Salve a tutti,
dal pomeriggio del 5 al mattino dell’11 agosto il Sole entra nell’esagramma 7: la Porta del Ruolo del Sé; l’Esercito.
Con questo ingresso “solare” si apre una nuova ciclica tematica annua portata dal 3° Quarto del Mandala del Rave: il Quarto della dualità, dei legami, delle relazioni.
Fino ad inizi novembre le forze condizionanti portate dai transiti riguardano i propositi realizzati attraverso i legami. Le possibili scoperte nel condividere l’intimità con l’altro. Il confronto con la diversità che ci porta a saper sopravvivere (tutte le porte del Centro della Milza sono in questo Quarto) per poter vivere e creare aprendoci a svelare il nostro mistero.
Tutto inizia dalla relazione con il nostro corpo (il primo approccio della nostra anima con il “diverso”) e poi prosegue con la relazione con i corpi degli altri… in una continua raffinata scoperta di chi siamo veramente. Includendo, attraverso il corpo, la relazione con la mente e lo spirito (nostri e dell’altro).
Qui scopriamo come la risposta alla domanda esistenziale Chi sono io? possa essere rivelata proprio quando ci mettiamo in gioco e ci relazioniamo con il diverso e con il simile. In un continuo, perseverante – sempre più intimo e consapevole – confronto tra interno ed esterno… cominciamo ad accorciare le distanze tra l’ “io” e l’ “altro”e infine a ricordarci, in essenza, chi siamo (anime immortali).
Questo è il percorso (di auto-osservazione) stabilito dalla nostra anima per sviluppare consapevolezza di Sé: incarnarci in ruoli dimenticando chi siamo veramente e ritrovarci grazie all’esperienza nei limiti della forma e l’interazione con l’altro che ci permettono di realizzare davvero il nostro senso ultimo, la nostra essenza, il nostro proposito, la nostra missione. Ritornare all’UNO: l’intima consapevole relazione col Tutto.
A seguire sarò un pò più tecnico del solito ma confido riusciate a seguirmi.
Il Quarto dei Legami inizia con l’esagramma 7: la Porta del Ruolo del Sé.
Una delle quattro porte della Croce di Incarnazione della Sfinge che offre direzione logica al collettivo.
Per garantirci un futuro sicuro e poterci relazionare col Sé dell’altro abbiamo innanzitutto bisogno di contattare il nostro Sé… il suo ruolo. Il ruolo appropriato per l’interazione.
Ognuno nel momento in cui si incarna, installato nel proprio bio-veicolo, ha già un ruolo che potremmo dire “pre-definito” (già geneticamente e meccanicamente determinato) con il quale sperimentare il proprio Sé. Un pò come accade nella scelta del personaggio per chi ha pratica di giochi di ruolo o di video giochi un pò più complessi: ci sono personaggi da scegliere con caratteristiche già fisse/codificate e altre che si possono personalizzare per meglio interpretare il personaggio e giocare la partita.
Così per noi. In chiave Human Design la nostra anima ha una scelta tra quattro bio-veicoli (Manifestatore, Generatore, Proiettore, Riflettore) e dodici Profili e poi un’ampia combinazione di porte, canali e croci di incarnazione con cui scegliere gli “opzional” del nostro bio-veicolo.
Riguardo ai ruoli di comando all’interno del nostro profilo, sono dettati da una codificata combinazione delle sei linee (le linee dell’esa-gramma dell’I Ching del Rave) della Porta 7:
6 modello di ruolo / amministratore
5 eretico / generale
4 opportunista /abdicatore
3 martire / anarchico
2 eremita / democratico
1 investigatore / autoritario
Queste linee che si combinano nei dodici profili sono ruoli assegnati al nostro bio-veicolo da cui non ci possiamo esimere ma che sono determinanti e funzionali (bio-logici) all’esperienza di auto-coscienza di noi nel momento in cui ci arrendiamo a loro e li utilizziamo in accordo alla nostra Strategia e Autorità.
In questi giorni siamo chiamati a riconoscere e ricontattare il nostro ruolo.
Rivedere ciò che il passato ha da rivelarci e interpretare al meglio il ruolo che, in accordo alla nostra natura, ci permette di vivere la nostra unicità nel presente in relazione con l’altro e così condurci ad un futuro sicuro. A livello individuale e collettivo.
Lo possiamo fare conoscendo nei dettagli come funziona il nostro bio-veicolo e in particolare nella pratica della nostra Strategia e Autorità che naturalmente ci porta ad incarnare il ruolo giusto per il nostro Sé. In mancanza di una lettura individuale di base di Human Design che analizza e mostra questi aspetti nel dettaglio, il segreto (vera e propria sfida) per non “andare fuori strada” è di saper stare al proprio posto. In pratica di sperimentare il Socratico “So di non sapere”: un fondamentale atteggiamento di umile consapevolezza (linea 1) che ci permette di vivere la nostra unicità aperti (senza giudizio) alla diversità dell’altro, ricettivi all’integrazione col tutto, integri nell’accoglienza di ciò che accade nel qui e ora.
Ovvero presenti… in presenza.
Non so quale futuro mi aspetta; non so cosa fare; non so cosa è giusto per me; non so cosa pensa l’altro; non so come interagire con l’altro; non so se l’altro è giusto per me; non so come vincere le mie paure, le mie preoccupazioni, le mie angosce; non so di chi posso fidarmi; non so se il lavoro e il posto in cui vivo sono giusti per me… non so… non so…non so…
Nell’attesa – in presenza – ogni incertezza, ogni insicurezza trova infine pace e risposta: lo so, lo sento, mi fido… è così. Non so perché, non lo so dimostrare ma… è così.
In definitiva ogni ruolo assunto dal Sé è un diverso modo di essere presenti per “ritornare a sapere” (chi siamo). In corrispondenza delle Leggi Universali che si manifestano attraverso forze archetipiche: il maschile, il femminile, il padre, la madre, il figlio, la figlia, il partner, l’artista, il guerriero, il saggio, il sovrano…
Ruoli, schemi, modelli, “costumi” di riferimento che permettono al nostro Sé di identificarsi per potersi muovere nella forma su questo pianeta fino alla maestria che conduce alla disidentificazione. [Per Legge, per unirsi prima bisogna separarsi]
Qualcosa di cui si può parlare a lungo ma che trova senso ed utilità solo quando lo viviamo, ne facciamo esperienza diretta.
Il “Gioco” sta nel non perderci nell’identificazione con l’altro (Non sé) e stare su di noi (Sé). In amore a noi stessi.
Questo lo scopo. Grazie all’altro (corpo, mente, spirito, genitori, partner, amici, cani, gatti, piante, luoghi, oggetti…).
Buona “giocata” ognuno seguendo il Ruolo del proprio Sé.
Individualmente Insieme.