Salve a tutti,
dal 22 al 28 gennaio il Sole ci spinge a nuove esperienze dall’esagramma 41: la Porta della Contrazione; Riduzione. Precisamente dalle ore 14:18 (ora italiana) del 22 gennaio, con l’entrata del Sole in questa porta che è il “codone iniziatore” dell’esperienza umana, inizia il Nuovo Ciclo: ovvero l’anno solare secondo Human Design.
Siamo sempre nel Quarto dello Spirito e in una porta del Centro della Radice che è il centro di pressione esistenziale.
Nelle ultime settimane il Sole ha attraversato quattro Porte del Centro della Radice (58, 38, 54, 60) e una (61) del Centro della Testa (che è pur sempre un centro di pressione) e quindi ci ha – come alle soglie di ogni anno – “caricati a molla” per lanciarci verso il Nuovo Anno, il nuovo ciclo esperienziale su questo Pianeta Terra governato dal Sole.
La frequenza della Porta 41 che siamo chiamati a vivere in questi giorni e che ci apre al nuovo, contiene in sé il combustibile che alimenta il potenziale per riconoscere:riconoscere attraverso i sentimenti (meccanicamente è una porta del circuito del sentire che dalla Radice punta al Plesso Solare). Un processo di riconoscimento di ciò che ci “accende” lo Spirito. Un riconoscimento che potrebbe spaziare su qualsiasi cosa si possa esperire e, come esseri umani, desideriamo ardentemente esperire alla ricerca del piacere: quel piacere che ci spinge ad evolverci, così come ci spinge ad evolverci il volerci allontanare dal dolore.
Di fatto, come ho già avuto occasione di condividere in passato, l’evoluzione procede attraverso il “verso il…” e “il via da…”
Se vogliamo il piacere altro non è che assenza di dolore. Ma può essere molto di più se guidato dalla consapevolezza di Sé: dalla possibilità di poter veramente decidere della propria vita.
Proprio per allenarci all’arte di saper decidere, in questa potenziale infinita ricerca di piacere e fuga dal dolore, come suggerisce il nome dell’esagramma 41, c’è bisogno di “contrazione”, di “riduzione”. Tra tutto lo spettro dei possibili sentimenti che si possono (e)movere tra le nostre emozioni, solo uno è quello che ha valore e che merita la nostra attenzione e la nostra energia. Tra i tanti possibili sentimenti, solo un sentimento merita di essere coltivato e portato a maturazione. Quanto meno “uno alla volta”.
L’invito che ciclicamente ci propone il Programma Evolutivo, all’inizio di un nuovo ciclo, è quello di ascoltarci e maturare la chiarezza per saperci concentrare su quel preciso chiaro sentimento che ci muove da dentro a proseguire questa esperienza di vita in accordo alla Missione della nostra unicità.
L’invito a saper contattare e cogliere/accogliere il profondo autentico volere della nostra anima.
Nella pratica, quest’invito è il carburante per saper mettere l’attenzione ai propositi per il nuovo anno. Propositi la cui forza si concentra quando li sappiamo ridurre magari ad uno: quel sentimento che più di tutti ci “infiamma” lo Spirito e ci rinvigorisce la determinazione a proseguire. Proseguire “nonostante tutto” come potremmo aver recentemente considerato col transito precedente nel confronto con le limitazioni (vedi transito precedente).
In questi giorni – come, per altro, ciclicamente ogni tanto durante l’anno – è opportuno fermarci e chiederci:
Cos’è che voglio? Cos’è che desidero ardentemente in questa mia vita, ora?
Cos’è che veramente – veramente – veramente desidera il mio Sé?
In cosa sento che voglio realizzarmi? Cosa mi rende felice? Cosa farei – con piacere – ogni giorno, ogni ora della mia vita?
Cos’è che mi nutre veramente (corpo-mente-spirito)? Come posso garantirmi quotidianamente questo “nutrimento”?
Come posso realizzare il mio sogno più intimo? Chi, cosa, dove, quando?
