Salve a tutti,
dalle prime ore del 21 settembre al 26 dello stesso mese il Sole entra nell’Esagramma 46: la Porta della Determinazione del Sé – della Serendipità; Spingere verso l’alto.
La Terra entra nell’Esagramma 25: la Porta dello Spirito del Sé; Innocenza.
Queste Porte sono due delle quattro principali Porte che nel Mandala portano aspetti umanamente esperibili dell’Amore. Rispettivamente amore per la carne, per il corpo, per l’esperienza di vita (46) e amore universale per tutte le cose (25).
Insieme come “quantum polare” ci indicano che l’innocenza nella relazione con il nostro corpo (e quello degli altri), seguendone con determinazione i segnali, ci spinge verso l’Alto conducendoci serendipicamente alla Scoperta dell’Amore: a vivere il pieno senso/proposito di questa “densa” avventurosa esperienza di vita.
Questa entrata del Sole nella Porta 46 segna l’arrivo dell’Equinozio di Autunno (nel 2021 il 22 settembre) e ci introduce alla seconda parte del Quarto della Dualità, precisamente nella parte in luce. Nello Human Design i Quarti sono suddivisioni dell’anno in cui i condizionamenti planetari concentrano il loro influsso su una particolare tematica. Nel caso del Quarto della Dualità la tematica dominante – quella che ci condizionerà fortemente in questi mesi fino a inizi novembre – sono i legami, le relazioni.
Con l’attivazione solare della Porta 46 sulla frequenza dell’Amore entriamo – potenzialmente – in una fase luminosa delle nostre relazioni. Dove la “luce” la troviamo nel momento in cui ci ricordiamo e integriamo che in tutte le relazioni il fondamento è saperci relazionare prima con noi stessi, col nostro corpo (bio-veicolo) per poi poterci relazionare con l’altro.
Amare noi stessi (nei nostri corpi: fisico, mentale, eterico) per poter amare l’altro (e i suoi corpi).
Di fatto, su questo piano materiale, possiamo relazionarci con l’altro e fare qualsiasi forma di esperienza solo grazie al nostro bio-veicolo.
Ogni forma di amore nelle relazioni è possibile nel momento in cui ci amiamo: iniziando dall’amore per il nostro corpo, ciò in cui ci siamo incarnati, quel limitato involucro di carne (tuta spaziale) che ci permette di adempiere il proposito con cui abbiamo deciso di fare quest’esperienza che ci può condurre al consapevole Ricordo di Sé.
Questa iniziatica “relazione d’amore carnale” ci viene ricordata ciclicamente ogni anno dal Programma Evolutivo prima di addentrarci nell’autunno con le sue cangianti tematiche di cambiamento (fuori e dentro di noi).
In autunno tutto cambia, si sistemano gli abbondanti raccolti dell’estate in previsione della rigidità dell’inverno.
Tempo di organizzazione per il nuovo che arriva. Siamo nel momento dell’anno in cui ci prepariamo per il nuovo ciclo in atto.
Dove, per quanto nella frenesia dei preparativi per il nuovo, comincia a farsi sentire anche l’importanza del silenzio che poi diverrà più introspettivo in inverno. È tempo di Abbondanza e di Gratitudine per tutto ciò che è accaduto durante l’anno che sta per finire e di pre-parAzione per il nuovo: necessità di avere chiaro COME e CON CHI passare l’inverno per iniziare poi il nuovo ciclo. TEMPO DI SCELTE IMPORTANTI. SCELTE TRAS-FORMATIVE, MUTATIVE.
Scelte decisive per la sopravvivenza, per la vita.
Dopo la Porta 46, lungo il Mandala del Rave, il Sole passerà attraverso tutte le Porte del Centro della Milza, il Centro di Consapevolezza del Corpo. Consapevolezza che si radica nelle varie paure del corpo di cui si fanno portavoce queste varie Porte che ci mostrano che la paura è un fondamentale innesco per l’intelligenza che ci permette di garantirci la sopravvivere e da qui lo sviluppo della vita. Chiaramente questo sviluppo accade solo quando sappiamo gestire le nostre paure e ne traiamo stimolo evolutivo invece che lasciarci imprigionare e guidare da loro. La paura del corpo ha ragione di essere quando c’è un effettivo potenziale pericolo per l’incolumità del nostro corpo e che il nostro stesso corpo ci segnala.
La paura ce la segnala il nostro corpo così come lo stesso corpo (connesso alla nostra anima e al SÉ) ci segnala cosa fare per sopravvivere.
È un meccanismo naturale infallibile. Se non fosse che può essere sabotato dal condizionamento esterno quando la mente interferisce con la natura del nostro corpo inducendo artefatte/indotte sensazioni di paura alterandone le percezioni.
Questa interferenza esterna della mente nella relazione con il nostro corpo compromette la nostra salute, il nostro benessere, l’accesso alla vita (che non è equivale ad una misera sopravvivenza biologica).
Questa interferenza interna nella relazione tra noi è lo specchio di quello che ci accade nella relazione con l’altro quando invece che seguire – con innocenza (sin-nocere, senza nuocere) – ciò che sentiamo (Amore) cominciamo a pensare, valutare, immaginare, credere, calcolare… seguire apparenti sicure indicazioni esterne. Per sopravvivere cominciamo a non fidarci di noi ma di qualcos’altro, di qualcun altro.
E questo crea dipendenza. Una dipendenza che soffoca, schiavizza, nuoce finanche a uccidere la libera indipendenza che è nell’essenza di ogni relazione d’amore. Considerando che per natura ogni relazione è una divina relazione d’amore.
Questi transiti – con il loro “carismatico” movimento nodale che ci impulsa ad agire e manifestare la nostra unicità (vedi transiti precedenti) – ci portano ad agire non motivati dalle paure della mente e condizionati da forze esterne bensì integrati con l’innocente intelligenza del cuore e con il nostro corpo. Sapendo che tutte le nostre relazioni ci sono di grande aiuto a mostrarci il punto in cui siamo poiché – se sappiamo ben osservare certe dinamiche – ci riflettono le nostre ferite primordiali e le paure che le generano. Una volta riconosciute le nostre ferite siamo in un buon punto del lavoro su di noi per riconnetterci alla nostra più intima Verità. L’autunno e a seguire l’inverno ci supportano in questo fondamentale lavoro introspettivo e mutativo.
Reso ancora più potente dai transiti di manifestante malinconia creativa che ci accompagna in questi mesi e ci invita al ritiro e all’ascolto interno. Nello spazio di innocenza del nostro Cuore.
Da ciò che sta scritto nel vangelo (Matteo 18, 3): “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” possiamo trarne un valido messaggio per questi mesi dove l’esemplare innocenza dei bambini e la loro determinazione a seguire il loro corpo senza paure mentali ci permette di scoprire e condividere nuovi mondi (dentro e fuori di noi). Mondi di unione uniti nell’unicità.
Buona connessione col nostro corpo nel riconoscimento della sua saggezza che sa ben discernere ciò che è sano da ciò che non lo è per noi.
Ps. in accordo alle tematiche carnali, mortali portate dai transiti può essere interessante conoscere la visione della “filosofia immortalista“.