Ambiziosa Epifania

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Salve a tutti,
dal 6 all’11 gennaio il Sole ci guida dall’esagramma 54: la Porta dell’Ambizione; la fanciulla che si sposa.

Come già annunciato, in queste settimane proseguono i transiti delle porte dei centri di pressione, in particolare del Centro della Radice: il centro della spinta esistenziale. Questo ha il senso evolutivo di supportarci dandoci la spinta per il nuovo in un momento in cui si sta chiudendo il vecchio ciclo.
Ricordo che anche se per il calendario gregoriano il nuovo anno è iniziato il 1 gennaio, per Human Design il nuovo ciclo inizia quando il Sole entra nella Porta 41 che è il codone iniziatore che inizia il nuovo ciclo esperienziale (ciò accade il 22 gennaio). Sicché anche se siamo convinti di aver già iniziato il 2024, in realtà ci stiamo ancora preparando per entrarci. Tra l’altro proprio per questo, nelle prime settimane di gennaio possiamo sentirci particolarmente stanchi, spossati, indeboliti per il rilascio del vecchio ciclo esperienziale e nel contempo particolarmente spronati a iniziare qualcosa di nuovo.
Siamo in una fase di preparazione al nuovo. Se ci capita di sentirci giù, un pò persi, non dobbiamo scoraggiarci ma attendere con pazienza di allinearci al nuovo che arriva. La spinta a rialzarci e proseguire non ci mancherà di certo.
Dopo la gioiosa spinta vitale a migliorare, correggere, perfezionare che abbiamo visto col transito del Sole nella porta 58 (vedi qui), e la spinta a lottare PER il proprio proposito, la propria verità che abbiamo esperito nel transito precedente con il Sole nella porta 38 (vedi qui), nei prossimi giorni il Sole nella Porta 54 ci spinge attraverso l’ambizione: la pressione a trasformarci.

Solitamente nella nostra cultura si è diffuso – erroneamente – il fatto che l’ambizione sia associata ad un processo egoico e in genere giudicata come qualcosa di negativo. Si è soliti pensare che chi è ambizioso sia spinto a fare il proprio esclusivo interesse personale e per raggiungere tale scopo non si faccia il minimo scrupolo a calpestare gli altri. Questo concetto di ambizione è dettato dal fatto che questa spinta a salire la scala sociale sia un processo esclusivamente materiale. Tuttavia, anche se l’ambizione spesso si traduce come il raggiungimento di uno scopo materiale, non è esattamente così.
L’ambizione, caratteristica dell’essere umano non presente in altre specie del regno animale, ha maturato una cattiva fama per la predisposizione naturale  dell’adrenalina a fare qualsiasi cosa pur di non sentire la pressione di sopravvivere, la pressione di dover fuggire la morte. In pratica l’ambizione è l’istinto che ci spinge ad avere risorse in abbondanza per riuscire a superare la paura di non farcela, di fallire, di non avere risorse per sopravvivere. Il che, in altre parole, equivale ad avere successo. Successo inteso come riuscire a garantirsi (a se stessi e alla propria tribù) di vivere senza problemi: senza dover sentire la quotidiana pressione a sopravvivere, il rischio di non farcela, il morso della fame, la paura di estinguersi come individuo e come specie (che equivale a fallire).
Fin qui tutto naturale, sano, corretto, comprensibile. L’anomalia, ciò che ha portato questa spinta naturale ad avere una connotazione negativa è quando non ci si limita ad ottenere il necessario per poter vivere ma si eccede, si va oltre, arrivando ad avere molto più di quello di cui si ha bisogno e trattenendo tutto questo accumulo di energia, di risorse per sé. Questo determina uno squilibrio, una disarmonia che infine non porta a nulla di buono: per sé e per gli altri.
La disarmonia in questione è che questa spinta naturale a sopravvivere è qualcosa che nasce con un esigenza materiale intesa del corpo, per il corpo ma poi per natura, una volta appagati i propri bisogni materiali, trascende la materia e continua ad elevarsi in spirito per raggiungere il proprio Sé, la Fonte della propria essenza: il vero ben-essere, la vera vita, il vero autentico successo ovvero la massima realizzazione per il processo incarnatorio.
Ciò che è determinante in questo processo di trasformazione che è un vero e proprio processo di trasformazione alchemico è appunto quello di trasformarci da piombo in oro, ovvero di trasformare un esigenza di sopravvivenza in un esigenza di vita… arrivare a vivere veramente ossia identificati non con la materia ma – grazie alla materia – arrivare ad essere spirito: spirito consapevole di esserlo.
Il problema nasce quando questo naturale processo si blocca. Nel momento in cui hai raggiunto il benessere materiale, una stabile posizione sociale, ossia hai quello che ti serve per garantirti la sopravvivenza, invece che condividere ciò che hai e proseguire elevandoti nello spirito… dévii dall’ascesa spirituale che sublima, precipitando nella ascesa materiale che addensa. Questo perché non riesci a dominare gli istinti che si sono forgiati nella paura di non riuscire a sopravvivere. La vera autentica trasformazione è possibile solo nel momento in cui riesci a dominare questi istinti animali trascendendo la paura che è connaturata nell’identificazione con la materia ed i suoi limiti. Solo quando riusciamo a dominare i nostri istinti per prosperare sul piano mondano è possibile la trasformazione sul piano spirituale: l’accesso alla vera Abbondanza.
Se ci operiamo a trasformare il piombo in oro ma alla fine non comprendiamo che l’oro acquisito è un simbolo a proseguire verso il Sole e non un oggetto da usare in Terra; finché la nostra ricerca si concentra sull’Avere e non sull’Essere; finché ci lasciamo guidare dalla paura anziché dall‘Amore; finché ci lasciamo dominare dagli istinti invece che dall‘intelligenza del Cuore… non andiamo da nessuna parte o meglio ci allontaniamo dalla vera meta: ci perdiamo.
Il messaggio del transito è questo: non c’è da limitare le proprie ambizioni ma da riconoscere quelle autentiche. È sano, naturale, corretto, sacrosanto nutrire le proprie ambizioni. Purché sappiamo riconoscere i nostri limiti e manteniamo la direzione allineata al proposito del nostro Sè, agendo con spirito senza farci dominare e depistare dalla mente con le sue paure e i suoi attaccamenti materiali.

