Salve a tutti,
dalla tarda serata del 7 al mattino del 13 marzo il Sole si manifesta nell’Esagramma 22: La Porta dell’Apertura (sociale); La Grazia.
Osserva la meraviglia! Dopo il pressante – agitato e agitante – transito di dubbi e confusione (vedi transito precedente) … arriva la Grazia.
Chiaramente, su questo piano duale, arriva la Grazia o la Disgrazia. Dipende…. Cosa determina la differenza? Da cosa dipende questo divario?
Non tanto in base alle risposte che ci sono o non ci sono venute dai dubbi. Quanto dal COME abbiamo vissuto la pressione mentale: la spinta della mente identificata che brama irrequieta immediate risposte e soluzioni (per altro a problemi che essa stessa crea).
In generale, se vivere in Grazia o Disgrazia, dipende da COME siamo in grado di vivere/esperire le nostre emozioni in relazione alla mente identificata e alle sue paure/pre-occupazioni.
La Grazia o la Disgrazia sono determinate da COME siamo in grado di vivere il momento; in particolare COME siamo in grado di accogliere l’eventuale dolore, disagio, limitazione, diversità che il momento ci propone. E, COME, da questo spazio interiore, siamo in grado di manifestarlo all’altro.
Questo è il punto determinante: non importa che intensità di dolore, confusione o strazio l’esperienza ci porta; nel momento in cui sappiamo ESSERE IN PACE CON NOI STESSI, connessi al nostro Spirito – indipendentemente dalle circostanze – siamo in uno stato di Grazia.
In un potenziante stato di Grazia che potenzia noi stessi e chi ci sta intorno. Aprendo noi stessi e l’altro alla Pace e la Chiarezza che solo possono essere manifestati dall’individuale Autentica Verità e Unicità.
Sai, c’è stato un tempo in cui non riuscivo a capire il senso di certe rappresentazioni religiose.
Il perché di certe rappresentazioni così crudeli e disumane mostrate nelle chiese, nei luoghi sacri… come ad esempio il martirio dei santi.
Uomini e donne torturati, martoriati, flagellati, mutilati, smembrati, arsi vivi, crocifissi…
Certo capivo il senso del sacrificio, così come il voler rappresentare la ferrea volontà della fede che riesce a sopportare anche il dolore della morte più atroce.
Ma in qualche modo mi chiedevo se tutta quell’esibizione di dolore fosse così necessaria.
In particolare questa riflessione mi raggiungeva di fronte all’immagine della Madonna.
Mi chiedevo, perché la Madonna, così dolce, buona e pura, colei che rappresenta la Madre deve soffrire così tanto ed essere rappresentata con un cuore sanguinante stretto tra spine e trafitto di spade.
Perché? Che senso ha tutto questo dolore, quest’afflizione, questa tortura?
Come può essere utile a chi guarda quest’immagine la sofferenza che ne emerge?
Perché non dipingere la Madonna – assoluto simbolo di Grazia – felice e beata nella gioia?
Solo nel tempo, per altro in tempi relativamente recenti, ho avuto occasione di comprendere il senso di questo palesato dolore.
Mi sono reso conto che avevo sbagliato a focalizzare la mia attenzione.
Mi concentravo sulle ferite del cuore sanguinante, sulle spine, sulle spade… e non osservavo la luce e la pace nel volto della Madonna, dei santi.
Mi concentravo sull’intensità e disumanità di quel dolore così atroce… e non osservavo – nonostante tutto quel dolore – COME la Madonna, i santi, se lo stavano vivendo e me lo stavano mostrando.
WOW! Quando me ne sono accorto… ho compreso. Da quel momento ho davvero compreso cos’è la Grazia. E del dolore.
Lo stato di Grazia che nella nostra cultura è così ben mostrato da certe raffigurazioni della Vergine Madre.
La Grazia che nel Corpo Grafico è nel Plesso Solare, nel circuito individuale, in quel canale manifestante che punta alla Gola. E parla di Pace: la Grazia, L’Apertura al Nuovo, al diverso. O di Rabbia: la Disgrazia, la chiusura al nuovo, al diverso. Lanon accettazione di quello che c’è, la repressione della verità che per natura deve esprimersi ma per condizionamento acquisito viene schiacciata e imprigionata dal senso di colpa di sentirsi sbagliato, inadeguato, manchevole, indegno… e per questo rifiutato dall’amore.
L’infernale rabbia di sentirsi cacciato dal Paradiso, esiliato dall’Amore per la sola colpa di aver manifestato la propria unicità; aver seguito la propria natura.
NO. Non c’è colpa. Non c’è sbaglio. Non c’è reale sofferenza.
C’è solo Pace e Amore. Lì, dentro di te.
Nel momento in cui te lo sai concedere. Nel momento in cui NON ti lasci trascinare e identificare in pensieri ed emozioni.
Ma stai. Stai con quello che c’è e le risposte le lasci sorgere da dentro di te.