Con queste domande – nel Cuore – siamo invitati ad iniziare ogni nuovo ciclo. Dove ogni nuovo ciclo dovrebbe essere guidato dal propulsivo desiderio della nostra anima di ricordarsi di sé. Ogni cosa che facciamo dovrebbe riportarci a noi, tendere a ciò che siamo; stimolarci a perseverare nel riconoscere la nostra Essenza, il nostro Sé.
Maturando quella consapevolezza che emerge dal tentativo di avvicinarci alla nostra Essenza e che, su questo piano materiale, non può che attuarsi attraverso un Cammino di prove ed errori.
Un Cammino irto di pericoli e sfide, di difficoltà e resistenze che però sono vissute e superate grazie alla forza del nostro Spirito, ben ancorato in un chiaro proposito. È proprio dalla combinazione tra queste – inevitabili – limitazioni e la – divina – determinazione del nostro Sé che riusciamo a Ricordarci di Noi e dare il nostro contributo: il senso alla nostra esistenza, all’Intera Esistenza.
Questo Cammino che abbiamo “deciso” di intraprendere non è una passeggiata bensì una vera e propria scalata. Talvolta molto ardua.
Quanto meno finché non riusciamo a cambiare la nostra prospettiva sulle cose e vedere il tutto dagli occhi della nostra anima che non teme le difficoltà, anzi… pare se le vada proprio a cercare, con gioia e preciso intento.
Come recita la lezione dell’esagramma 41: «La limitazione delle risorse che massimizza lo sviluppo del potenziale».
Soprattutto nei momenti difficili dove è più facile identificarci per paura con la mente e dimenticarci della nostra vera natura, ricordiamoci che è proprio il confronto con le limitazioni, le difficoltà, le sfide che ci permette di evolvere e dare un senso a questo processo incarnatorio in funzione della consapevolezza.
Così come ricordiamoci che finché siamo incarnati nei limiti della materia, per maturare quella consapevolezza necessaria a sviluppare nuove evolute prospettive, quel che ci serve per viverci al meglio questo Pellegrinaggio è allenarci nell’Arte della Pazienza.
Sì, perché il processo per la chiarezza riguardo ai nostri sentimenti non è qualcosa di immediato ma è sempre “movimentato”. Tutto è transitorio, tutto cambia. E dobbiamo saper navigare in questo continuo fluttuante cambiamento. Senza farci rapire dalle paure che generano giudizi, preoccupazioni e aspettative e ci portano “fuori strada”.
Per questo ci serve allenarci all’Arte della Pazienza. Per saperci ascoltare e riconoscere – tra i vari cambiamenti interni ed esterni – quella chiarezza dentro di noi che ci muove. E lasciarci guidare.
Dove a sua volta la Pazienza è sostenuta dalla Fiducia: in noi stessi e nella vita; nel nostro essere qui, vegliati e protetti, consapevoli di essere i protagonisti di un grandioso spettacolo.
Non certo a caso il nuovo ciclo inizia sempre con la linea 1 della porta 41 che parla di Ragionevolezza dove il messaggio da imparare è «la delegazione appropriata della responsabilità».
Essere qui è una nostra decisione: una decisione della nostra anima. Non possiamo che onorare questo fidandoci/affidandoci alla perfezione di quello che c’è e siamo… assumendoci le nostre responsabilità come parti attive di questo incredibile Sogno che ognuno di noi è invitato ad alimentare con la sua Lucida Autentica Presenza.
Auguro ad ognuno di noi di poter maturare Chiarezza nel proprio sentire con Pazienza, Fiducia e Gioiosa Responsabilità.
In un mondo sempre più plasmato dalla nostra creativa consapevolezza; dalla nostra amorevole responsabilità individuale.
In Amore a noi stessi.
Individualmente Insieme.
Ps. in questa fase di sguardo al nuovo che arriva, non dimentichiamoci di riconoscere ciò che è stato: le nostre radici, da dove veniamo.
Chi ci ha preceduto e i suoi sacrifici. PER noi.
Solo se abbiamo chiaro da dove veniamo possiamo trarre chiarezza per saperci muovere dove vogliamo andare.
Vi aspetto stasera alla diretta dell’Anno Rave 2024 che ho nominato “Essere Tu, Adesso – il confronto con le limitazioni che massimizza il (tuo) potenziale”
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