Come sempre, non è certo un caso che questo transito si presenta in concomitanza con la festività dell’Epifania.
Epiphàneia è un termine greco che significa epi “dall’alto” e phànein “apparire” e si riferisce alla manifestazione della divinità.
L’Epifania ci mostra la via da seguire: la vera naturale ambizione, la via che ci porta a manifestare la nostra divina unicità.
Una ricorrenza che ci porta un grande insegnamento mostrato con semplicità in qualsiasi essenziale presepe.
Un bambino che nasce in una grotta, in una stalla, in condizioni di sopravvivenza, di povertà che viene visitato e omaggiato da nobili e ricchi re che giungono da molto lontano per  riconoscere la sua natura divina nonostante gli apparenti umili natali.
Quelle ricchezze non sono da perseguire con lo sforzo di volersi riscattare a tutti i costi e voler essere qualcuno migliorando e accrescendo a dismisura le proprie condizioni economiche e sociali. Quelle ricchezze sono dei doni, dei regali che ti vengono dati nel momento in cui la tua ambizione massima è quella di essere te stesso: riconoscerti come anima, essere consapevole della tua natura, trascendere i limiti della materia (la morte), ritornare a “Casa”.

Questo ritorno a Casa (Fonte), questo riconoscimento della propria Essenza passa attraverso la materia. Non dobbiamo giudicare la materia così come non dobbiamo esaltarla o farci dominare. Il nostro compito, da chi si è incarnato nella materia, è quello di utilizzarla come strumento alchemico per arrivare allo spirito.
Dove questa trasformazione alchemica è possibile solo nel momento in cui lavoriamo su di noi per disidentificarci dalle ambizioni della mente, dai bassi istinti e seguire le ambizioni del nostro Sé, l’elevazione naturale a cui ci guida il nostro cuore.

CAMBIO DEI NODI LUNARI

Dall’8 gennaio al 10 maggio i nodi lunari cambiano. Il nodo sud è nella porta 57 e il nodo nord nella porta 51.
L’ambiente che si prospetta nei prossimi mesi contempla disordine, shock, paura del domani, di non riuscire a sopravvivere.
Per tanto, in questo contesto, è facile farci dominare dai bassi istinti e, specie in questo periodo storico, concentrarci solo sul riuscire a sopravvivere ad ogni costo identificandoci nella materia senza riconoscere la vera importanza dello spirito. Questo comporta il grande pericolo di concentrarci sull’apparenza e non sull’essenza. Peggio ancora di concentrarci sull’apparenza dell’essenza convinti di essere sulla strada giusta, finendo invece per andare in direzione completamente opposta trascinando con noi altri che si fanno dominare dalla paura e dall’ignoranza che genera.
Il disordine, lo shock, la paura del domani, di non riuscire a sopravvivere che ci propongo i Nodi Lunari nei prossimi mesi, in realtà non sono qui ad ostacolarci ma a spronarci a trovare in noi il coraggio, la conoscenza interiore, la forza della nostra verità che ci porta a superare questi limiti trasformandoli in stimoli evolutivi PER sostenere la nostra naturale ambizione ad essere quello che siamo.
E, come spesso ho ribadito, per essere quello che siamo dobbiamo prima comprendere quello che non siamo. Sicché non dobbiamo temere le sfide lungo il Cammino, i possibili fallimenti ma cogliere in queste scioccanti sfide, in queste ataviche paure, l’occasione per contattare la forza interiore del nostro Spirito e farci guidare al vero Successo: il nostro Sé.
Sostenuti in questo processo di trasformazione dal nostro bio-veicolo che possiamo utilizzare correttamente grazie alla pratica della nostra Strategia e Autorità.

Buona Epifania! Buona trasformazione del tuo Sè nell’accogliere i limiti della materia e trascenderli con Spirito, PER manifestare la tua divinità.

Individualmente Insieme.

 

 

 

Interazione nel suo contesto sociale mondano ma anche nelle proprie relazioni mistiche e cosmiche
- Porta 54, I Ching del rave -
Just Now 6.1.24
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