Sei come Fantozzi o Michelangelo?

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Salve a tutti,
dal 26 maggio al 1 giugno il Sole ci chiama ad esprimere i nostri talenti dall’Esagramma 16: la Porta delle Abilità; Entusiasmo.

Dopo un (auto)potenziante – e iniziatico – transito carismatico che ci ha chiamati a manifestare con coraggio il nostro sé, in risposta all’adesso (vedi transito precedente), in questi giorni, il Programma Evolutivo ci invita a concentrare la nostra individuale manifestazione in qualcosa che ci piace.
Di fatto è solo così che possiamo manifestare ciò che siamo e dare il nostro contributo al collettivo: con entusiasmo.
Quell’entusiasmo che scaturisce dall’identificazione con quello che ci piace; ed esprime il nostro modo unico di sperimentarlo/viverlo attraverso lo sviluppo e l’espressione delle nostre abilità.
In questi tempi di chiamata alla manifestazione siamo più che mai invitati a saper riconoscere quali sono i nostri sogni più veri e profondi ed identificarci con essi al punto tale da incarnarli ed esprimerli. ADESSO.
D’altronde ci siamo incarnati per dare il contributo della nostra unicità.
E per chiarire le modalità della nostra “contribuzione” – del senso della nostra Missione – basta ricordarci le domande poste nel transito precedente:
Se non io, CHI? Se non ora, QUANDO? Se non qui, DOVE?
Se non con entusiasmo…. in che altro modo?

Non possiamo perdere il nostro tempo – l’immensa opportunità del dono della vita – ad agire in modo omologato identificati tutti nel “grigiume” dello stesso schema e nello stesso monocromatico scialbo modo di esprimerlo. Questo “piattume” è subdolamente suggerito e violentemente imposto dalla mente omologata in quanto “spacciato” come la modalità che più facilmente e velocemente garantisce la sicurezza. Quella sicurezza che ci è data dal poterci mimetizzare nel branco e confonderci con tutti in modo da limitare i rischi dettati dal confronto con la propria verità e dall’osare manifestarla. A questo scopo siamo indotti a identificarci con l’altro, con quello che non siamo (Non sé): per non affrontare la paura di essere unici e responsabilizzarci del nostro potere. Nell’auto-convinzione acquisita nei primi anni di vita per cui: se sono quello che sono non vado bene; sono rifiutato, abbandonato; non sono amato, non sono protetto; rischio la vita… muoio.
Sono tutte illusioni, incantesimi che ognuno di noi contribuisce – fin dalla più tenera età – ad alimentare e sostenere attraverso l’identificazione con le proprie paure. E, in funzione di questo, ci dimentichiamo dei nostri sogni finendo per sacrificarli in nome di false sicurezze, falso riconoscimento, falsa felicità… un falso Io.
Ci illudiamo di migliorare e allungare la vita senza accorgerci che, in realtà, stiamo avvicinando e prolungando la morte nel peggiore dei modi: privandoci dello Spirito; vivendo una “non vita” come “non morti”: senza verità, senza autenticità, senza connessione alla VERA bellezza, grazia, abbondanza, creatività…

Per poterci davvero manifestare abbiamo bisogno di riconoscere cosa piace al nostro Sé: cosa ci connette alla Gioia di Vivere, cosa ci entusiasma!
Quel che non vediamo l’ora di fare; quello che continueremmo a fare nonostante tutto; che ci fa svegliare prima della sveglia; che ci desta l’attenzione e la mantiene a lungo; quello di cui non smetteremmo di parlare e che condivideremmo con tutti.
Questo transito ci parla di  esprimere le nostre abilità. Che non sono da intendersi solo come talenti artistici, scientifici, fisici ecc. Questa è solo la “superficie”.
Qui l’abilità è intesa come l’abilità di vivere… il talento per la vita. Che si esprime attraverso il nostro modo di comprenderla e replicarla filtrandola con la nostra unicità.
In questo senso parliamo di abilità e talenti. 
Nulla di nuovo è mai stato inventato che non sia già presente in Natura ma a noi è dato il modo unico di farci ispirare e tradurlo nella forma.
In questo – come sta scritto – siamo simili a Dio.
Dove quel che ci muove è la Gioia di sperimentare quello che ci piace in un continuo perfezionamento che ci sprona a sublimare una tecnica in una forma d’arte... che comporta (porta in sé) la sublime Arte della Vita. Che nella sua massima espressione “artistica” è (anche) una manifestazione di consapevolezza.
Arte da sperimentare, vivere e condividere.

In questi giorni, sempre sotto l’influsso di scioccanti transiti “iniziatici”, è opportuno chiedersi:

– Sto esprimendo libera-mente i miei talenti, le mie abilità?
– C’è arte, vita, unicità, armonia in ciò che sono e manifesto?
– Sto esprimendo me stesso o un’idea di me? 
– C’è gioia in quello che faccio? O no?
– Mi viene facile quello che faccio? Lo faccio con piacere? O no?
– Sto seguendo spontaneamente quello che sento giusto per me? o agisco pensando a quello che mi conviene?
– Sto seguendo spontaneamente quello che sento giusto per me? o agisco per paura del giudizio dell’altro? o per ottenere la sua approvazione? o per liberarmi da pressioni esterne?

Come di consueto si manifesta con impeccabile sincronicità, domande simili a quelle poste qui sopra sono emerse nel fine settimana dove ho partecipato all’ultimo modulo della “Non formazione” in Costellazioni Spirituali con Gabriele Policardo. In questa occasione, in tema di costellazioni aziendali, è emersa una sua provocazione paragonando Fantozzi a Michelangelo Buonarroti.
Invitando a chiedere se vogliamo essere come Fantozzi e fare ciò che non vogliamo fare in un lavoro che è un “travaglio”, una sofferenza, una disumana dipendenza… o esprimerci nell’arte come Michelangelo Buonarroti dove il nostro lavoro è un’Opera d’Arte.

La domanda – nel contesto degli attuali transiti – è: nel tuo lavoro, nelle tue relazioni…. ti senti più come Fantozzi o Michelangelo?
Ciò che fai è l’espressione di una sofferenza per necessità esterne o di una creatività che manifesta la tua più intima autentica essenza?
Il tuo lavoro è una fatica o un’opera d’arte?

Sei qui per manifestare la tua unicità (Sé).
Non lo puoi fare se sei identificato in altro da te (Non sé).
In questi giorni siamo particolarmente sollecitati a riflettere su questo.
CHI sta agendo in me? CHI veramente si sta esprimendo? COME?
Quanto di mio c’è in quello che faccio? Quanto quello che faccio è un modo di essere o non essere come mia madre e/o mio padre?
Facilmente possono emergere schemi e modelli che ci mostrano i nostri acquisiti schemi familiari e sociali.
Ed è possibile trovare il nostro modo di viverli e trascenderli nel coraggio della nostra unicità, nel seguire l’innocenza del nostro Spirito.
Lasciamo che sia l’entusiasmo ad indicarci la strada: se c’è entusiasmo siamo sulla strada giusta. Se no… se c’è fatica, sforzo, imposizione, pressione, giudizio, paura, confusione… è il caso di fermarci e attendere chiarezza (ed entusiasmo) prima di proseguire.

Buona espressione creativa dei tuoi talenti PER dare il tuo individuale autentico contributo all‘Arte del Vivere.

Individualmente Insieme

La grande arte di arricchire la vita attraverso la canalizzazione armonica dell'energia.
- Porta16 ,I Ching del Rave -
Just Now 27.5.24
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