
Osserviamo se stiamo contattando una ferita da rifiuto, da abbandono, da umiliazione, da tradimento, da ingiustizia, da indifferenza…
Osserviamo come ci fa sentire tutto questo.
Chi è l’altro per noi in questo momento?

Ricordiamoci chi siamo e chi è l’altro per noi, cosa rappresenta, cosa ci lega. Perché siamo lì? Con quella persona?
Abbiamo scelto di essere lì e di condividere con quella persona? O no?
Ce l’ha prescritto il medico o ci sta obbligando qualcuno a stare lì con quella persona? In quel modo?
Siamo presenti, lucidi, consapevoli di quello che stiamo pensando, dicendo, agendo? O no?

 

Meglio avere ragione o essere felice?

Nel mezzo del conflitto – se proprio non riusciamo ad evitarlo e non è detto che sia un bene evitarlo – ricordiamoci di farci queste domande per non cadere nell’automatismo del basso istinto che ci porta a reagire come animali, come robot, come zombie.
A quel punto non solo possiamo creare in noi una nuova consapevolezza ma creare legami più solidi con la nostra integrità e con l’altro. Aiutandoci a vicenda.
Non è detto che questo salvi la relazione o offra subito una risoluzione pacifica. Ma di certo ci aiuta e ci avvicina a noi, alla nostra essenza e da qui possono accadere i miracoli.
Comunque vada… ci conosciamo e amiamo più in profondità grazie anche all’interazione con l’altro che ci fa da specchio.
E questo – grazie alla crisi – porta il progresso e ha un impatto sul campo di coscienza universale.

Questi transiti nodali ci portano anche momenti di potenziante impattante malinconia che – nonostante il dolore e proprio grazie al dolore – è sempre da accogliere come potenziante e introspettiva forza creativa che ci traghetta al cambiamento necessario per noi in questo momento.
Buona cosa, anche in piena discussione, sentire se siamo disponibili o no al confronto: se c’è chiarezza in noi o confusione. Se non sentiamo di avere il giusto stato d’animo e l’opportuna chiarezza per sostenere il confronto… meglio saperci ritirare in solitudine, informare l’altro che preferiamo ritirarci a riflettere e che ci prendiamo del tempo per lasciare che la chiarezza emerga naturalmente senza sforzo da dentro di noi. Questo mantiene la connessione nel rapporto e aiuta la risoluzione del conflitto (interno ed esterno) portando progresso.

Buona attrito costruttivo in presenza. 

Just Now 16.9.21
La componente del disegno fondamentale per il progresso.
La legge che la crescita non può esistere senza attrito.
Porta 6
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