Là fuori non c’è nulla che possa veramente turbarti e recarti danno. Nulla è contro di te.
Non c’è dolore, disagio, difficoltà, sfida che ti sia data che tu non sia in grado di reggere e attraverso essa… elevarti.
Questo dice la Grazia. Questo è lo stato di Grazia.
Quella Grazia che nel Corpo Grafico è rappresentata dalla Porta 22 che è il proseguo naturale della corrente delle emozioni che passa attraverso l’Esagramma 55: la Porta dello Spirito, Abbondanza. Dove solo pochi giorni fa abbiamo visto che l‘Abbondanza è strettamente una questione di Spirito.
Nel momento in cui siamo nella Grazia, nello Spirito, nella nostra Verità.. non c’è nulla – NULLA! – che può deviare la Nostra Direzione all’Amore, all’Abbondanza, all’Armonia, alla Gioia. Nella Grazia della Nostra Verità il Divino è con noi e si può manifestare. Spirito nella Forma.
Quello spirito, quella grazia che nella Forma si concretizza con “la qualità del comportamento più adatta a gestire situazioni mondane e triviali”.
Non c’è nulla come la Grazia, la nostra rilassata Chiarezza, la nostra Pace Interiore, la nostra Consapevole Calma… che sia in grado di gestire ogni qualsiasi interazione e situazione su questo piano.
Ricordiamocelo! Rabbia e senso di colpa, giudizio e paura, pretesa e remissione non ci servono a nulla. Non ci sono d’aiuto, né di conforto. Non cambiano in meglio la nostra situazione. Né a noi né all’altro.
Quel che davvero serve, ciò che è davvero evolutivo per noi e per l’altro è la Grazia della nostra Verità. Accolta e Manifesta.
In Strategia e Autorità. Informare prima di agire… DA UNO SPAZIO DI CHIAREZZA! DI PACE INTERIORE. DI VERITÀ.
Con questa rinnovata presa di coscienza, con la rinnovata consapevolezza di cos’è la Grazia e di COME ci guida in ogni situazione beneficiando noi e chi ci sta intorno… in questa ricorrenza che non a caso – nella Grazia – Festeggia Tutte le Donne… sento di suggerire letture e visioni che riguardano una donna reale e concreta che per altro incarnava la frequenza della Grazia. Frida Kahlo.
Qui il suo disegno/Rave Chart e qui sotto alcune immagini che tra le tante da lei create e che la raffigurano… mi sono sembrate le più consone a questa sua vita di intenso dolore fisico, mentale ed emotivo che l’ha portata comunque, guidata dal suo indomito Spirito, a manifestare la sua individuale creatività e femminilità in tutto il mondo.
Che Frida Kahlo sia per le Donne e per noi tutti un valido esempio di autenticità dove per manifestarsi non ci si deve alterare, confondere, distorcere e forzarsi di apparire… né vivere nel disagio la propria essenza fuggendo o reagendo alla propria unicità…. ma solo Essere. Essere se stessi. Nella Grazia del proprio Sé. GRAZIE alla Trasformazione del dolore e delle sfide che ci vengono in aiuto.
Eh sì, GRAZIE a ciò che c’è e ci è donato.
Perché come si può evincere dalla parola Grazia… Grazia e Gratitudine sono connessi. Grazia deriva dal lat. Gratus: grato, piacevole ad altrui.
Piacevole a Chi? A chi fa piacere la nostra grazia? Chi siamo qui a compiacere?
Dio. Il Divino. Il nostro Sé.
Questo e solo questo siamo qui a compiacere con la nostra Grazia. Che è Amore, Bellezza, Piacere, Finezza, Creatività… ed anche Malinconia.
Tempi di malinconia. Sapendo che la malinconia non è una tristezza da fuggire ma una preziosa fidata alleata che ci accompagna a ritrovare la Grazia che abbiamo temporaneamente perduto.
Specie nel dolore, nelle difficoltà e nella malinconia… buon stato di Grazia… buona Pace Interiore indipendentemente da tutto o, anzi, GRAZIE a Tutto quel che c’è ed attiriamo.
E Buona Festa delle Donne! Buona Festa del Principio Femminile che in Tutti Noi.
Individualmente Insieme.
Ps. Frida Kahlo e Diego Rivera, una delle più travolgenti storie d’amore e di passione dell’intero mondo dell’arte: al Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova,dal 14 febbraio al 4 giugno 2023, una grande e corale mostra racconta i due artisti messicani, assurti a miti a livello planetario. Padova sarà l’unica tappa italiana di uno storico tour mondiale.
Una qualità di comportamento più adatta a gestire situazioni mondane e triviali.
Lo spirito emotivo condiziona quanto gli altri saranno ricettivi alla mutazione.
- Porta 22, I Ching del Rave -
La Madonna del Giorno (20 Aprile 1906) – VERGINE ADDOLORATA DI QUITO, Quito, Ecuador
la Madre Addolorata che detiene la corona di spine e tre chiodi, il suo cuore trafitto da sette spade.
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